Fin dalle prime immagini de La preside, abbiamo capito perché Luisa Ranieri abbia messo in pausa per un anno la sua Lolita Lobosco per poter girare questa nuova fiction Rai. Teneva troppo al progetto, arrivato da un'idea del marito Luca Zingaretti.
E lo diciamo subito: è la prima nuova fiction avvincente e ben costruita che vediamo in questa stagione. Diretta da Luca Miniero e presentata in anteprima alla Festa del Cinema di Roma, arriverà ad inizio 2026 su Rai1.
Non c'è tempo da perdere. Se io perdo un minuto, ho perso un ragazzo. - Eugenia Canfora
La preside: un sistema scolastico legale è possibile
Eugenia Liguori - ispirata alla vera Eugenia Carfora - è l'unica ad accettare il ruolo di direttrice dell'istituto professionale Anna Maria Ortese - nella realtà il Francesco Morano - di Caivano, nella città metropolitana di Napoli. Una scuola praticamente lasciata a sé, mentre il personale, il sindaco e il provveditorato sembrano scomparsi nel nulla.
Non è tutto: l'edificio si trova di fronte a una della piazze di spaccio principali d'Europa, con tanto di telecamere rivolte fuori dalla scuola invece che verso l'interno. La nuova preside viene subito mal vista dalla maggior parte delle persone coinvolte, tra mazzette e omertà. Tanto che la protagonista viene presto soprannominata "La pazza", per il suo voler sfidare tutti, a testa alta.
Nonostante le enormi difficoltà, quello che riuscirà a fare in quel contesto così difficile ha dell'incredibile: troverà non solo nemici ma anche alleati, tra le autorità, gli insegnanti e gli stessi studenti. Non tutti vogliono imparare dalla "scuola della strada" e questo le darà coraggio. Il valore aggiunto è che si tratta di una storia vera che rende tutto drammaticamente attuale. Il registro scelto per il racconto è la commedia e non il pietismo drammatico: il linguaggio perfetto per raccontare una storia di denuncia. Nessuna lezione da impartire salendo in cattedra, ma la genuinità di mostrare un gruppo di persone che hanno fatto del bene e dato una possibilità concreta ai ragazzi e alle ragazze del quartiere - a costo di fare l'appello per strada col megafono passando tra le abitazioni popolari.
Un mix riuscito e avvincente
Dalla regia di Luca Miniero alla colonna sonora che alza il volume quando la protagonista sta per rivoluzionare una parte della scuola, i primi due episodi fanno subito venire voglia di vedere il resto della stagione. Anche il ritmo è frizzante, appassionante, facendoci istintivamente parteggiare per La preside.
Parallelamente, la preside deve affrontare alcune sfide anche nella propria vita personale: da un lato l'esporsi così tanto mette in pericolo lei e i suoi cari ma questo non sembra spaventarla; dall'altro lato i figli diventano "gelosi" dell'attenzione di Eugenia rivolta agli studenti.
Un cast affiatato guidato da una leader carismatica
Luisa Ranieri brilla in questo ruolo, muovendosi perfettamente tra commedia e dramma. Per quanto riguarda il cast, segnaliamo Claudia Tranchese - che piacere ritrovarla dopo Gomorra e Generazione 56K - nei panni di Carla Cozzolino, un'insegnante particolarmente volonterosa; e Alessandro Tedeschi in quelli di Vittorio Leoni, un docente che arriva direttamente da Trento per provare a salvare la situazione.
Senza dimenticare i potenziali studenti, ognuno con la propria storia di riscatto: da un'oramai cresciuta Ludovica Nasti nei panni della studentessa modello Lucia Ruotolo alla coppia di amici Francesco Zenga-Pasquale Brunetti nel ruolo dei due scapestrati Nicola e Michele. Non ci resta che attendere curiosi le prossime puntate e sperare che altre storie simili colorino questa stagione della fiction italiana.
Conclusioni
La preside è la prima nuova fiction a colpirci davvero in questa stagione e ci dispiace che, a parte l'anteprima alla Festa del Cinema di Roma, dovremo aspettare l'inizio del 2026 per poterla continuare. La curiosità e il fermento però ci sono, merito di un racconto fresco e ritmato, poco accademico, e di una regia dinamica da parte di Luca Miniero. Luisa Raniera crede fermamente nel progetto e nel ruolo ispirato ad Eugenia Carfora: si percepisce fin dalle prime scene e questo aiuta a donare realismo e passione alla serie.
Perché ci piace
- Luisa Ranieri: letteralmente perfetta per il ruolo, anche in versione inedita bionda.
- Il cast di supporto, dagli adulti ai ragazzi, ognuno con la propria storia di riscatto.
- Il registro della commedia scelto per il racconto.
- Il ritmo e la regia, dinamici...
Cosa non va
- ....che ci auguriamo rimangano fino alla fine.
- Alcuni cliché e stereotipi non possono mancare, ma fanno parte del gioco.