Mrs Playmen, recensione dei primi episodi: la rivoluzione di Adelina Tattilo. Tra morale ed erotismo

Presentata alla Festa del Cinema di Roma e in arrivo su Netflix il 12 novembre, Mrs Playmen è il libero racconto dell'ascesa di Adelina Tattilo, direttrice responsabile di quella che era la rivista erotica più famosa d'Italia. Protagonista, Carolina Crescentini.

Carolina Crescentini in una scena della serie

In quanti sanno che alle spalle di una delle più note riviste erotiche italiane c'era una donna? Mrs Playmen, la nuova serie di Netflix disponibile dal 12 novembre, ci racconta una delle figure più interessanti e progressiste del secolo scorso: Adelina Tattilo, editrice di successo che ha saputo fare di una rivista considerata per soli uomini qualcosa di più della mera risposta italiana a Playboy, qualcosa di diverso, più articolato di una collezione settimanale di foto hard, qualcosa con un taglio editoriale preciso, per l'epoca più inclusivo e di sicuro audace sotto molti punti di vista.

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Una scena di Mrs Playmen

Per raccontare tutto questo è stato scelto un cast importante: prima tra tutti ad interpretare la celebre direttrice editoriale Carolina Crescentini, perfetta per il ruolo e circondata da Filippo Nigro, Domenico Diele, Francesca Colucci e tanti altri volti che vanno a formare un parterre di attori in grado di rendere la serie, diretta da Ricardo Donna, ancora più accattivante.

La rivoluzione di Adelina Tattilo

Ci troviamo, infatti, nell'Italia a cavallo tra gli anni sessanta e settanta: un paese moralista e conservatore fatto di contraddizioni, dove il ruolo della donna è relegato all'ambito domestico e dove la violenza sessuale è un reato contro la morale e non contro la persona. Da questo contesto sociale però emerge una figura fuori dal coro, Adelina Tattilo, una donna che, dopo aver vissuto all'ombra di un marito ingombrante e narcisista, si trova a dover far sentire la sua voce in un luogo fino a quel momento regno e parco giochi ad appannaggio esclusivamente maschile.

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Carolina crescenti è Adelina Tattilo

Quando infatti l'uomo, con il quale ha condiviso buona parte della vita, scappa per evitare di essere indagato per frode fiscale, Adelina prenderà le redini della redazione di Playmen, la testata erotica più celebre d'Italia, trasformandola in qualcosa di più che una semplice raccolta di nudi. Tra difficoltà economiche e sociali, misoginia e censura, l'imprenditrice donerà al giornale un taglio più inclusivo, almeno per l'epoca, scardinando con tenacia le porte di un mondo, l'editoria erotica, che fino a quel momento non aveva mai considerato rilevante voci e desideri femminili.

L'Italia sessista

I primi due episodi di Mrs Playmen sono stati una rivelazione, non solo per la storia di Adelina Tattilo, che potrebbe essere sconosciuta ai più, ma anche e soprattutto per il modo in cui la racconta. Attraverso una scrittura molto semplice ma comunque efficace, la serie Netflix gioca con lo spettatore, lo fa partecipe dei dilemmi etici, gli mostra quei "bei vecchi tempi" che forse, col senno di poi, tanto piacevoli non erano: rassicuranti, forse, ma non per tutti, di sicuro non per le tante donne che trovavano muri insormontabili lungo la strada della propria realizzazione, ostacoli contro i quali scontrarsi poteva significare la rovina.

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Carolina Crescentini in una scena

Raccontare una storia nella quale il solo chiedersi "Cosa vogliono le donne?" rappresenta un atto rivoluzionario diventa, quindi, un'occasione per mettere sul piatto tematiche tutt'ora dibattute come la rappresentazione, il consenso, la violenza di genere, il gender gap e tutto ciò che vi ruota intorno. Ovviamente non avendo una visione completa della serie non possiamo esprimerci sul modo in cui tutto questo viene sviluppato, ma come inizio ci è sembrato promettente, l'avvio di un discorso complesso che utilizza la figura di Tattilo per creare un punto di rottura nella narrazione, una linea di demarcazione che rappresenta l'inizio di una presa di coscienza.

Una serie che funziona

A funzionare di sicuro è Carolina Crescentini nei panni della protagonista perché, nonostante il resto del cast offra performance più che convincenti, è lei a tenere su di sé il focus dell'intera serie con un'interpretazione sentita, mutevole ma mai sopra le righe. La sua Adelina Tattilo risulta così una donna autentica e giustamente complessa, una persona che sbaglia, cade, si rialza e va avanti scoprendo (o riscoprendo) se stessa proprio nel momento di maggiore difficoltà.

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Un'immagine della serie Netflix

Anche la regia risulta attenta nel proporre inquadrature e immagini che mettano in risalto le infinite contraddizioni dell'Italia di quegli anni. Riccardo Donna colloca la redazione di Playmen su un affaccio che da su San Pietro, una prospettiva che sfrutta in più occasione e che va a unire e allo stesso tempo contrapporre sacro e profano, che ribadisce l'onnipresente morale di stampo cattolico che permea un'opinione pubblica in bilico tra bene e male, tra decenza e indecenza, tra desiderio celato e manifesto.

Conclusioni

I primi episodi di Mrs Playmen si sono rivelati una bella sorpresa. Anche se il nostro giudizio è parziale, possiamo affermare che quello che abbiamo visto ci ha convinto invogliandoci a proseguire appena possibile la visione. Seppure in modo sicuramente romanzato, il raccontare la figura di Adelina Tattilo offre l'opportunità di dipingere l'Italia del secolo scorso attraverso tematiche ancora oggi di grande attualità, in una vicenda che parla di riscatto e affermazione. Ottimo tutto il cast in particolare Carolina Crescentini.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • Carolina Crescentini e la sua Adelina Tattilo, convincente e autentica.
  • L'introduzione a tematiche interessanti e ancora discusse.
  • La regia, curata e particolarmente espressiva.
  • Il ritratto dell'Italia degli anni settanta.

Cosa non va

  • Nel poco che abbiamo visto non abbiamo rivelato significative problematiche.