Pietro (Raoul Bova) e Francesco (Luca Argentero) sono due fratelli che non potrebbero essere più lontani e distaccati l'uno dall'altro: il primo è un affermato chirurgo, cinico e individualista, detestato dall'intera famiglia, inclusa l'ex moglie Giulia (Carolina Crescentini); il secondo è un donnaiolo impenitente, nonché stuntman squattrinato, in perenne conflitto con la vicina di casa Sofia (Miriam Leone), che non sopporta il comportamento "usa e getta" di Francesco con le proprie conquiste. Quando Pietro, in seguito a un grave incidente stradale, subisce un trauma cranico e perde completamente la memoria, toccherà a Francesco prendersi cura dell'ingombrante fratello...
Terzo film da regista di Alessio Maria Federici, che aveva esordito nel 2011 con Lezioni di cioccolato 2, Fratelli unici, da giovedì 2 ottobre in oltre quattrocento sale in tutta Italia, è una commedia sull'intramontabile tema della "seconda occasione", che vede sullo schermo l'inedita coppia Raoul Bova / Luca Argentero. A Roma, dove si è svolta l'anteprima della pellicola, abbiamo incontrato Federici, la sceneggiatrice Elena Bucaccio e il quartetto degli interpreti, che nel corso della conferenza stampa ci hanno parlato della loro esperienza sul set...
Fratelli unici: la parola al cast
In che modo vi siete rapportati ai vostri personaggi?
Luca Argentero: Innanzitutto ho scoperto che, quando c'è in giro Raoul Bova, lui è ricoperto di attenzioni mentre ogni altro maschio alfa viene accantonato! A parte gli scherzi, poco prima di cominciare le riprese io e Raoul ci siamo incontrati a casa di Alessio, ma anziché parlare del film abbiamo iniziato a raccontarci i nostri problemi personali, come se ci conoscessimo da una vita. Ma Alessio non ci ha interrotto, e credo sia stata un'intelligente intuizione da parte sua: lasciare che ci conoscessimo e che creassimo un rapporto di confidenza, come due veri fratelli.
Raoul Bova: Infatti alla fine di quella serata Luca mi ha detto: "Ti ringrazio, per fortuna ho trovato qualcuno che sta peggio di me!".
Luca Argentero: Non ho alcuna stima per il mio personaggio, Francesco: è un uomo che non si assume le proprie responsabilità e che ha un pessimo rapporto con i sentimenti, e forse è per questo che lui e il fratello Pietro hanno fatto tabula rasa attorno a loro. Sarà Pietro ad insegnare a Francesco l'amore, l'affetto e l'importanza di prendersi cura di qualcun altro: grazie a questo "tuffo nella pubertà" i due protagonisti riscopriranno le cose davvero importanti.
Raoul Bova: La trasformazione di Pietro viene provocata da un incidente: perde la memoria e improvvisamente inizia a guardare il mondo con gli occhi di un bambino. Il mio personaggio si rivela l'elemento in grado di rendere Francesco una persona perbene, permettendogli di ritrovare tante cose che aveva dentro di sé. Il rapporto fra i due fratelli rappresenta per entrambi una seconda opportunità di crescere e di accettare il proprio bisogno d'amore.
Carolina Crescentini: Il mio personaggio, Giulia, ha perso l'uomo della sua vita e il padre di sua figlia, ma ora sta per risposarsi con Gustavo, del quale non è innamorata ma che in compenso le dà serenità, e si accontenta di questo, come fanno molte donne. In seguito all'incidente, però, il suo ex marito Pietro tornerà ad innamorarsi di lei, e Giulia sarà costretta a rimettere in discussione le proprie scelte.
Miriam Leone: Sofia è un'insegnante di yoga e di pilates, che in apparenza detesta il suo vicino di casa Francesco. Si tratta di una donna forte ma anche fragile, che si inserirà nel rapporto tra i due fratelli con la propria visione dell'amore... quella cosa che, come dice Sofia nel film, non ti fa sentire il tempo che passa!
Raccontando la vita reale
Alessio, cosa puoi dirci di questa tua esperienza sul set?
Alessio Maria Federici: Per prima cosa, devo specificare che, sul set, ero l'unico che non era inseguito come minimo da un paio di stalker! Scherzo, in realtà, si è trattato di un grandissimo gioco: conoscevo già tutti gli attori, avevamo lavorato insieme in altre occasioni. Per Fratelli unici abbiamo cercato di approcciarci alla storia raccontando quello che accade anche nella vita reale, ovvero come si possa ripartire dopo un errore, ed è stato molto divertente.
Elena, qual è stata la differenza fra scrivere un copione per la televisione e la sceneggiatura di un film per il cinema?
Elena Bucaccio: In parte, scrivere questo film è stato come scrivere una serie TV: ci ha coinvolto molto, tenendoci al lavoro fino all'ultimo secondo, al punto di consegnare le pagine definitive solo poco prima dell'apertura del set. Come una serie TV, anche Fratelli unici ha tanti protagonisti, ciascuno con il proprio punto di vista. E Pietro sembra quasi una nuova versione di Mary Poppins, in grado di entrare nelle vite degli altri personaggi e, in qualche modo, di aggiustarle.
Come fratelli...
Condividere il set con due sex-symbol come Raoul Bova e Luca Argentero è stato come lavorare con due primedonne?
Carolina Crescentini: Affatto, non sono delle primedonne! Lavorando con loro ti rendi conto che sono entrambi brave persone: non c'è stata alcuna competizione fra noi, ma al contrario sul set abbiamo riso tantissimo tutti insieme. Del resto il cinema è un gioco di squadra, e le primedonne rallentano il gioco...
Alessio Maria Federici: In realtà noi siamo dei privilegiati: svolgiamo un mestiere che ci dà la possibilità di raccontare i sogni, i nostri e quelli degli altri.
Raoul e Luca, qual è stato il rapporto fra voi due, che nel film interpretate una coppia di personaggi molto legati fra loro?
Luca Argentero: Questa è stata la prima volta che ho lavorato con Raoul: oltre ad essere un vero professionista, ho scoperto che è anche un uomo di grande sensibilità, molto aperto nei confronti degli altri.
Raoul Bova: Incontrare Luca mi ha sollevato il morale e mi ha permesso di ridere. Io e lui siamo due persone molto simili: anche Luca ha dei grandi valori, sebbene al cinema giochi spesso ad impersonare i ruoli da seduttore. Anche se abbiamo modi diversi di affrontare i problemi, conoscerci e lavorare fianco a fianco ci ha permesso di completarci a vicenda.