La Révolution, la recensione: Su Netflix la Rivoluzione Francese in chiave zombie

La recensione de La Révolution, serie disponibile su Netflix, che rielabora la Rivoluzione Francese in una chiave assolutamente originale.

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La Revolution: una scena della serie

Che quello dei non morti che si cibano di carne umana sia un tema - sopratutto negli ultimi anni - assolutamente ricorrente al cinema e alla televisione (senza sforzarci davvero troppo ve ne potremmo elencare a decine, di film e serie tv che trattano argomenti di questo tipo), non vuol dire che non si possa trovare una prospettiva originale ed interessante per rielaborarlo. Netflix ci era riuscita con The Kingdom, original coreano già arrivato alla sua seconda stagione, e, come vedremo in questa recensione di La Révolution, ci riesce anche con la serie francese creata da Aurélien Molas appena arrivata sulla piattaforma. Una serie ricchissima di spunti, che prende personaggi realmente esistiti (primo fra tutti Joseph Guillotin, che ha inventato l'emblematico aggeggio per le esecuzioni capitali) e fatti storici conosciuti in tutto il mondo, non solo in territorio francese, e li rivisita in una chiave assolutamente inedita.

Gli zombie, che in questa serie hanno poco a che vedere con le figure a cui i classici dell'horror ci hanno abituato, sono di sangue blu di nome e di fatto: la nobiltà - che trovandoci negli anni subito precedenti alla Rivoluzione Francese è sull'orlo del collasso - decide che il modo migliore per conservare il proprio status sia quello di diffondere, solo tra i membri dell'aristocrazia, una malattia che li rende dei quasi invincibili morti viventi (con il sangue di quel particolare colore che così tanto li contraddistingue). Niente creature in putrefazione a caccia di cervelli, ma conti e contesse affamati tanto di carne umana quanto di potere: una rivisitazione del periodo rivoluzionario che non ci saremmo mai aspettati e che, grazie ad una storia drammatica, tesa, e dalla forti tinte horror (con una dose di gore e violenza non indifferente), riesce a catturare facilmente lo spettatore.

Nobili annoiati, popolo scontento e...

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La Revolution: una scena della serie Netflix

Dopo una sequenza di apertura ambientata nel 1789, in un paesaggio innevato costellato da cadaveri e in cui facciamo la conoscenza della voce narrante di questa storia, Madeleine (Amélia Lacquemant), ci spostiamo due anni prima della rivoluzione, e assisteremo ai fatti che poi, nel tempo, porteranno all'evento che cambiò la storia della Francia. Madeleine, che scopriamo essere la figlia del conte di Montargis, un ricchissimo proprietario terriero, ci spiega che quanto i libri di storia ci hanno trasmesso è diverso da quello che in realtà è accaduto e che la verità - l'epidemia che portò alla caduta della monarchia - è stata volontariamente occultata.

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La Revolution: una scena tratta dalla serie Netflix

Nel 1787 la storia si apre a Montargis, dove il popolo è stufo di morire di fame e si sta organizzando per ribellarsi. Tra le mura dell'enorme palazzo del conte, però, le cose non vanno comunque molto bene: Guy de Montargis (Pierre Aussedat) è lontano, a corte, sua figlia Èlise (Marilou Aussilloux) piange ancora il suo amante scomparso tanti anni prima e la secondogenita Madeleine, muta, è tormentata da terrificanti visioni. In tutto questo, poi, il fratello minore del conte, Charles (Laurent Lucas), e suo figlio, lo storpio Donatien (Julien Frison), complottano per accaparrarsi il potere. Dopo la morte di una popolana (a cui ci si riferirà in seguito come alla scintilla che diede il via a tutti gli avvenimenti successivi), il giovane medico Joseph Guillotin (Amir El Kacem) si accorgerà che, ad ucciderla, potrebbe essere stato qualcuno afflitto da una malattia sconosciuta e misteriosa, e porterà pian piano alla luce inimmaginabili segreti.

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La Revolution: un momento della serie Netflix
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La Revolution: una scena della serie disponibile su Netflix

Come avrete dedotto da queste poche premesse sulla trama, La Révolution è una serie ricchissima di contenuti, che crea un intreccio piuttosto complesso ma comunque scorrevole e godibile anche da chi non ha una conoscenza estesa ed approfondita di questi avvenimenti della Storia francese. D'altronde, negli otto episodi che abbiamo visto, si racconta ciò che avvenne prima della Rivoluzione, e noi seguiamo principalmente personaggi ed eventi di finzione. Pur avendo moltissimo materiale a cui dare spazio e da approfondire, questa prima stagione sembra essere stata costruita in funzione di ciò che accadrà poi, costituendo un lungo prologo a La Révolution 2: necessario sicuramente, ma a tratti un pò dispersivo. Il ritmo dei vari episodi, infatti, è un po' altalenante, in certi casi pare infatti che si sia cercato di riempire il più possibile il tempo prima della conclusione (soffermandosi su personaggi che, nell'economia della storia, non hanno particolare peso).

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Parlando poi dei personaggi, pur essendo in generale ben tratteggiati, sono talmente tanti da rendere difficile il giusto approfondimento di ognuno: in questa storia ci sono troppi buoni per cui parteggiare e troppi villain di cui aver paura e, come vi anticipavamo, la narrazione tende a perdersi su eventi e situazioni che non sempre meritano così tanto spazio. Per quanto riguarda i cattivi, però, menzione d'onore va fatta al Donatien di Julien Frison che, per quanto a tratti un po' troppo teatrale nella sua interpretazione, riesce ad essere genuinamente inquietante per tutto il corso della serie.

In attesa di una seconda stagione

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La Revolution: una foto di scena della serie Netflix

La Révolution è un prodotto che ci sentiamo di consigliarvi? Assolutamente si. Anche se, purtroppo, il finale è tale da lasciarci sospesi ed in attesa di una seconda stagione (che non sappiamo se e quando arriverà). Questa serie, a prescindere dai suoi lati meno riusciti, è comunque estremamente interessante e coinvolgente. L'originalità con cui rielabora il tema dell'invasione zombie, collocandolo e inquadrandolo in un periodo storico come quello della Rivoluzione Francese, dobbiamo ammettere che ci ha particolarmente colpito e convinto. Ora non ci resta che aspettare La Révolution 2, in cui potremo assistere agli avvenimenti che hanno fatto la Storia del mondo moderno, seguendo i rivoluzionari che si uniscono contro la nobiltà corrotta (e affamata di carne umana) sotto un'unica bandiera (formata dal sangue blu degli aristocratici e da quello rosso della gente comune).

Conclusioni

Concludiamo questa recensione di La Révolution sottolineando come questa serie Netlfix rielabori in modo originale ed interessante il periodo della Rivoluzione Francese. L'idea di giustificare i moti rivoluzionari con un epidemia zombi che colpisce i nobili ci ha divertito ed intrigato. I personaggi sono forse un po' troppi per essere approfonditi con cura, ma restano comunque ben caratterizzati. Il ritmo di questa prima stagione, però, è purtroppo un po' altalenante.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
3.4/5

Perché ci piace

  • L'idea originale che fa da premessa a questa storia.
  • Una trama scorrevole e ben costruita.
  • I costumi e le ambientazioni.
  • I personaggi ben caratterizzati...

Cosa non va

  • ...ma non sempre approfonditi a sufficienza.
  • il ritmo altalenante degli episodi.
  • Tutto sembra essere costruito in funzione di una stagione 2 che ancora non sappiamo quando arriverà.