Chuck Palahniuk è molto diverso da come lo si potrebbe immaginare leggendo i suoi romanzi. Timido, riservato, estremamente cortese, a ogni domanda che gli viene formulata si sofferma a fissare il vuoto per lunghi istanti prima di provare a rispondere e quando lo fa è capace di narrare episodi a dir poco raccapriccianti con la stessa naturalezza con cui si discorre del più o del meno. Con tono pacato, e lievemente compiaciuto, rende gli ascoltatori partecipi del funzionamento dei meccanismi che regolano il suo personale processo creativo. 'Quando nel corso della giornata mi viene un'idea me la appunto sul braccio. Non sulla mano, perché lavandola sparirebbe rapidamente, ma sull'avambraccio. Quando arrivo alla fine della giornata ho pronto il soggetto per un nuovo romanzo'. A Locarno per accompagnare l'anteprima di Soffocare, diretto dall'esordiente Clarke Gregg, lo scrittore rifiuta il paragone qualitativo tra la nuova pellicola e Fight Club, ribadendo di ritenersi estremamente fortunato perché entrambi i lavori sono riusciti a trasporre efficacemente sullo schermo il contenuto dei suoi romanzi, donando nuova vita ai personaggi che li popolano.
'Per me il personaggio è azione. Quando creo una storia per prima cosa stabilisco la successione degli eventi. I personaggi e il loro mondo interiore nascono di conseguenza. Sentimenti e azioni non possono essere in alcun modo separati, infatti dopo che l'ossatura della storia è stata decisa lo sviluppo dei caratteri prosegue in assoluta libertà. E' stato così sia per il protagonista di Fight Club, interpretato da Edward Norton, sia per Victor di Soffocare. Vi sono vari punti in comune tra i due personaggi: entrambi sono narratori, quindi il pubblico recepisce le storie filtrate attraverso il loro specifico punto di vista, inoltre entrambi combinano incredibili disastri. Sia Edward Norton che Sam Rockwell sono stati capaci di incarnarli alla perfezione. Quando li ho visti al cinema la prima volta sono rimasto stupito e incantato dal risultato e ho apprezzato anche la scelta dei registi di tradire i miei lavori, là dove necessario. Le scene più belle di Soffocare sono quelle che non ho scritto io'.
Quasi mai le storie inventate da Chuck Palahniuk sono scritte per risultare piacevoli. Lo scrittore non sembra particolarmente attratto dalle mezze misure. Come lui stesso ammette 'creare un personaggio che non si ama, per uno scrittore, è molto più divertente, permette maggiore libertà d'invenzione. Ci si può sbizzarrire nel dargli un'identità sgradevole o nel fargli fare una brutta fine. Se quello che scrivi ti stupisce o ti fa soffrire allora, a maggior ragione, funzionerà anche con gli altri. Marla (la protagonista femminile di Fight Club), dopo la prima notte d'amore con Tyler Durden, cercando di trovare la cosa più romantica da dire in quella situazione, esclama 'Vorrei avere un aborto con te'. Quando mia nonna, che all'epoca era ancora viva, ha letto questa frase mi ha odiato, ma il pensiero era in linea col personaggio. Gli stessi Tyler Durden, Tender Branson e Buster Casey sono figure contraddittorie, disturbanti, che subiscono un escalation troppo rapida, fatta di violenza, di sopraffazione, che li porta a conquistare troppo potere. Alla fine, per riequilibrare la situazione, li faccio cadere altrettanto rapidamente, anche se in modi diversi'. Questa volontà di sconvolgere, questa rappresentazione degli aspetti più violenti o disgustosi della realtà spesso spiazza e repelle chi non conosce in profondità Palahniuk. 'Quando Fight Club è stato presentato in anteprima a Venezia, le reazioni negative sono state violentissime. Il film è stato pesantemente criticato e tacciato di veicolare un'ideologia fascista. Un disastro completo. Io mi sono divertito molto perché mi sono reso conto che il film creava energia e faceva discutere. Successivamente è stato rivalutato e adesso sono in molti ad apprezzarlo. Grazie al successo di Fight Club il cinema guarda sempre più spesso alla mia produzione letteraria e attualmente sono in fase di lavorazione cinque adattamenti ispirati ai miei romanzi'.Dopo aver letto i lavori di Palakniuk non può non venire spontanei chiedersi da dove l'autore tragga l'ispirazione per le storie che narra e quanto peso abbia in esse l'elemento autobiografico. 'Molte delle cose che scrivo provengono dall'osservazione quotidiana della realtà. Vi stupirebbe sapere cosa c'è dietro l'apparenza di normalità. Durante la lavorazione di Soffocare ho frequentato una comunità di sessuomani, come quella a cui appartiene Victor, e lì ho incontrato persone normalissime che confessavano comportamenti sessuali scioccanti. Parlare con le persone, e venire a conoscenza del loro passato, è parte integrante del mio lavoro. In questo senso l'esperienza autobiografica è importante nella misura in cui è comune a molti. Il mio vissuto è, in qualche modo, simile a quello di altre persone. Così ci scambiamo esperienze, parliamo uno stesso linguaggio. Sicuramente la storia della mia famiglia è particolarmente tragica. Mio nonno è arrivato negli Stati Uniti dall'Ucraina nel 1911. Si è creato una famiglia, ha avuto 16 figli, dopodiché è impazzito e si è suicidato dopo aver ucciso la moglie. Il tutto mentre mio padre, che era molto piccolo, fuggiva a nascondersi sotto il letto. Il trauma lo ha spinto a cercare per tutta la vita delle donne in cui ritrovare la figura materna. Nel 1999, poco prima che Fight Club venisse distribuito nei cinema, è stato ucciso dall'ex compagno di una donna che frequentava e che aveva conosciuto tramite un annuncio. La storia della mia famiglia è terribile, e sicuramente ha influenzato la mia visione della realtà, ma vi sono molte altre storie orribili come la mia e questo mi accomuna alle altre persone'.
L'ultimo aneddoto narrato da Palahniuk riguarda il suo romanzo più recente, Snuff, che narra di una pornostar che vuole battere il record del maggior numero di accoppiamenti contenuti in un unico film unendosi a seicento uomini. Il ricavato andrà al figlio che la donna ha dato in adozione vent'anni prima e che non ha mai più rivisto. Sul set, a sua insaputa, vi sono il suo ex-compagno (e padre del ragazzo), e il figlio stesso. 'Il lavoro di riscrittura per Snuff, come anche per i miei precedenti romanzi, è stato veramente impegnativo. Nella prima versione la protagonista moriva per lasciare tutti i soldi al figlio che non ha mai conosciuto. Questo finale non mi soddisfaceva. Allora ho riscritto tutto introducendo il personaggio del padre del ragazzo che, prima di accoppiarsi con la donna, ingerisce una pillola che gli provoca un infarto e muore. Nella terza stesura l'uomo non muore perché i paramedici intervengono a defibrillarle e in quel momento la donna monta sopra l'uomo e muore a causa della scossa elettrica. Poi ho cambiato ancora facendo morire entrambi. Nella quinta riscrittura la donna si accoppia all'uomo durante la defibrillazione, i due non muoiono ma l'elettricità fa si che i loro genitali restino uniti per sempre. Anche quest'idea non mi convinceva pienamente, ma la ritengo una delle cose più romantiche che abbia mai scritto'.