
Forse i sedici anni trascorsi pesano sulla memoria di molti, ma nel 2001 Peter Jackson compì un autentico miracolo quando prese il romanzo fantasy più amato di sempre, ed uno dei libri più venduti in assoluto, e lo trasformò in una trilogia cinematografica che all'epoca non aveva uguali per spettacolarità e senso dell'epica. I tre film che compongono Il signore degli anelli di Jackson non solo hanno fatto la storia del cinema e cambiato l'industria di Hollywood, ma in un certo senso hanno dato il via ad una vera e propria (ri)nascita del genere fantasy anche sul grande schermo.
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Nel campo dei videogiochi, dove il genere ha sempre avuto grande successo, fino ad allora paradossalmente l'universo di J.R.R. Tolkien aveva fatto sempre una certa fatica ad attecchire, forse a causa di una minore varietà di ambientazioni e creature mitiche rispetto, per esempio, a quello dei giochi di ruolo stile Dungeons and Dragons. Perché, insomma, limitarsi a combattere quasi esclusivamente orchi e troll o avere a disposizione un numero molto limitato di magie quando altri universi offrono una moltitudine di orrori e meraviglie di ogni tipo? È stato il film di Peter Jackson a permettere una repentina inversione di tendenza e non solo per la popolarità della sua trilogia, ma soprattutto perché la sua visione della Terra di Mezzo, le sue scelte visive ancor prima che narrative, hanno reso molto più affascinante e, se vogliamo, addirittura sexy un mondo che, seppur ricchissimo, per i giocatori sembrava forse troppo freddo.
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Negli ultimi tre lustri quindi i videogiochi ispirati alle opere di Tolkien si sono susseguiti velocemente e quasi sempre facendo leva sulla storia già nota a noi spettatori e lettori, molto spesso riproponendo parti di quell'avventura così accuratamente riprodotta su schermo. Poi nel 2014 è arrivato La Terra di Mezzo: L'Ombra di Mordor, un action RPG innovativo sotto molto aspetti ma che soprattutto aveva la significativa caratteristica di non seguire il canone tolkieniano ma anzi di andarsi a collocare cronologicamente molto prima degli eventi di di Frodo, Aragorn e il resto della compagnia dell'anello. Eppure senza per questo rinunciare a quasi nulla di quello che Peter Jackson ha così abilmente reso immortale attraverso scene e immagini indimenticabili.
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Tu non puoi passare!

Per quanto questo secondo capitolo, La Terra di Mezzo - L'Ombra della Guerra, sia un videogioco molto più ricco ed avvincente, un sequel che prende il meglio del predecessore e ne corregge quasi tutti i difetti e i limiti (come sempre vi rimandiamo alla recensione di Multiplayer.it per un giudizio più tecnico) il vero fascino e valore del gioco per noi amanti della trilogia di Jackson risiede proprio qui, nel poter in qualche modo vivere una nuova versione di quello che ci ha fatto impazzire nei cinema quindici anni fa. Quando in una delle missioni più avanzate del gioco ci viene "chiesto" di affrontare un Balrog in mezzo alla lava non possiamo che sentirci Gandalf sul ponte di Khazad-dûm e vi assicuriamo che resistere ad urlare "YOU SHALL NOT PASSSS!" con la voce di Ian McKellen non è stato affatto facile. Diciamo che ha aiutato la presenza nei dintorni di colleghi ignari della nostra epica battaglia, che in realtà è proseguita ben più a lungo, coinvolgendo anche un drago di ghiaccio capace di rivaleggiare con il demonio di fuoco e ombra per spettacolarità.

Il punto di forza del gioco è proprio questo, che per quanto si possa storcere il naso davanti ad evidenti forzature narrative o ad alcune libertà che farebbero inorridire i puristi tolkieniani, conversare nuovamente con Gollum, sfidare Shelob e i nove Cavalieri Neri, rivivere la storia dell'Unico Anello e di Sauron ha un fascino irresistibile e che non ha eguali o quasi sia in campo cinematografico che videoludico.
A maggior ragione quando insieme agli epici momenti già citati ci viene permesso di vivere delle battaglie che sono degne di quella dei Campi del Pelennor del Il ritorno del re. Una delle grandi novità del nuovo gioco è proprio questa infatti, la possibilità di creare un proprio esercito di orchi, sfidare i grandi generali di Mordor e conquistare le loro fortezze sfondando muri e uccidendo i comandanti avversari. Prima ancora però di portare noi l'attacco, dovremo difendere la cittadella di Minas Ithil dall'esercito di Sauron e anche qui i brividi per i fan sono certamente assicurati.
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Certezza di morte. Scarse possibilità di successo. Che cosa aspettiamo?

Sul gameplay vero e proprio non c'è poi molto da aggiungere per chi conosce il titolo originale: si continua ad uccidere/dominare orchi di varia stazza, si conquistano territori molto inospitali e soprattutto si godono i frutti del fantastico e potenziato Nemesis Sytem, ovvero quel sistema che permette ai nostri nemici di ricordarsi delle nostre epiche battaglie e vittorie, e quindi tremare davanti al nostro potere, ma anche delle nostre sconfitte. Il che vuol dire che in più di un'occasione ci capiterà di avventurarci per Mordor ed essere insultati ed umiliati da un comandante orco che ci ha già battuto una volta. Il tutto con dialoghi e recitazione ad hoc che non fanno che rendere tutta l'esperienza ancora più cinematografica.
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Rispetto a L'ombra di Mordor questo nuovo gioco ha dalla sua una maggiore varietà di ambientazioni e situazioni, una storia ancora più avvincente e una moltitudine di missioni e collezionabili da fare invidia al più completo e moderno dei giochi open world. Ma il punto è sempre quello, non si tratta di un mondo come tanti altri, ma di quella Terra di Mezzo che da sempre abbiamo desiderato esplorare e difendere dal malvagio Sauron. Questa volta possiamo finalmente farlo e in prima persona, con risultati talmente entusiasmanti dal farci (quasi) dimenticare la delusione della nuova trilogia di Jackson, quella dello Hobbit. Però, visto che ci troviamo, per il prossimo videogioco fateci combattere pure contro Smaug!
Movieplayer.it
4.0/5