L'età giusta, la recensione: un dramedy italiano ironico e sensibile

La recensione de L'età giusta: un road movie della terza età nel bel film di Alessio Di Cosimo, con protagoniste Valeria Fabrizi, Gigliola Cinquetti, Giuliana Loiodice, Paola Pitagora. In streaming su Paramount+.

L'età giusta, la recensione: un dramedy italiano ironico e sensibile

Il viaggio come archetipo, un'atmosfera volutamente strampalata, una leggerezza tipica di un cinema che smuove i sentimenti, organizzandosi al meglio tra la sceneggiatura e le risorse umane. In fondo, il legame tra felicità e serenità, tra vecchiaia e gioventù, in uno scambio generazionale su cui si basa la sceneggiatura. Dopo lo splendido Come un padre, documentario su Carlo Mazzone, Alessio Di Cosimo torna alla regia (la sua prima regia in un film di finzione) con L'età giusta, dove rintraccia i temi della senilità in un contesto ironico e sensibile, semplice ma non semplicistico.

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Valeria Fabrizi, Gigliola Cinquetti, Giuliana Loiodice, Paola Pitagora ne L'età giusta

Scritto da Di Cosimo insieme ad Antonio Losito in collaborazione con Antonio Antonelli, Francesca Romana Zanni e Alessandra Kre, L'eta giusta è disponibile in streaming su Paramount+, rivelandosi interessante titolo originale, preciso per una visione casalinga. Preciso, e intelligente. Perché è l'intelligenza, oltre la purezza d'intenti, lo spunto principale seguito dal regista, mai melenso e mai ridondante, riflettendo una narrativa cristallina nella bonaria e spassosa avventura messa in moto, e sorretta - principalmente - da un poker di quattro irrinunciabili attrici: Valeria Fabrizi, Gigliola Cinquetti, Giuliana Loiodice, Paola Pitagora.

L'età giusta: un road-movie della terza età

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Paola Pitagora e Gigliola Cinquetti ne L'età giusta

Se la stessa Gigliola Cinquetti cantava Non ho l'età ormai sessant'anni fa, l'anzianità, per Alessio Di Cosimo, continua ad essere l'età giusta (appunto) per raccontare vita, amore e cambiamento. Come? Seguendo l'intuito di Francesca (Valeria Fabrizi) che, a 85 anni, cerca di dare una smossa a suo nipote Alessandro (Alessandro Bertoncini), a cui ha fatto da famiglia dopo la morte dei genitori. Il ragazzo, come molti quasi trentenni, è alla ricerca di un posto nel mondo, e allora nonna Francesca escogita un piano insieme alle sue incandescenti amiche: fuggire (più o meno) dalla casa di riposo in direzione Assisi, per sventare una fantomatica truffa amorosa (vendicando così le donne anziane che ci cascano). Le quattro signore, insieme ad Alessandro, iniziano allora un viaggio in qualche modo catartico, scoprendo i lati più belli della vita.

Un film di sentimenti

In fondo, L'età giusta, pur non volendo affondare mai troppo il colpo, scegliendo sapientemente una strada senza ostacoli (insomma: niente di memorabile, e potrebbe andare bene così), è un film di seconde opportunità, di nuove scoperte, mai tardive a dispetto dell'anagrafe. Un film di posti nel mondo, che viaggiano lungo il tragitto di un rider che sognava di essere come Batman, ritrovandosi però a consegnare le pizze. È storia umana, è storia comune, è storia fiabesca nella sua luminosità narrativa, arricchita dall'alchimia divertente e divertita di un gruppo di splendide signore, che mischiano l'esatto paradigma della sceneggiatura: malinconia, delicatezza, ingenuità. Un accento acuto sull'anzianità per un cinema (italiano) che spesso la dimentica, ma che Di Cosimo è bravo a tradurre (e Come un padre è un altro esempio) in un cinema sincero fino alla fine.

Un cinema profondamente debitore alla tv, ma anche debitore verso un'emotività purissima, che rende L'età giusta un titolo in grado di avvicinare - tra silenzi e parole - i corrispettivi di due generazioni profondamente diverse. Più in fondo, è un film che parla di piani d'ascolto, di amicizia, di consapevolezza rispetto ai bisogni emozionali dettati dai nostri impulsi. E parla anche di liberazione: l'accettare sé stessi, l'accettare la vita, godendone di ogni momento, senza l'assillo costante della morte. Ecco, non sarà indimenticabile, non sarà l'apogeo dei dramedy italiani, ma una cosa è certa: L'età giusta è un film positivo. Il che, non guasta mai.

Conclusioni

Concludendo la recensione de L'età giusta, torniamo sulla positività e sull'umorismo di una storia ben dosata, che riflette sul rapporto generazionale e sulla consapevolezza indotta dalla terza età. Dall'altra parte, è un film che insegue la vita, che non ha paura di essere semplice, trattando con naturalezza argomenti importanti. Nulla di indimenticabile, ma quanto basta per scaldare, divertire e commuovere.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.8/5

Perché ci piace

  • Le quattro protagoniste.
  • Il tono emotivo e sincero.
  • I colori scelti.
  • Divertente e commovente.

Cosa non va

  • Niente di memorabile.