Presentato nella sezione Berlinale Special, Little Big Soldier è il film che Jackie Chan aveva in cantiere da oltre venti anni e che ha scritto, oltre che interpretato con grande entusiasmo. Anomalo wuxiapian cinese dallo stile meno magniloquente rispetto alle derive contemporanee del genere e con in dote l'ironia che il celebre attore porta automaticamente, il film è un'evidente metafora pacifista, come Chan e il resto del cast presente a Berlino, ci ha tenuto a ribadire nell'incontro con la stampa, conclusosi addirittura con una pregevole prestazione canora del divo nato a Hong Kong.
Jackie volevi fare questo film da tantissimi anni. Come è andata la realizzazione? Quale è stata la molla che ti ha permesso finalmente di realizzarlo? Jackie Chan: E' davvero una lunghissima storia. Il progetto originale risale a oltre venti anni fa, ma al tempo ero troppo occupato nel fare un film dopo l'altro e la mia carriera era in fase di lancio. Poi, circa tre anni fa, mi sono accorto di essere sempre più turbato dal dilagare delle guerre nel mondo e mi sono deciso che era tempo di rimettere mano a questo film, perchè il messaggio che contiene trovo sia davvero importante. Inizialmente non volevo essere interprete e volevo dedicarmi solo alla sceneggiatura, interpretando al massimo un piccolo ruolo. Poi parlando con Ding Sheng, abbiamo deciso che avrei interpretato il protagonista.
Essendo anche un regista, sei particolarmente esigente? Cosa vuoi che un regista ti dica quando interpreti un ruolo? Jackie Chan: La mia filosofia è quella di non essere invadente. Credo di dover sempre rispettare al cento per cento il lavoro del regista, seguendo le sue indicazioni. Non potrebbe essere diversamente, altrimenti gli mancherei di rispetto. Se poi qualcosa non mi convince, lo chiamo in disparte e gli espongo il mio punto di vista. Per questo film la mia unica volontà era il ritorno a un cinema semplice. In questi ultimi anni la Cina ha preso la strada delle produzioni ricche e sfarzose, ma io non volevo assolutamente un film alla Hero. Non volevo volare nel cielo e fare tutte quelle cose nonsense che ora vanno per la maggiore e che avrebbero fino per svalorizzare la storia di questo piccolo grande soldato.
Come è stato è lavorare con Jackie Chan?
Lin Peng: Per me è stata un'opportunità irripetibile, vista la mia giovane età. Sono stata sempre una sua fan e mi sentivo molto sotto pressione perchè non volevo deluderlo per nessuna ragione. Sul set è stato fantastico, una persona da cui imparare e ispirarsi in tutti gli aspetti di questo lavoro. Mi ha particolarmente colpito, quando per girare la nostra prima scena mi ha consigliato moltissimo e è rimasto con me, ben oltre il tempo dovuto. Non capita spesso che una così grande star sia così rispettoso e disponibile
Qual è il tipo di messaggio che volevi esprimere con questo film?
Jackie Chan: Noi pensiamo a un piccolo uomo che cercava la pace in sé stesso. Il centro del film doveva essere il suo rapporto con le cose e io spero che la gente vedendolo capisca che non è solo un action-comedy ma un film pieno di messaggi importanti. Noi dobbiamo salvare l'ambiente. la natura, gli animali e tutta la terra per il nostro bene. Ho visto troppe cose orribili nella mia vita per non pensare che non dobbiamo vivere in pace e coesistere nello stesso posto. La gente combatte per qualsiasi cosa, anche la più meschina ma è anche capace di aiutarsi come nei grandi disastri. Ne abbiamo avuto una prova drammatica nella catastrofe che ha colpito Haiti. Questa costruttività che l'uomo sa esprimere andrebbe estesa a tutti i momenti della vita sociale. E' questo, più di ogni altra cosa che volevo esprimere.
Ding Sheng: Aggiungerei anche che la presenza di Jackie ci ha permesso un tono leggero, perchè non volevamo essere solenni. Non è nostra intenzione educare la gente; non siamo qualificati per questo. Il nostro obiettivo è avvicinare il pubblico a questo soldato, creare immedesimazione. Il tipo di storia e il suo personaggio aiuta a credere nella pace.
Jackie, quanto ti senti responsabile per la tua immagine pubblica. In particolare, quando fai film, tieni molto conto del tuo grande seguito tra i bambini?
Un'ultima cosa riguardo al ruolo femminile del film. Come è stato pensato?
Jackie Chan: Inzialmente non avevamo un personaggio femminile, ma dopo aver parlato con il regista abbiamo creduto sia più giusto ci fosse e che non avesse un ruolo sentimentale o comunque un legame emotivo con uno dei protagonisti. Il suo scopo era quello di aumentare il mood emotivo del film.
Lin Peng: Per questo il mio ruolo ha anche il compito di cantare. E' un modo per scappare da questa realtà della guerra. Il mio personaggio porta il messaggio di pace da un piunto di vista simbolico. Sono come una presenza spirituale che accompagna il cammino del piccolo soldato. La canzone che canto alla fine, è il tema del film e ne rappresenta l'essenza tematica.