Il suo ultimo desiderio, la recensione: gli USA ai tempi dell'Irangate

La recensione del suo ultimo desiderio: con Anne Hathaway, Ben Affleck, Rosie Perez e Willem Dafoe, una storia di traffico d'armi dal punto di vista di una reporter americana.

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Anne Hathaway è Elena McMahon nel film Il suo ultimo desiderio

Cosa succede quando una reporter di guerra rimane coinvolta, suo malgrado, nella storia di traffico d'armi che voleva pubblicare? È quello che vedremo in questa recensione de Il suo ultimo desiderio, film approdato il 21 febbraio sulla piattaforma Netflix e diretto dalla regista Dee Rees (Mudbound). La pellicola, ambientata a metà degli anni '80, si svolge durante uno dei periodi più oscuri della storia politica americana, quando, sotto l'amministrazione Reagan, gli Stati Uniti finanziavano illegalmente la guerriglia dei gruppi armati controrivoluzionari nicaraguensi, i contras. Sebbene possa contare su un cast d'eccezione (Ben Affleck, Rosie Perez, Wille Dafoe e Toby Jones), la narrazione si concentra principalmente sulla giornalista Elena McMahon, interpretata da Anne Hathaway.

La trama

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Il suo ultimo desiderio: Willem Dafoe in una scena del film

Elena McMahon è una giornalista statunitense che lavora come inviata di guerra per il Washington Post, dando voce alle condizioni di estrema povertà e ingiustizia nelle quali vivono le popolazioni colpite dal conflitto civile. Il suo obiettivo: smascherare i traffici illeciti di armi e droga e l'ingerenza della CIA nell'equilibrio geopolitico del Nicaragua. Dopo diversi anni in prima linea, tuttavia, Elena viene allontanata dalle sue inchieste (probabilmente su ordine dello stesso Governo) e relegata a seguire la campagna elettorale. La situazione, però, si ribalta improvvisamente quando, Richard McMahon (Willem Dafoe), il padre che Elena non vede da tempo, contatta la figlia per chiederle un favore. L'uomo, infatti, affarista nel commercio illegale di armi nell'America Centrale, ha tra le mani un lavoro da un milione di dollari che, a causa della malattia che lo affligge, rischia di non riuscire a portare a termine; chiede, così, a Elena di prendere il suo posto. La protagonista accetta l'incarico ma, presto, si ritroverà coinvolta in una storia ricca di intrighi e complotti, una di quelle storie che lei, per prima, ha sempre cercato di raccontare.

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Il suo ultimo desiderio: Anne Hathaway durante una scena del film

Nonostante i validi comprimari sui quali avrebbe potuto contare, Anne Hathaway tiene in piedi la narrazione praticamente da sola; non solo perché nessun altro personaggio viene minimamente approfondito (tranne, in minima parte, quello di Willem Dafoe a inizio pellicola) ma sopratutto per il fatto che, le decisioni della protagonista, sembrano sempre essere prese totalmente a prescindere dal contesto e dalle azioni altrui. La donna, pur essendo una giornalista navigata, compie, il più delle volte, scelte sbagliate e senza alcun senso logico, tanto da lasciar completamente spiazzato lo spettatore. Nonostante il personaggio della protagonista sia tutt'altro che ben costruito, Anne Hathaway riesce comunque a metterci del suo, portando sullo schermo una figura femminile, almeno a livello emotivo, abbastanza credibile. L'attrice, infatti, completamente spogliata della sua bellezza, si cala nei panni di una donna che le ha passate davvero tutte: un divorzio, il tumore al seno, la morte della madre e il difficile rapporto con la figlia adolescente.

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Anne Hathaway in una sequenza del film Il suo ultimo desiderio

Una sceneggiatura confusa

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Il suo ultimo desiderio: una sequenza

Difficile capire verso chi puntare il dito per l'assoluta non riuscita di questo film. La regista Dee Rees e gli attori sembrano davvero mettercela tutta per restituire dignità al potente romanzo omonimo (scritto da Joan Didion) al quale la pellicola si ispira ma la sceneggiatura fa acqua da tutte le parti. L'intera struttura narrativa, infatti, sembra priva di fondamenta e di equilibrio, perennemente in affanno nel tentativo di tenere insieme le tessere di un puzzle che non vogliono saperne di incastrarsi tra loro. Non solo. Il film, a tratti, si rivela addirittura incomprensibile, a causa delle continue incongruenze, forzature e sequenze totalmente slegate da loro; difficile trovare un senso in una pellicola così confusa da apparire quasi comica. Ciliegina sulla torta, il colpo di scena finale sconvolge per quanto improbabile, dal momento che non presenta alcun tipo di connessione con la tortuosa evoluzione degli eventi. Peccato perché, soprattutto il ruolo di funzionario della CIA interpretato da Ben Affleck, avrebbe potuto regalare sfumature molto interessanti.

Conclusioni

Come avete potuto leggere nella nostra recensione de Il suo ultimo desiderio, il film appare, fin da subito, privo di qualsiasi senso logico. Nonostante la credibile performance dell'attrice protagonista Anne Hathaway, infatti, la sceneggiatura presenta continue forzature e incongruenze, tralasciando completamente l'approfondimento dei personaggi.

Movieplayer.it
1.5/5
Voto medio
1.3/5

Perché ci piace

  • Anne Hathaway dà prova di grande bravura.

Cosa non va

  • La sceneggiatura è confusionaria.
  • Il film, a tratti, appare del tutto incomprensibile.
  • I personaggi non vengono approfonditi.