La nostra favola di Natale, recensione: come annoiare raccontando una storia d’amore

Al centro del film Netflix la "favola" del primo incontro (e del secondo, terzo, quarto...). Ma inaspettatamente il tempo si dilata e da rom-com si arriva ad una storia infinita.

Warren Christie e Nikki DeLoach in una scena di La nostra favola di Natale

La prima regola che deve rispettare un film romantico Hallmark, soprattutto se l'ambientazione è natalizia, per ottenere il maggior successo possibile tra gli amanti del genere, è la facile fruibilità per contenuti, lieto fine assicurato e la sensazione di poter vedere quella commedia tra un sorso di cioccolata calda e l'altro, senza l'attenzione che dedicheremmo ad un thriller psicologico. Fallisce nel rispettarla La nostra Favola di Natale, tra le offerte con cui Netflix inaugura il mese di novembre, in attesa delle festività e che, nonostante una trama interessante e non del tutto scontata, ha una pesantezza di racconto inaspettata per questo tipo di storie, sfilacciata e distratta.

La Nostra Favola Di Natale Frame
Gavin Langelo e Sydney Scotia in una scena di La nostra favola di Natale

Come suggerisce il titolo, La nostra favola di Natale narra il leggendario meet-cute di Dave (Warren Christie) e Nell (Nikki DeLoach), avvenuto 10 anni prima, durante le feste, raccontato dagli stessi protagonisti, come una fiaba ad episodi, a Chris (Gavin Langelo) fidanzato della figlia di Dave, Joanna (Sydney Scotia), arrivato in casa loro, in anticipo sulla compagna, per fare le conoscenze ufficiali.

Tutto sembrerebbe anche interessante all'inizio, una storia dentro un'altra storia, la possibilità di vivere, da spettatori, due relazioni, una felice e di sicuro lieto fine, visto che viene narrata con una certa epicità e accompagnata da parole come fato e destino ed un'altra nata da poco e pronta a impegnarsi nel lungo periodo. Peccato che l'utilizzo del "sembra" sia d'obbligo perché queste premesse dal grande potenziale narrativo, La nostra favola di Natale le utilizza molto male, pasticciando tra presente e passato, senza criterio e in quasi totale assenza di sospensione di incredulità, a cominciare dal quasi nullo processo di invecchiamento dei due protagonisti, per cui risulta veramente impossibile credere che siano passati 10 anni. Trucco, parrucco e segretari di edizione evidentemente non pervenuti sul set.

Un pasticcio tra presente e passato

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Warren Christie e Nikki DeLoach in una scena di La nostra favola di Natale

Fatta eccezione per le volte (benedette) in cui il giovane Chris fa domande a Dave e Nell, permettendo loro di andare avanti con il racconto del loro incontro e al film di tornare al passato, La nostra favola di Natale fa affidamento, per la maggior parte del tempo, solo su una piccola striatura di capelli bianchi ai lati della testa di Dave (Warren Christie) e i capelli sciolti della figlia Joanna, per rendere chiaro il salto nel presente. Le espressioni, le ambientazioni, la luce, le inquadrature sono le stesse nei flashback come nel qui e ora e la percezione è di un lungo pasticcio temporale, dentro il quale allo spettatore viene richiesto un'attenzione ben più attiva del solito per questi film, un'impresa che di gran lunga non vale la spesa.

Due storyline che non interessano

Bisogna dare atto a La nostra favola di Natale che all'inizio si presenta molto meglio di come è in realtà. I primi minuti sono svelti e dinamici, assistiamo alla conversazione tra due innamorati, in attesa di riunirsi per Natale. Lui, Chris , è sull'uscio della porta di casa dei futuri suoceri. Videochiama lei, Joanna, che ha fatto tardi al lavoro e sta prendendo l'ultimo treno per raggiungerli. Lui non ha scelta quindi, deve presentarsi ai genitori di Joanna da solo. Lei prova a metterlo in guardia: "mi raccomando, non chiedergli...". La ragazza non riesce a finire la frase che la batteria del cellulare le muore, a lasciare nell'oblio il malcapitato Chris, su quale sia la fatidica domanda da non fare ai suoceri.

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Gavin Langelo, Warren Christie e Nikki DeLoach in una scena di La Nostra favola di Natale

Nel tentativo di fare conversazione e conoscerli meglio, Gavin chiede loro: "come vi siete conosciuti?". Scopriremo poi, ma è evidente già al momento in cui la frase viene pronunciata, che era proprio quella la cosa da non chiedere. Dave e Nell amano raccontarsi. È così che, man mano che la storia prende forma e ci addentriamo dentro gli avvenimenti che, proporzionalmente, ci importa sempre meno dei due e quasi nulla di Joanna e Chris, per la mancata capacità del film e la regia di Jason Bourque di soffermarsi veramente sui personaggi, dargli un minimo di spessore che li faccia uscire dalla monodimensionalità da addobbo natalizio. A nulla serve provare a shakerare le cose, approfondendo la storyline di Joanna e Chris e il loro timore a dirsi Ti amo, dopo sei mesi di relazione stabile. L'overdose di ovvietà natalizie rende impossibile affezionarsi ai personaggi, soprattutto questi relegati a spalle emotive.

84 minuti, percepiti 120

La Nostra Favola Di Natale Scena
Warren Christie e Nikki DeLoach in una scena di La Nostra favola di Natale

Se non ci si lega ai personaggi e ci si sente in sintonia con loro, se non si vuole neanche vedere come andrà a finire il già telefonato ma necessario lieto fine, che gusto c'è? Se gli unici dettagli degni di nota di un film, sono quelli relativi ad una torta di frutta e la fiera dei maglioni brutti di Natale, come si può definire una storia, godibile? Passa quasi inosservata anche una delle poche qualità del film: la rappresentazione di una famiglia allargata felice. Dave e la madre di Joanna non sono più insieme da, appunto, più di 10 anni ma hanno un rapporto di amicizia forte che comprende anche la "matrigna" Nell.

A causa, però, della superficialità già sottolineata in precedenza e una mancata attenzione ai piccoli dettagli che definiscono i film come questo, una riuscita declinazione di un genere, La nostra favola di Natale annoia talmente tanto che anche i tanto amati cliché come le case di pan di zenzero da decorare e le fiere di Natale risultano una perdita di tempo. Il film dura 84 minuti ma viene percepito come lunghissimo, un Signore degli Anelli delle festività, in cui speri solo che tutti vivano felici e contenti e Dave e Nell mettano fine a questa agonia con un desideratissimo The End.

Conclusioni

La nostra favola di Natale, seconda proposta del pre-festività natalizie targata Netflix, si presenta come un racconto quasi fiabesco, di un magico incontro tra due che si amano da 10 anni e risulta invece, un pasticciato film, superficiale e distratto nella resa tra presente e passato. Della sola durata di 84 minuti, e nonostante l’intrecciarsi della storia del presente con quella del passato, il film viene percepito come lunghissimo e sfilacciato. L’esatto opposto di come dovrebbero essere i feel-good movie Hallmark.

Movieplayer.it
2.0/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • Cambia la classica formula del film Hallmark, con l’idea del C’era una volta
  • Racconta una famiglia allargata virtuosa e affettuosa

Cosa non va

  • È distratto e superficiale nella resa del presente e il passato
  • Fa salti temporali sconclusionati e imprevedibili
  • Ha personaggi monodimensionali che non suscitano interesse.