La pazienza delle montagne
A Nara, nell'area di Asuka, culla della civiltà giapponese, due amanti tormentati cercano nel passato la ragione del proprio turbamento e della propria ansia. Il nonno di Takumi, spedito in guerra, rimase ucciso quando suo padre era piccolissimo; la nonna di Kayoko andò in sposa a suo nonno amando un altro. Lui intaglia il legno e attende il bambino che dovranno avere insieme; lei cerca il modo di confessare a suo marito di essere incinta di un altro. Intanto, intorno a loro, le montagne e i campi parlano di separazioni e di rivalità e di lunghissime, ma liete, attese.
Hanezu, la parola che dà il titolo a questa pellicola di Naomi Kawase, è un termine antico che si trova nelle raccolte poetiche nipponiche dell'VIII secolo, e indica una sfumatura di rosso, il colore del sangue e del fuoco, della vita e della passione; ma anche un colore delicato, destinato a svanire presto, sotto la pioggia che cade su Nara. Così è l'amore tra Kayoko e Takumi, di cui la Kawase non ci dice molto, ci mostra solo lo struggimento e la frustrazione di una generazione incapace di "attendere".
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2.0/5