Lo chiamavano Trinità in blu-ray, la recensione: un nuovo splendore per il cult con Bud Spencer e Terence Hill

La recensione del blu-ray di Lo chiamavano Trinità: nel prodotto Mustang-Rocca delle Macie il celebre spaghetti western beneficia dell'ottimo restauro con un video fantastico.

Trinita5
Lo chiamavano Trinità: Bud Spencer e Terence Hill in una scena del film

Un cult intramontabile. Lo spaghetti-western comico che 50 anni fa sbancò il botteghino italiano lanciando definitivamente la coppia storica Bud Spencer e Terence Hill, e che ha collezionato record di ascolti a ogni passaggio televisivo, è approdato finalmente nel magico mondo dell'alta definizione. E come vedremo nella recensione de Lo chiamavano Trinità in blu-ray, lo ha fatto nel modo migliore, grazie a un'edizione Mustang/Rocca delle Macie davvero superba.

Trinita3
Lo chiamavano Trinità: Terence Hill in una scena del film

Un blu-ray con il film restaurato e un Dvd bonus per gli extra

Trinita Cover

L'edizione blu-ray di Lo chiamavano Trinità si presenta con un'accattivanete confezione a due dischi: il disco blu-ray contiene il film nella nuova versione integrale restaurata nel 2019, un restauro realizzato in maniera egregia dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con Rocca delle Macie, a partire dai negativi immagine e suono originali di proprietà appunto di Rocca delle Macie. Le lavorazioni sono state effettuate presso Il Laboratorio L'Immagine Ritrovata di Bologna. E sullo stesso disco c'è già un extra. Poi nella confezione, scelta saggia per non penalizzare la compressione del blu-ray, c'è un altro DVD bonus tutto dedicato agli altri contenuti speciali.

Bud, Terence e il bambino che è in noi: la santa Trinità del cinema italiano

Un video da vero spaghetti western e il meraviglioso technicolor

Trinita2
Lo chiamavano Trinità: Terence Hill in una scena del film

Alla prova video Lo chiamavano Trinità supera l'esame a pieni voti, grazie a un master eccellente e a un encoding realizzato con cura. Il quadro è meraviglioso nel replicare le atmosfere degli spaghetti western, con una grana tutta integra e naturale che regala grinta e la corretta sensazione di pellicola alle immagini. All'interno della grana il dettaglio è perfettamente conservato, lo sporco tipico dei protagonisti del film è visibile in ogni particolare con il nerastro a intorpidire i volti.

Trinita1
Lo chiamavano Trinità: una scena del film

Favoloso il dettaglio anche sugli abiti, con in evidenza tutte le bruciature della maglietta sudicia di Trinità, mentre gli ambienti offrono una visione di ogni piccolo sasso o pezzo di legno delle costruzioni, conservando un'ottima compattezza anche nelle panoramiche. La pulizia è cristallina, a parte un minuscolo segno che abbiamo notato per qualche secondo, ma soprattutto sono bellissimi i colori che riproducono il Technicolor in tutta la sua meraviglia, con colori sgargianti e saturi, neri profondi ed equilibrati, e tonalità calde tipiche dei western anni Settanta. Il tutto gestito con una compressione invisibile e bit-rate molto alto. Uno spettacolo da non perdere per i tantissimi fans del film e della coppia Bud Spencer e Terence Hill.

Terence Hill compie 80 anni: le sequenze cult dei suoi film

Audio pulito e curato, difficile fare meglio per un film di 50 anni fa

Trinita6
Lo chiamavano Trinità: una scena del film

Buone notizie anche dall'audio, che però per ovvi motivi non può fare un salto di qualità altrettanto eclatante. In ogni caso, il DTS HD Master Audio 2.0 è di buona qualità, pulito, equilibrato, senza fruscii o sbavature dovute agli anni sulle spalle del film. Ovviamente la spazialità è molto limitata, tutto si concentra sull'asse anteriore, anche la dinamica non può toccare vette particolari, ma l'ascolto scorre via piacevole e senza problemi. I dialoghi hanno un buon timbro, la secchezza tipica delle tracce datate è ben contenuta, e anche gli spari hanno comunque un discreto impatto. Meglio di così, francamente, era difficile fare.

Gli extra: quasi due ore fra restauro, intervista e festa per i 50 anni

Trinita7
Lo chiamavano Trinità: Bud Spencer e Terence Hill in una scena del film

Eccellente anche la sezione dedicata agli extra. Il primo contributo lo troviamo sul disco blu-ray, quello con il film, ed è intitolato 50 anni e non sentirli, in pratica un approfondimento di 15 minuti circa sul restauro del film con un'intervista al direttore della Cineteca di Bologna Gianluca Farinelli: un contributo che presenta aspetti davvero molto interessanti sulle particolari tecniche utilizzate all'epoca per girare la pellicola e poi a quelle usate per il restauro. Gli altri contenuti speciali li troviamo nel DVD bonus all'interno della confezione. Il primo è Quando il cinema era puro divertimento (37'), una lunga intervista a Sandra Zingarelli (figlia del produttore Italo Zingarelli) allo IULM a cura di Gianni Canova e Rocco Moccagatta, con aneddoti e curiosità sul film, peccato per un audio un po' disturbato.

Trinita4
Lo chiamavano Trinità: una scena del film

A seguire una vera chicca, ovvero I primi 50 anni di Trinità, un contributo di ben 55 minuti sulla festa per il cinquantesimo del film tenutasi questa estate a Rocca delle Macie con la presenza tra gli altri della famiglia Zingarelli, di quella Pedersoli, e poi Terence Hill, Renato Casaro, Rocco Moccagatta, Andy Luotto (all'epoca consulente per i dialoghi in inglese) e tanti altri ospiti, o in presenza o in video. Un appuntamento che è stato fonte di ricordi, commozione, ma anche di aneddoti divertenti, retroscena e tante curiosità sul film e la sua storia. A chiudere tre trailer, in italiano, inglese e tedesco.

Conclusioni

Per completare la recensione de Lo chiamavano Trinità in blu-ray, non possiamo che ribadire il lavoro eccezionale che è stato fatto in questa edizione Mustang a due dischi per ricordare degnamente i 50 anni del cult con Terence Hill e Bud Spencer. Il video, grazie all’accurato restauro, è una meraviglia per dettaglio e capacità di restituire le atmosfere degli spaghetti western, buono anche il lavoro sull’audio nei limiti del possibile, mentre gli extra sono interessanti e abbondanti.

Movieplayer.it
4.5/5

Perché ci piace

  • Il video beneficia dell’ottimo restauro e presenta immagini dettagliate e grintose.
  • La grana è intatta, la resa del Technicolor davvero magnifica.
  • L’audio è pulito e fa il massimo per una traccia di 50 anni fa.
  • Negli extra quasi due ore di materiale tra interviste, approfondimenti e curiosità.

Cosa non va

  • Per trovare il pelo nell’uovo, l’audio dell’extra con l’intervista a Sandra Zingarelli è caratterizzato da un leggero fruscìo di fondo.