Assorbito com'è tra gli impegni sul set della fiction Rai Donna Detective e i preparativi alla volta del Nicaragua per l'imminente settima edizione de L'isola dei famosi, riuscire a parlare con Luca Ward si rivela quasi più difficile che mettersi in contatto con le star che doppia abitualmente, come Russell Crowe, Pierce Brosnan, Hugh Grant o Keanu Reeves. Ma, una volta trovato un momento di pausa durante le riprese, l'attore romano - che in Maga Martina e il libro magico del draghetto presta la voce all'imbranato mago Geronimo - si dimostra estremamente disponibile per una breve ma interessante conversazione, incentrata sul film distribuito dalla Disney e su vari aspetti legati alla scuola italiana del doppiaggio. Ward rivela di essersi divertito durante la lavorazione di Maga Martina e il libro magico del draghetto e di aver tratto ispirazione per impersonare il buffo mago Geronimo dal personaggio di Gatto Silvestro.
In Maga Martina e il libro magico del draghetto si cala nei panni del mago Geronimo, il cattivo del film. Vuole parlarci di questo personaggio e di come ha cercato di renderlo attraverso il doppiaggio?
Nel corso della sua carriera ha impersonato numerose star hollywodiane - da Russell Crowe, a Samuel L. Jackson, a Hugh Grant - ma si è già cimentato anche nel doppiaggio di film per ragazzi e d'animazione, dalla serie di Corto Maltese, fino al recente La principessa e il ranocchio. Quali sono le differenze maggiori nel doppiare un personaggio di pura fantasia rispetto a un attore realmente esistente?
Ritene che la scuola di doppiaggio italiana sia ancora ai livelli della gloriosa tradizione del suo passato, oppure pensa che ci sia stata una battuta d'arresto con le nuove generazioni?
Luca Ward: Senza falsa modestia, credo che gli italiani siano ancora indiscutibilmente i migliori. Girando il mondo mi sono reso conto che esistono numerose scuole di doppiaggio di indubbio valore, come ad esempio quella francese, quella cinese e in particolare quella turca che, anche se non arriva ancora al livello degli italiani, ha una qualità superiore rispetto alla media europea. La nostra scuola ha subito una battuta d'arresto circa una quindicina d'anni fa, a causa della perdita di alcune voci storiche e del cambio generazionale, ma credo che dopo un iniziale periodo di rodaggio, adesso si sia ripresa molto bene.
Qual è la sua opinione in merito all'abitudine, ormai ricorrente nel doppiaggio italiano di cartoni animati o di film per ragazzi, di affidarsi alle voci di vip improvvisati, come calciatori o showgirl, per attirare il pubblico?
In effetti le scelte delle voci in Maga Martina e il libro magico del draghetto sono senz'altro azzeccate. Merito di sua sorella Monica Ward che si è occupata della direzione del doppiaggio di questo film.
Luca Ward: Per quanto riguarda il genere d'animazione e fantastico Monica ha ormai maturato un'esperienza invidiabile (avendo all'attivo il doppiaggio di centinaia di personaggi animati, a partire da Lisa Simpson). Penso che nel suo campo sia imbattibile - non lo dico per "dovere di famiglia" - e che la Disney abbia fatto la scelta migliore nell'affidarle la direzione del doppiaggio di Maga Martina.
La buffa spalla di Martina, il draghetto sovrappeso Ettore, è doppiato da un altro divo del doppiaggio come Tonino Accolla. Vi siete incontrati durante la lavorazione? In generale si tendono a creare dei buoni rapporti tra doppiatori, oppure esiste una certa rivalità all'interno della categoria?
Oltre ad aver dedicato un'intera carriera al doppiaggio, lei è però un attore a tutto tondo, che recita anche al cinema e in televisione. A cosa sta lavorando ultimamente?
Tra pochi giorni partirà in Nicaragua per L'isola dei famosi 7. Qual è lo spirito con cui affronterà questa nuova sfida?
Luca Ward: Lo considero come un bel regalo di cinquant'anni. Ho iniziato a lavorare giovanissimo e non sono quasi mai riuscito a concedermi un momento di pausa. Insieme a mia moglie ho deciso di cogliere quest'occasione unendo l'utile al dilettevole: visitare un paese incontaminato come il Nicaragua, e al tempo stesso cimentarmi in questa esperienza unica, prendendo parte a quello che secondo me è l'unico vero reality show della televisione italiana.