Spazio ad alcune proposte indie rock del decennio in corso nella colonna sonora di Nick & Norah: tutto accadde in una notte.
Il disco si apre con l'unica concessione al passato meno prossimo, ripescando le trame acustiche di Speed Of Sound, lavoro solistico del leader dei Big Star Chris Bell, scomparso nel 1978 (la canzone fu pubblicata postuma soltanto nel 1992).
La soundtrack ci propone innanzi tutto alcuni personaggi coccolatissimi dalla critica, quali l'onnipresente Devendra Banhart (Lover) ed i gettonatissimi Vampire Weekend (qui con la prescindibile Ottoman, molto giocata sugli archi) che hanno rappresentato una delle novità più reclamizzate del 2008 con il proprio album d'esordio.
Occasione ghiotta di aumentare l'attuale livello di notorietà per i We Are Scientist (After Hours) e per l'apprezzato cantautore Richard Hawley, qui presente con la romantica ballata simil costelliana Baby You're My Light).
A parte un paio di tracce imperniate su pianoforte e tastiere (How To Say Goodbye di Paul Tiernan e Last Words dei Real Tuesday Weld) il nucleo del disco ruota intorno ai suoni delle chitarre (anche se trattasi di chitarre che non escono mai fuori dalle righe), e la soluzione è dettata dalla trama del film, nel quale si narrano le vicende di Nick, giovane bassista di una band emergente.
E le sei corde sono protagoniste assolute nel light ska punk dei Bishop Allen (Middle Management) e nel garage rock dei Dead 60s (la vagamente Clash Riot Radio), perfetti nel creare l'atmosfera giusta per l'oggetto del film.
Di grande eleganza, ma tutto sommato innocua la proposta dei Takka Takka (Fever), mentre i Submarines con Xavia estraggono dal cilindro uno dei brani più riusciti della selezione: bella melodia pop con la giusta dose di epicità e riuscita alternanza di voce maschile e femminile.
Nel menù non sfigurano i più minimalisti Band Of Horses (Our Swords), gli ultra radiofonici - melanconici Army Navy (Silvery Sleds) e gli Shout Out Louds (Very Loud) i quali dimostrano di ispirarsi apertamente agli U2 dei tempi d'oro.
Immancabile il tema strumentale firmato da Mark Mothersbaugh.
Nel corso del film è possibile riconoscere la presenza musicale di altri artisti di rilevanza internazionale, quali Billy Joel, Dusty Springfield, Hot Chocolate, National, Modest Mouse, Cure e Raveonettes.