La ricetta italiana, la recensione: una fiaba d'amore tra due cinesi in una Roma suggestiva

La recensione di La ricetta italiana: grazie all'uscita homevideo Mustang, torna alla ribalta il film d'apertura dell'ultimo Far East Festival che ha avuto grande successo in Cina, ma non è mai uscito nelle sale italiane. Una piacevole commedia romantica con protagonisti cinesi e ambientata a Roma.

La ricetta italiana, la recensione: una fiaba d'amore tra due cinesi in una Roma suggestiva

La recente uscita in homevideo ha riportato alla ribalta La ricetta italiana, film che ha aperto lo scorso anno il Far East Festival di Udine ma che poi non ha trovato distribuzione italiana nelle sale, mentre in Cina ha avuto un ottimo successo di pubblico. Adesso, come vedremo in questa recensione, possiamo riapprezzare invece il film diretto dalla regista cinese Zuxin Hou, tratto dal soggetto "Un amore a Roma" di Alberto Simone, e frutto di una coproduzione tra Italia e Cina (e Germania).

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La ricetta italiana: Yao Huang e Xun Liu in una scena del film

Si tratta di una commedia romantica ambientata in una Roma suggestiva, dove la particolarità è che i protagonisti sono due ragazzi cinesi, che in una notte movimentata e molto particolare si troveranno a incrociare i loro destini. Da una parte il giovane cantante pop cinese Peng (Liu Xun), che alla ricerca di un salto di qualità nella sua notorietà arriva in Italia per partecipare a un popolare reality show organizzato dal suo agente, che vuole potenziarne l'immagine grazie all'incontro con una famosa influencer; dall'altra Mandy (Yao Huang), una ragazza cinese molto semplice cresciuta in Italia, che vive con gli zii e si affanna con mille lavori oltre che studiare giurisprudenza.

Una notte a Roma per sognare una vita diversa

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La ricetta italiana: una scena del film

Ne La ricetta italiana si incontrano insomma due pianeti molto diversi e il primo contatto del tutto casuale (lei fa perfino l'autista di vip) è inevitabilmente ruvido e scontroso: la star tutta social snobba l'umile ragazza, mentre lei detesta l'arroganza e i modi altezzosi del cantante. Ma quando, dopo che lei lo ritrova ubriaco sdraiato per strada sotto la pioggia, i due saranno costretti dalle circostanze a trascorrere insieme una notte romana (mentre la città palpita per la finale di calcio Italia-Germania), scopriranno che i loro sogni segreti sono altri, un malinconico anelito per una vita diversa che hanno in comune. A lui in realtà piace tutt'altra musica e vorrebbe sganciarsi dall'indigesto arrivismo del mondo pop dove i social sono determinanti, mentre lei sogna di diventare una grande chef e ha come modello Antonino Cannavacciuolo. L'unione nella volontà di una vita diversa, in poche ore sboccerà inevitabilmente in qualcosa di più profondo.

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La ricetta italiana: Xun Liu e Yao Huang in una scena del film

Il gioco degli opposti

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La ricetta italiana: una scena del film

Quello che va in scena ne La ricetta italiana, è un classico gioco degli opposti: due persone provenienti da mondi molto diversi finiranno per sentirsi uniti dall'eterno inseguimento dei propri sogni, quelli veri, anche se in aperto contrasto con le logiche della vita che si sta vivendo, con i suoi meccanismi superficiali e virtuali. Poco importa che a far scoccare la scintilla sia un imprevisto, il caso, una torta da preparare con urgenza e soprattutto una Roma da favola tra Colosseo, vicoli di Trastevere, Fori Imperali, Trinità dei Monti e Fontana di Trevi. Insomma ritroviamo tutti i canoni della commedia semplice e romantica, che qui trae linfa dall'affascinante location e da protagonisti asiatici. Quasi un Vacanze romane in salsa cinese e ambientato ai nostri giorni, con tutto quel che ne deriva in termini di comunicazione.

Musica e fotografia ok, ma anche troppi stereotipi

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La ricetta italiana: Yao Huang in una scena del film

È vero che purtroppo, per realizzare questa curioso mix, la sceneggiatura italo-cinese firmata dalla stessa regista Zuxin Hou assieme ad Alberto Simone, Cristiano Bortone e Si Yu, oltre a essere un po' troppo scontata, si affidi a luoghi comuni e a molti stereotipi legati agli italiani (ma anche ai cinesi). Il target sembra quello del pubblico asiatico, ma inevitabilmente le affascinanti location romane non possono non destare un sussulto anche agli spettatori italiani. E poi i film legati in qualche modo anche a questioni culinarie sono di moda, inoltre funzionano le belle musiche, la suggestiva fotografia di Vladan Radovic e un happy end sapientemente ritardato. E comunque, quando c'è perfino spazio per le note malinconiche con cui Morricone ha impreziosito Nuovo Cinema Paradiso, allora si possono perdonare anche le altre pecche.

Il DVD: video ottimo e audio frizzante

Ricetta Dvd

Come detto, La ricetta italiana è ora disponibile grazie al DVD targato Mustang-Orisa, prodotto tecnicamente ottimo. Il video infatti, nonostante i limiti del formato, oltre a offrire un buon dettaglio riesce a riprodurre con efficacia i suggestivi scorci romani e mantenere una buona solidità anche nelle numerose scene notturne, pagando qualcosa solamente in qualche panoramica su alcuni contorni incerti. Vivacissimo l'audio in Dolby Digital 5.1, che oltre a un'ambienza piuttosto frizzante in qualsiasi luogo della vicenda, dall'aeroporto ai locali alle varie strade, si scatena nei momenti musicali con notevole grinta dei diffusori e buona resa dei bassi. Non ci sono invece extra. O meglio quando si accede alla sezione, si trova solamente la versione in lingua originale.

Conclusioni

Per chiudere la recensione di La ricetta italiana, ribadiamo che la commedia romantica di produzione italo-cinese è piacevole e le suggestive location romane aiutano a creare assieme alle musiche una classica atmosfera da fiaba d’amore. Peccato che lungo il percorso si utilizzino un po’ troppi luoghi comuni e che la sceneggiatura sia un po' scontata.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • L’inedita favola d'amore fra due cinesi a Roma è coinvolgente.
  • Il gioco degli opposti è una formula che funziona sempre.
  • Le affascinanti location della capitale sono una cornice perfetta per la vicenda.

Cosa non va

  • Una sceneggiatura che pur con qualche guizzo si rivela un po' scontata.
  • L’utilizzo di troppi stereotipi, e non solo legati agli italiani.