Mrs Playmen, Carolina Crescentini: “Il consenso è fondamentale. L'erotismo? Un'idea che può emozionare”

La nostra intervista all'attrice, interprete di Adelina Tattilo nella serie Netflix che racconta l'erotismo attraverso una delle figure più interessanti dell'editoria italiana.

Carolina Crescentini nei panni di Adelina Tattilo

Adelina Tattilo è stata una donna che ha saputo rompere ogni convenzione, che ha preso il potere che le spettava per poi plasmare una realtà editoriale più interessante e trasversale, dove l'erotismo non era più fine a sé stesso ma un mezzo comunicativo potente. Mrs Playmen, su Netflix, racconta proprio questo: la storia di una testata tra le più discusse del secolo scorso e della donna che l'ha portata alla ribalta donandole spessore. Carolina Crescentini è perfetta per il ruolo e dona alla sua Adelina un carattere che la rende autentica ed efficace: il perfetto catalizzatore per una vicenda che racconta non solo la storica direttrice di Playmen ma l'Italia dei primi anni settanta.

Che idea ti sei fatta di Adelina Tattilo la prima volta che hai letto la sceneggiatura e come è cambiata questa idea dopo aver approfondito il personaggio?

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Una foto di Adelina Tattilo

Allora, prima della sceneggiatura mi sono letta un sacco di libri su di lei e sulle persone che aveva vicino: suo marito, la redazione... e mi sono appassionata perché mi sono sembrati per certi versi anche eroici, e perché in un tempo come quello del fine 60-70 hanno fatto qualcosa di veramente moderno. Quando ho iniziato a interpretarla ho scoperto due cose: lei quel coraggio per diventare una donna moderna lo doveva trovare e ho scoperto anche che, a un certo punto, una volta trovato si divertiva da morire. Inoltre ho capito che mi sta simpatica e che mi sarebbe piaciuto conoscerla.

Tra le tematiche principali figurano la scelta e il consenso. Cosa ci dice questa storia sull'Italia di quegli anni e l'Italia di oggi?

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Una scena della serie

Ci conferma una cosa sulla quale sto riflettendo in questo periodo: quella era l'Italia del delitto d'onore, dello stupro non considerato stupro se la penetrazione era di pochi centimetri, dello stupro considerato un oltraggio al pudore e non alla persona, quella era l'Italia in cui c'erano i manicomi e finché non arrivò la legge Basaglia la società tollerava tutto ciò, e quindi la società tollerava anche il matrimonio riparatore. Forse è arrivato il momento di non tollerare più nulla.

Una battuta del tuo personaggio che la rappresenta

"Io non ho più paura di niente"

Perché ad un certo punto sembra non aver più paura: da donna insicura si trasforma in qualcos'altro...

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Carolina Crescentini in un momento di Mrs Playmen

Sì lo deve scoprire piano piano, perché lei è abituata a essere subalterna al marito, che ama follemente in un modo forse anche tossico. Lei è abituata a stare un passo dietro lui, si sente forse protetta da lui, poi si ritrova a trasformarsi in una guerriera ma per necessità perché altrimenti non avrebbe mai fatto quel passaggio, e una volta fatto capisce che ne aveva bisogno e che le piace sentirsi così.

Come è cambiata la visione dell'erotismo e del corpo?

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Un'immagine dal set

Quando ho visto le copertine di Playmen pensavo alla Buon Costume, agli esposti, cioè è arrivata la polizia per delle foto con i costumi interi in cui non si vedeva nulla, quindi sai, sono cambiate parecchie cose cioè l'erotismo può essere un accenno, un'idea. E dall'idea l'immaginazione parte e può emozionare.

Qual è stata la scintilla: quella caratteristica che ti ha fatto dire "sì, questa serie la voglio fare"?

Mi sono innamorata di loro, perché lei si è affidata molto ai suoi collaboratori. Nei primi episodi è ancora molto tenera ma sa essere di piglio deciso. Allo stesso tempo però è per l'armonia e stima le persone che ha intorno, se non la rispettano si fa rispettare, sia chiaro, però crede nel loro talento perché essere circondati da talento rende anche te più talentuosa, in qualche modo, e quindi mi sono innamorata di tutto quello che ha fatto anche le cose più audaci. Ho visto delle interviste con altre persone che non le permettevano di parlare le parlavano sopra perché c'era qualcosa che le imbarazzava, e queste persone non erano Santa Maria Gorietti, erano molto libere, quindi era un paradosso era tutto molto strano.