Musical. O lo ami o lo odi. C'è chi conosce a memoria ogni singola battuta del The Rocky Horror Picture Show e chi li evita come la peste. Chi non riesce a sostenere la durata di una sequenza musicale e chi colleziona gelosamente le colonne sonore. Se, solitamente, i testi dei brani sono pensati principalmente per accompagnare le musiche, in London Road, adattamento cinematografico dell'omonima opera teatrale del National Theatre diretta da Rufus Norris, anche regista della pellicola, i testi musicali sono la vera particolarità del lavoro. Ogni sezione musicale, infatti, è l'esatta e fedele riproduzione delle testimonianze degli abitanti di London Road, una via della piccola cittadina di Ipswich, nella quale, nel 2006, un serial killer seminò il terrore uccidendo sei prostitute della zona in un'escalation di terrore che gettò nel panico la tranquilla comunità inglese. La sceneggiatura, scritta da Alecky Blythe, la prima a raccogliere gli sfoghi degli abitanti della via dell'orrore e nome anche dietro il copione teatrale, ha reso minuziosamente le dichiarazioni dei singoli cittadini, raccogliendo umori, paure e sfoghi di chi si è visto, nel giro di pochi mesi, sconvolgere la vita dall'ingerenza della stampa, le chiacchiere degli altri residenti e la paura di un assassino a piede libero.
Presentato al Toronto International Film Festival, London Road, si svolge durante il periodo natalizio, mostrando la preoccupazione e la paura crescere dietro le porte degli appartamenti, tutti così simili tra di loro, della via periferica di Ipswich, diventata una sorta di quartiere al luci rosse con l'arrivo di un gruppo di prostitute mal viste dai residenti. Donne che hanno iniziato a sparire lentamente sotto i loro occhi per essere ritrovate prive di vita in varie zone del quartiere.
Una crime story misteriosa ed interessante sia sotto il profilo sociale, con l'atteggiamento vagamente egoista ed egocentrico dei cittadini più preoccupati del buon nome del quartiere che della triste sorte delle prostitute, sia sotto il profilo realizzativo, centrando l'intuizione di utilizzare fedelmente le dichiarazioni degli abitanti di London Road, con tanto di esitazioni e pause, per le sezioni musicali. Intuizioni che tendono a perdersi, però, nella messa in scena, mostrando i limiti della partitura musicale, poco efficace e troppo ripetitiva nei dialoghi per un'adattamento cinematografico.
Un crime musicale
London Road, ispirato alla vera storia del serial killer Steve Wright, sempre e solo nominato nella pellicola - "volevamo concentrarci sulle onde del ciclone, più che sul ciclone stesso" afferma la sceneggiatrice Alecky Blythe - si focalizza, in realtà, sulle figure dei residenti della via e sulle loro emozioni relative alla serie di omicidi che hanno spezzato l'equilibrio dell'anonimato di chi, fino al ritrovamento del primo cadavere, non si era mai interessato alla vita di quartiere o a tessere relazioni di buon vicinato. Per farlo canalizza tutta l'attenzione sulle loro dichiarazioni, tanto da metterle in musica. "Una grande responsabilità che non ci ha esentato dal riflettere uno spaccato di reale. Solitamente al musical si associano canzoni d'amore, coreografie, danze. Tutte cose che qui non ci sono. Abbiamo rispettato che è morto e gli intervistati che ci avevano affidato le loro testimonianze senza spettacolarizzarle. Il nostro compito era riportarle nella stessa forma e tono, con il medesimo andamento ritmico delle voci dia per i dialoghi musicali che recitati" commenta Adam Cork, il realizzatore delle sezioni musicali che aggiunge: "La transizione dal teatro al cinema ci preoccupava parecchio visto anche il grande successo della versione teatrale. Avevamo anche paura di perdere il legame con il pubblico. Poi abbiamo riflettuto a posteriori sul fatto che le persone sono abituate a vedere più spesso una rappresentazione drammatica sullo schermo piuttosto che su un palco, dato che tutti abbiamo un televisore e lo accendiamo tutti i giorni. Il meccanismo con Alecky in teatro consisteva nel mettere degli auricolari agli attori dai quali sentivano le dichiarazioni in audio e le riproducevano sul palco. Con l'adattamento cinematografico quelle stesse dichiarazioni venivano ascoltate direttamente con l'accompagnamento musicale".
Cinema, teatro, realtà
La pellicola diretta da Rufus Norris è un ibrido di generi, dal crime al musical, dal thriller a mistery, che unisce la finzione teatro/cinematografica con la realtà dei fatti di cronaca dai quali prende le mosse. "Sono stata sceneggiatrice sia a teatro che al cinema. Sono stata io a condurre e a montare le interviste, nel 2006, per raccogliere le voci, le impressioni della comunità. Ipswich è più piccola di una città come Londra, gli abitanti erano scioccati all'idea che ci fosse un serial killer tra di loro. Un evento che ha gettato scompiglio in un contesto di tranquillità" sottolinea la Blythe, per anni a stretto contatto con i cittadini di London Road con i quali ha creato un legame profondo. "Durante la produzione li andavamo a trovare, raccontando come stava andando il film e mostrandogli la location che avevamo scelto per ricostruire la loro strada. La loro reazione è stata straordinaria. Erano davvero contenti del risultato. Alcuni di loro fanno anche la comparsa nella scena finale. Volevano mantenere dei rapporti ottimi con loro, aggiornarli e rispettali" ha concluso la sceneggiatrice.
Movieplayer.it
2.5/5