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Un cult intramontabile. Lo spaghetti-western comico che 50 anni fa sbancò il botteghino italiano lanciando definitivamente la coppia storica Bud Spencer e Terence Hill, e che ha collezionato record di ascolti a ogni passaggio televisivo, è approdato finalmente nel magico mondo dell'alta definizione. E come vedremo nella recensione de Lo chiamavano Trinità in blu-ray, lo ha fatto nel modo migliore, grazie a un'edizione Mustang/Rocca delle Macie davvero superba.
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Un blu-ray con il film restaurato e un Dvd bonus per gli extra
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L'edizione blu-ray di Lo chiamavano Trinità si presenta con un'accattivanete confezione a due dischi: il disco blu-ray contiene il film nella nuova versione integrale restaurata nel 2019, un restauro realizzato in maniera egregia dalla Cineteca di Bologna in collaborazione con Rocca delle Macie, a partire dai negativi immagine e suono originali di proprietà appunto di Rocca delle Macie. Le lavorazioni sono state effettuate presso Il Laboratorio L'Immagine Ritrovata di Bologna. E sullo stesso disco c'è già un extra. Poi nella confezione, scelta saggia per non penalizzare la compressione del blu-ray, c'è un altro DVD bonus tutto dedicato agli altri contenuti speciali.
Un video da vero spaghetti western e il meraviglioso technicolor
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Alla prova video Lo chiamavano Trinità supera l'esame a pieni voti, grazie a un master eccellente e a un encoding realizzato con cura. Il quadro è meraviglioso nel replicare le atmosfere degli spaghetti western, con una grana tutta integra e naturale che regala grinta e la corretta sensazione di pellicola alle immagini. All'interno della grana il dettaglio è perfettamente conservato, lo sporco tipico dei protagonisti del film è visibile in ogni particolare con il nerastro a intorpidire i volti.
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Favoloso il dettaglio anche sugli abiti, con in evidenza tutte le bruciature della maglietta sudicia di Trinità, mentre gli ambienti offrono una visione di ogni piccolo sasso o pezzo di legno delle costruzioni, conservando un'ottima compattezza anche nelle panoramiche. La pulizia è cristallina, a parte un minuscolo segno che abbiamo notato per qualche secondo, ma soprattutto sono bellissimi i colori che riproducono il Technicolor in tutta la sua meraviglia, con colori sgargianti e saturi, neri profondi ed equilibrati, e tonalità calde tipiche dei western anni Settanta. Il tutto gestito con una compressione invisibile e bit-rate molto alto. Uno spettacolo da non perdere per i tantissimi fans del film e della coppia Bud Spencer e Terence Hill.
Audio pulito e curato, difficile fare meglio per un film di 50 anni fa
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Buone notizie anche dall'audio, che però per ovvi motivi non può fare un salto di qualità altrettanto eclatante. In ogni caso, il DTS HD Master Audio 2.0 è di buona qualità, pulito, equilibrato, senza fruscii o sbavature dovute agli anni sulle spalle del film. Ovviamente la spazialità è molto limitata, tutto si concentra sull'asse anteriore, anche la dinamica non può toccare vette particolari, ma l'ascolto scorre via piacevole e senza problemi. I dialoghi hanno un buon timbro, la secchezza tipica delle tracce datate è ben contenuta, e anche gli spari hanno comunque un discreto impatto. Meglio di così, francamente, era difficile fare.
Gli extra: quasi due ore fra restauro, intervista e festa per i 50 anni
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Eccellente anche la sezione dedicata agli extra. Il primo contributo lo troviamo sul disco blu-ray, quello con il film, ed è intitolato 50 anni e non sentirli, in pratica un approfondimento di 15 minuti circa sul restauro del film con un'intervista al direttore della Cineteca di Bologna Gianluca Farinelli: un contributo che presenta aspetti davvero molto interessanti sulle particolari tecniche utilizzate all'epoca per girare la pellicola e poi a quelle usate per il restauro. Gli altri contenuti speciali li troviamo nel DVD bonus all'interno della confezione. Il primo è Quando il cinema era puro divertimento (37'), una lunga intervista a Sandra Zingarelli (figlia del produttore Italo Zingarelli) allo IULM a cura di Gianni Canova e Rocco Moccagatta, con aneddoti e curiosità sul film, peccato per un audio un po' disturbato.
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A seguire una vera chicca, ovvero I primi 50 anni di Trinità, un contributo di ben 55 minuti sulla festa per il cinquantesimo del film tenutasi questa estate a Rocca delle Macie con la presenza tra gli altri della famiglia Zingarelli, di quella Pedersoli, e poi Terence Hill, Renato Casaro, Rocco Moccagatta, Andy Luotto (all'epoca consulente per i dialoghi in inglese) e tanti altri ospiti, o in presenza o in video. Un appuntamento che è stato fonte di ricordi, commozione, ma anche di aneddoti divertenti, retroscena e tante curiosità sul film e la sua storia. A chiudere tre trailer, in italiano, inglese e tedesco.
Conclusioni
Per completare la recensione de Lo chiamavano Trinità in blu-ray, non possiamo che ribadire il lavoro eccezionale che è stato fatto in questa edizione Mustang a due dischi per ricordare degnamente i 50 anni del cult con Terence Hill e Bud Spencer. Il video, grazie all’accurato restauro, è una meraviglia per dettaglio e capacità di restituire le atmosfere degli spaghetti western, buono anche il lavoro sull’audio nei limiti del possibile, mentre gli extra sono interessanti e abbondanti.
Perché ci piace
- Il video beneficia dell’ottimo restauro e presenta immagini dettagliate e grintose.
- La grana è intatta, la resa del Technicolor davvero magnifica.
- L’audio è pulito e fa il massimo per una traccia di 50 anni fa.
- Negli extra quasi due ore di materiale tra interviste, approfondimenti e curiosità.
Cosa non va
- Per trovare il pelo nell’uovo, l’audio dell’extra con l’intervista a Sandra Zingarelli è caratterizzato da un leggero fruscìo di fondo.