A Masterchef Italia 9, che va in onda tutti i giovedì alle 21:15 su Sky Uno (ma che è anche visibile su Sky On Demand e in streaming su Now TV), siamo arrivati alla vigilia della finale, manca infatti una sola puntata al termine di questa nona edizione del programma. Durante l'undicesima puntata, andata in onda ieri, si è infatti definita la rosa dei quattro finalisti - Marisa, Maria Teresa, Antonio e Davide -, ma questo ha determinato l'eliminazione di uno dei concorrenti più amati: Nicolò Duchini, l'aspirante Chef amante dei piatti a base di carne proveniente da Montepulciano.
Dopo aver partecipato ad un'esterna tra le più difficili mai viste nella storia del programma, nel ristorate pluristellato di Yannick Alléno a Parigi, Nicolò ha avuto la peggio proprio durante il Pressure Test ad altissima tensione che ne è seguito. Il suo piatto a base di uova non ha infatti conquistato il favore dei tre giudici, che hanno giudicato la sua prova come la peggiore. Nicolò ha dovuto così togliersi il grembiule e rinunciare al suo sogno di vincere il programma ad un passo dalla vittoria.
Un'eliminazione dovuta alla timidezza?
Questa intervista a Nicolò la cominciamo con una domanda decisamente "spinosa": durante l'esperienza nella cucina pluristellata di Alléno nel suo piatto è stata trovata una lisca. È questo il momento preciso che lo ha portato all'eliminazione? "Sono stato molto dispiaciuto perché il lavoro lo avevo fatto bene, ne ero molto soddisfatto. Trovare una lisca nel piatto è stata una bella mazzata, mi ha buttato giù a livello emotivo. Nonostante tutto credo però che avrei meritato di andare più avanti, di potermi giocare la finale. - ci racconta Nicolò, che non ritiene che l'incidente di percorso abbia determinato la sua sconfitta nella puntata - Maria Teresa ha detto che tra tutti noi quello a non meritarsi la finale era Davide, ma io non la penso assolutamente come lei. Davide è una persona estremamente motivata e preparata, e se è arrivato dove è arrivato è perché se lo è guadagnato."
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In molti hanno parlato della sua incapacità di aprirsi e della sua timidezza, come se queste caratteristiche possano avergli precluso la vittoria. Gli domandiamo quindi cosa ne pensa: "Io in realtà sono una persona tutt'altro che timida, il fatto che lo sia stato durante il programma, sopratutto durante l'esterna francese, è dipeso dalla grande agitazione che avevo dentro, è stata una prova non solo culinaria ma in cui bisognava mantenere i nervi saldi e ognuno, quando è sotto pressione, ha il proprio modo di reagire: io mi mantengo calmo e questo fa si che possa apparire timido. In realtà mi ritengo una persona estremamente determinata. Non sarei arrivato così avanti se non lo fossi."
I piatti che lo rendono fiero
Nicolò continua a raccontarci della sua esperienza e di quei piatti, tra tutti quelli che ha preparato, di cui va più orgoglioso: "Di piatti di cui sono fiero ce ne sono tanti, alcuni sono stati premiati altri no, tra tutti però penso che il piatto che ho fatto con accanto mio fratello accanto fosse veramente equilibrato e dai sapori forti, quindi che abbia rappresentato perfettamente il mio tipo di cucina. Ci sono però anche dei piatti che non avrei voluto presentare, come il tortello fritto di una delle prime puntate."
Quest'esperienza gli ha lasciato molto: "Partecipare a Masterchef mi ha insegnato è che quando qualcuno ha delle sicurezze dentro di sé deve essere bravo ad esprimerle e a farle trasparire. Dobbiamo esprimere chi siamo e che cosa facciamo con maggiore sicurezza, non dobbiamo essere troppo umili."
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I progetti per il futuro
La prova in esterna nella cucina pluristellata parigina ci ha colpito molto, per questo chiediamo a Nicolò come abbia vissuto l'esperienza: "Per uno che è appassionato come me di cucina, in maniera viscerale, entrare in un tempio come quello parigino è stata un'emozione unica, che è cominciata fin da quando siamo entrati nel ristorante. Si tratta di una cucina dai ritmi elevati, dalla tecnica paurosa e dal fascino incredibile, per me è stata un'esperienza fantastica che avrei voluto vivere con maggiore tranquillità."
La domanda sul suo futuro diventa quindi d'obbligo: lo ritroveremo fra qualche anno in una cucina stellata? "Per quanto riguarda il futuro i miei progetti per ora non sono relativi alla ristorazione. Vorrei unire il cibo alla salute, senza però rinunciare al gusto, attraverso seminari, corsi di cucina e live cooking. Vorrei un'attività in cui promuovere l'importanza del cibo durante la vita di tutti i giorni."
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I momenti più belli
In tutta l'esperienza a Masterchef i momenti da ricordare per Nicolò sono stati tanti: "Il primo è stato il live cooking davanti ai giudici in cui ho portato il mio piccione, mi sembrava di stare in un posto fatato, l'emozione è stata incredibile, fortissima. Poi, durante il percorso ci sono stati altri due momenti molto belli: uno è stata la prima esterna da capitano a Vercelli, dove c'era una squadra molto composita, quella degli esclusi, abbiamo fatto un'ottimo lavoro e la vittoria è stata fantastica. Infine l'esterna a Brera, dove ho fatto il capitano nella cucina di un ristorante, lì siamo stati veramente fantastici, avuto una grande iniezione di fiducia e di consapevolezza."
Tra questi però non deve mancare la sua ultima Mistery, in cui ha cucinato con affianco suo fratello: "È stato un momento meraviglioso, io non sono mai stato completamente a mio agio in quella cucina, con lui mi sono sentito molto più a mio agio... dovevo avercelo in ogni prova, forse mi sarebbe andata meglio!"
La finale mancata
Il suo più grande rammarico è l'essere arrivato ad un soffio dalla finale, dal poter presentare il suo menù ai giudici: "Sarebbe stato molto particolare, tutto incentrato su carne e pesce nella stessa portata. Con un dolce che avevo chiamato Fegatini Sacher, con una crema di cioccolato fatta con i fegatini di pollo. Perché con burro e cacao prendono un gusto di nocciola, quasi di nutella. Avrei preparato una crema di fegatini con marmellata di albicocche, e con un bel crumble, Sarebbe stata buonissima."
Anche in questo caso non possiamo esimerci dalla domanda di rito: chi secondo lui è il probabile vincitore di questa nona edizione di Masterchef? "Coloro che sono arrivati in finale hanno tutti le carte in regola, in particolare Davide, Antonio e Marisa. Questo lo dico sia per una questione affettiva che di capacità, per me Maria Teresa non meriterebbe la vittoria, è stata un'ottima giocatrice, un'ottima stratega ma a livello di cucina non è all'altezza degli altri. Se dovessi dare un nome direi Antonio, che è molto preparato."