Trattare tematiche difficili e renderle fruibili ad un pubblico di più piccoli non è mai semplice e in questa recensione de La custodia non possiamo non tenere conto di questo fattore. Il film è tutto italiano: prodotto dallo studio di animazione Graphilm Enterteinment in collaborazione con Rai Ragazzi vanta il sostegno del MiC - Ministero italiano della cultura e di UNICEF e UNAR - Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali. Sì, perché la breve pellicola di Maurizio Forestieri parla di immigrazione, di povertà, ma anche di guerra e di sogni infranti e lo fa con delicatezza, con un linguaggio adatto a tutti ma senza risparmiare la crudeltà. La custodia, infatti, è una pellicola che parla a un pubblico ampio e proprio per questo non sono tardati ad arrivare diversi riconoscimenti internazionali: ha vinto il premio come Miglior Film d'Animazione al NYIFA - New York International Film Awards, il premio per la Miglior Regia al New York Animation Film Awards, è in nomination al Tokyo Anime Award Festival 2022 e al Providence Children's Film Festival 2022. Sarà disponibile in più date su vari canali Rai: il 31 dicembre alle 15:20 su Rai3, il 1 gennaio 2022 alle 16:06 su Rai Gulp e a seguire lo stesso giorno disponibile sulla piattaforma streaming RaiPlay. Impossibile perderlo.
un viaggio pieno di pericoli nella trama
La storia ruota intorno a Fadi, un ragazzino appassionato di musica che sogna di diventare un violinista. Il suo più grande divertimento è quello di suonare il violino che apparteneva a suo nonno insieme agli altri membri di una piccola orchestra di suoi coetanei, ma la guerra è alle porte e come al solito spazza via le opportunità e la serenità a cui ogni bambino o essere umano avrebbe diritto. Fadi scappa, quindi, dal suo paese in guerra portando con sé quella custodia di violino a lui tanto cara e dalla quale non si separa mai, perché quell'oggetto sa di casa e rappresenta quel sogno di fare musica che non è disposto a lasciare andare. In compagnia di un gruppo di altri viaggiatori, il ragazzo attraversa deserti e mari in un percorso pieno di ostacoli e pericoli. Lungo la strada conosce la misteriosa Naila e un gruppo di altri ragazzi che non gli renderanno la vita facile nel lungo viaggio che lo porterà a Spes, una terra sicura, un luogo dove poter ricominciare una vita migliore.
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I tanti elementi interessanti del film
Di elementi interessanti questo film ne contiene molti; in appena 40 minuti ci mostra un viaggio diverso da tutti gli altri, un viaggio pericoloso, dove non ci sono certezze, solo la speranza di un futuro fatto di opportunità e diritti. Di questo lungo peregrinare la prima cosa che salta all'occhio dello spettatore è che non è possibile ricollegare nulla di ciò che viene visto a un luogo e un tempo precisi: La storia potrebbe essere ambientata su un altro pianeta o sulla Terra ma in un futuro, un futuro che però parla il linguaggio del nostro presente e lì si che possiamo riconoscere situazioni che vediamo tutti i giorni, se non in prima persona, attraverso le strazianti immagini veicolate dal web o dai telegiornali. Le interminabili distese desertiche, piene di monumenti antichi che affiorano dall'oblio parlano di noi, parlano della guerra, della sua devastazione, della perdita di una cultura e di una memoria che ci salverebbe, forse, da tanta violenza. Tutto questo fa si che La custodia sia una pellicola piena di simbolismi e ricca di significati, una storia che visivamente è in grado di parlare agli spettatori di diverse età con efficacia, veicolando un messaggio tanto importante quanto necessario.
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Paesaggi suggestivi
È proprio questa sua ricca semplicità a costituire il maggior pregio di un'opera che ci sentiamo vivamente di consigliare a tutti. In una quotidianità dove l'indifferenza e l'egoismo dominano incontrastati la nostra vita e i nostri social, c'è bisogno di una storia del genere. Seppur tecnicamente non perfetto, questo film è comunque un'esperienza interessante per gli occhi: sfondi estremamente suggestivi e un character design efficace e colorato fanno sì che La custodia sia veramente un piacere alla vista, un prodotto in grado di trasportare altrove pur rimanendo ancorato al nostro presente, qualcosa che va diffuso, rivolto a tutti senza distinzione alcuna. Un viaggio dal quale si esce cambiati e sicuramente più consapevoli.
Conclusioni
Per concludere questa nostra recensione de La custodia possiamo affermare che il film di Maurizio Forestieri è rivolto a tutti, un piccolo gioiellino di appena 40 minuti che è in grado di parlare di attualità pur non mostrando nessun luogo e tempo conosciuti. Meravigliosi simbolismi e immagini suggestive fanno da sfondo ad una storia che commuove e conquista tutti, non importa l’età.
Perché ci piace
- Le atmosfere suggestive.
- Una storia senza tempo in grado di raccontare il presente.
- I tanti simbolismi presenti.
Cosa non va
- Qualche sbavatura tecnica che però non pregiudica la visione.