Quanto abbiamo parlato di nostalgia negli ultimi anni? Quel respiro d'emozione che parte da Stranger Things e scivola lungo tantissimi titoli di film e serie popolari nell'ultimo periodo. Una sensazione che nasce spontanea, naturale, calda nei nostri cuori quando guardiamo qualcosa che va a suonare le corde giuste, che sollecita il ricordo e l'emozione che vi è legata. Ma se è semplice e sincera la nostra reazione, può non essere tale il meccanismo che la genera, che può essere invece costruito, programmato e pianificato a tavolino per ottenere l'effetto voluto e la sua conseguenza commerciale. Ce ne parla Brian "Box" Brown nell'albo appena pubblicato da Bao Publishing il 9 febbraio di cui vi parliamo in questa recensione de L'effetto He-Man, un titolo evocativo che si concentra su una delle icone giocattolose dell'infanzia di molti, ma affronta il tema in modo molto più ampio ed esaustivo, partendo da inizio '900 per arrivare ai giorni nostri, tratteggiando una panoramica interessante di come e quanto questa strategia emotiva non sia stata scoperta dai Duffer Brothers e Netflix per la serie che si avvia alla sua conclusione, ma abbia radici profonde e ramificate.
La scoperta della nostalgia
"È possibile che la più grande ricchezza dell'umanità sia il potere della nostra immaginazione". È la prima didascalia del volume di Brian Brown, un vero e proprio saggio a fumetti costruito in modo ragionato e puntuale per affrontare il tema che ne è il cuore. Per farlo, Brown parte da lontano, da lì, da noi, dalle nostre capacità immaginifiche e come sono state usate, o sfruttate, nel corso della nostra storia, partendo da Giulio Cesare e il suo De Bello Gallico, le storie e i messaggi di propaganda, la Prima Guerra Mondiale e il Comitato per le pubbliche relazioni voluto dal presidente Wilson. Di questo comitato faceva parte un certo Edward Bernays, nipote di Sigmund Freud, che ebbe l'idea che fosse compito delle pubbliche relazioni "individuare e sfruttare le motivazioni inconsce e irrazionali dei comportamenti umani per impedire alla società di trasformarsi in una massa incontrollabile". Un punto di partenza che passa per la costruzione della comunicazione a ogni livello, sfociando ovviamente nell'intrattenimento, partendo da Walt Disney e la sua icona Topolino, Quarto potere e l'evoluzione dei media e delle loro potenzialità di catturare l'attenzione e le necessità del pubblico, dalla stampa al cinema, la tv e ora il web.
Strategie commerciali
"Come i produttori americani di giocattoli ti vendono i ricordi della tua infanzia". Un sottotitolo diretto ed esplicito di cosa va ad affrontare L'effetto He-Man di Brian Brown, perché l'autore si sofferma molto anche sulle leggi realizzate per controllare l'impatto pubblicitario nel corso delle trasmissioni per bambini e delle strategie trovate per aggirare vincoli e divieti, che hanno assecondato, o addirittura dato vita, ad alcune delle icone con cui siamo cresciuti. A cominciare proprio da He-Man e i Masters of the Universe, nati come giocattoli con l'intento di far concorrenza all'esplosione di prodotti a marchio Star Wars e diventati fumetto per poter essere pubblicizzati in tv e vendere, indirettamente, i prodotti legati a quel mondo.
Spaccato di un mondo che cambia
Un cammino costruito con precisione da Brian Brown, capace di essere esaustivo nel trattare la parte più propriamente commerciale e marketing del discorso sviluppato, ma di definire anche uno spaccato del mondo su cui questo si va a sviluppare, dei presupposti sociali e culturali in cui le dinamiche economiche e le loro esigenze si vanno a innestare. Una sintesi interessante ed efficace che non può ovviamente sostituire manuali approfonditi e più verticali dei diversi aspetti di marketing, ma rappresenta un ottimo punto di partenza per iniziare a interessarsi al fenomeno in maniera leggera e vivace, nonché brillante grazie al supporto della componente a fumetti, dei disegni che giocano con la realtà che vanno a raccontare e quelle figure iconiche che ne hanno animato lo spirito nostalgico, dai Transformers a G.I. Joe, da Star Wars e i personaggi Disney a He-Man, ancora presenti nel nostro immaginario contemporaneo. A conferma della forza e dell'efficacia delle strategie e le meccaniche che il saggio di Brown ci racconta.
Conclusioni
Volume interessante il saggio a fumetti di Brian Brown di cui vi abbiamo parlato nella recensione de L'effetto He-Man, un volume che affronta il tema della nostalgia e dello sfruttamento delle sue meccaniche a scopo commerciale per vendere prodotti. Il libro edito da Bao affronta il fenomeno a partire dall'inizio del secolo scorso e ne analizza l'andamento e la variazione nel corso del tempo insieme alle tecnologie e le leggi che hanno regolato i media, dalla stampa al cinema, la tv e il web.
Perché ci piace
- I disegni, semplici ma efficaci nell'accompagnare le riflessioni dell'autore.
- La panoramica che si sviluppa nel corso del tempo, capace di raccontare il fenomeno e il mondo sullo sfondo del quale si sviluppa.
- La sua analisi esaustiva ed efficace, compatibilmente con il formato del fumetto e dello spazio a disposizione.
Cosa non va
- Per chi già conosce il tema può apparire superficiale, ma è un interessante punto di partenza da approfondire a parte per tutti gli altri.