Stasera Paul Schrader riceverà il Leone d'Oro alla carriera durante la presentazione del suo ultimo film, Master Gardener, una pellicola che va a completare un trilogia di film, con Cane mangia cane e First Reformed, che fanno propria la tematica della redenzione come esigenza portante dei personaggi primari. Anche questo ultimo film, fuori concorso qui alla 79ma edizione della Mostra del Cinema di Venezia, racconta le vicende di Narvel Rot, un orticoltore della storica dimora di Gracewood Gardens che, spinto dalla padrona della tenuta, dovrà assumere e formare la giovane nipote della donna, una ragazza dei quartieri poveri. Durante l'incontro stampa di presentazione del film il regista, insieme a Joel Edgerton e Sigourney Weaver, ha parlato di quegli elementi che hanno spinto in avanti la sua carriera costellata di regie così come di sceneggiature illustri.
Il filo conduttore nella carriera di Paul Schrader
Per prima cosa il regista ha parlato di una sua ispirazione di lungo corso, un elemento che lo accompagna sin dalla stesura di alcune delle sue prime sceneggiature: "Molti anni fa ho trovato questo personaggio della letteratura europea di una commedia di Sartre definito 'Un uomo senza qualità' che ha fatto capolino nei miei film fin da Taxi Driver, continua a entrare e uscire. Di tanto in tanto rivisito questo personaggio e con la tecnologia il budget è diventato inferiore così ho potuto sperimentare di più in breve tempo. Il problema è che questo personaggio invecchia con me, evolve e ora credo di aver concluso la mia storia con lui." Riferendosi ancora alla sua carriera Schrader ha aggiunto: "Ci sono molti motivi per cui possiamo disconoscere i nostri figli, i nostri frutti, abbiamo diversi motivi per cui ci piacciono o non ci piacciono i nostri film, ma mi reputo una persona fortunata, ho fatto i miei errori come tutti ma le mie pellicole sembrano avere una vita utile."
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Il tema della redenzione
Dietro Master Gardener, in particolare, ci sono diversi significati e il cineasta ne ha spiegati alcuni:"Sono stato parte di una generazione che ha scritto film anche molto violenti in un tempo che appartiene al passato. L'idea di sé e di come possiamo partecipare alla nostra redenzione è evoluta. Abbiamo l'immaginario cristiano della redenzione attraverso il sangue, ma le cose evolvono e in questo film c'è una fine violenta ma non così tanto, una fine che dà redenzione. Il giardino poi è una metafora antica, tutto ha inizio nel giardino, lì ti puoi nascondere e tutti i miei personaggi si nascondono. In origine ho pensato che il protagonista potesse essere una persona del programma protezione testimoni, ma era un cliché, allora ho pensato di prendere un personaggio come quello di Narvel Roth, metterlo in un giardino e vedere se potesse essere perdonato. Noi con l'arte creiamo queste situazioni ipotetiche su cui possiamo rimuginare."
L'importanza di lavorare con il regista
Anche gli attori hanno parlato del film e Sigourney Weaver ha espresso particolare entusiasmo sia verso il suo personaggio che per la sceneggiatura: "Ho letto la sceneggiatura ed è stata una rivelazione; l'ho ricevuta un paio di giorni prima di incontrarmi con Paul ed era diversa da ogni altra sceneggiatura che avessi letto. Ho sempre ammirato il lavoro di Paul Schrader e sognavo di lavorare con lui da tanto tempo. Mi è piaciuto il ruolo di Norma, penso sia uno dei personaggi più belli che io abbia mai avuto." Joel Edgerton, allo stesso modo, ha raccontato che lavorare con il regista di Master Gardener sia stata per lui una grande opportunità e un grande desiderio: "La mia generazione ha guardato ad attori come De Niro e a quei ruoli iconici negli anni '70 senza pensare che quelle erano performance destinate a durare. Ho voluto fare questo mestiere proprio per questo: poter interpretare ruoli interessanti e complessi. Qualche anno fa abitavo a New York e vidi il trailer di First Reformed, lo trovai interessante e poi ho visto il film e mi è piaciuto tantissimo. Quando Paul mi ha chiamato e mi ha detto che mi voleva parte di questa sua trilogia ho detto subito di sì, senza esitazioni."
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