La serata appena trascorsa ha dimostrato come a MasterChef Italia non ci si possa affidare troppo alle certezze: la prima prova del cooking show Sky Original prodotto da Endemol Shine Italy si è svolta in esterna in una location d'eccezione che ha emozionato tutti gli aspiranti chef. Stiamo parlando di Villa Crespi, regno di Antonino Cannavacciuolo che nel 2023 ha conquistato la terza stella Michelin. In una prova a staffetta dove a restare fissi in cucina sono stati solo i capitani delle squadre, i concorrenti hanno dovuto preparare un piatto per la brigata dello chef, stavolta nei panni dei commensali. A vincere una degustazione è stato il gruppo capitanato da Katia che oltre all'assaggio ha ottenuto l'opportunità di evitare un Pressure Test particolarmente insidioso.
Il protagonista della prova è stato infatti il peperoncino in combo con il cioccolato da utilizzare in preparazioni dolci o salate. Ad uscire è stato Samuele, il giovanissimo concorrente di Desenzano Del Garda che non è riuscito a proporre un piatto equilibrato. Lo show, però, non si ferma e la Red Mistery Box ha messo a dura prova la manualità della classe, mettendo anche in palio l'ultima Golden Pin della stagione. Il secondo Pressure Test ha però decretato la fine del sogno per Alessia, tradita da un risotto con diversi errori.
Un punto di partenza
Abbiamo avuto modo di porre qualche domanda a Samuele Uva, concorrente più giovane della masterclass, ma che con i suoi 19 anni ha saputo dimostrare quanto la passione e l'impegno possano essere delle grandi risorse. L'aspirante chef sogna infatti di avere un suo locale un giorno: "Io e Alessia siamo stati gli unici a parlare di aprire un ristorante o di fare questo mestiere perché forse, dato che eravamo i più giovani, eravamo anche quelli che sognavamo un pochettino di più degli altri. Proprio perché ero il più giovane ho sempre avuto quell'umiltà di guardare gli altri con un po' con ammirazione, quindi cercando di imparare tantissimo, il più possibile."
Abbiamo anche domandato a Samuele che cosa abbia rappresentato Masterchef Italia nel suo percorso di vita e lui non ha alcun dubbio che questa esperienza possa essere un punto di partenza molto importante: "Credo che in questo periodo della mia vita possa essere proprio l'inizio della mia carriera. Prima dello show ho studiato molto e MasterChef è stata la prima opportunità per far vedere alle persone il mio livello. Quindi credo che sia proprio il punto di partenza per crearmi una carriera basata sulla cucina."
Sogni per il futuro
Ed è proprio del futuro che Samuele ha continuato a parlare: tanti progetti, tanti desideri ma la consapevolezza di avere ancora molta strada da percorrere: "Possiamo dire che per quanto riguarda i progetti futuri, non mi piace mettere troppo le mani avanti, a volte preferisco le sorprese. So già che farò tantissima gavetta in cucina, ma questo era già uno dei miei piani prima di MasterChef. Il programma mi ha dato consapevolezza di tutte le difficoltà che si possono avere durante un simile percorso e mi ha fatto realizzare che questo sarà il mio futuro. Perché a 20 anni si può dire di sognare di diventare chef, ma allo stesso tempo non sai se avrai la grinta e la voglia di farlo tutti i giorni. Io, invece, ho capito che è questo ciò che voglio."
Mostrare le proprie fragilità
Il cooking show di Sky mette a dura i prova i concorrenti con sfide ad alta tensione durante le quali può venire fuori il meglio e il peggio di ciascuno di loro. "Io credo che il lato migliore che sia uscito di me siano le fragilità. Sono una persona che ha sempre fatto fatica ad esternarle, però ero in un contesto che me lo permetteva, in cui mi sentivo molto capito. Non mi sentivo in difetto a mostrare le mie fragilità, ero come il bambino della casa che veniva un po' viziato da tutti. Invece il lato che non mi è piaciuto di me è quello un po' timido, quando bisognava magari avere il pugno duro e dire la propria, ma invece preferivo ascoltare e cercare di elaborare solamente nella mia testa il pensiero."
Domanda per noi di rito è quella di accostare il titolo di un film all'esperienza di MasterChef, in modo che condensi le sensazioni e l'esperienza vissuta: "Rispondo con un titolo non scontato, che è Perfetti sconosciuti, perché è un film molto chiaro, è un film in cui si evidenziano tutta la realtà all'interno di una cena, quando a tavola tutti leggeno i messaggi che arrivano al telefono. E secondo me è proprio quello che io ho fatto all'interno della Masterclass: quello di essere chiaro al 100%, essere proprio me stesso in modo tale che questo arrivasse alle persone."