Il poeta della nostalgia Pupi Avati torna a toccare le corde del cuore con un'emozionante storia d'amore, che stavolta ha come tema principale l'Alzheimer. In Una sconfinata giovinezza, infatti, a far rifugiare il protagonista nei ricordi dell'infanzia e a farlo tornare bambino è proprio la terribile malattia che viene a sconquassare la vita di una coppia legata felicemente da anni: i protagonisti sono Fabrizio Bentivoglio che interpreta un affermato giornalista sportivo e Francesca Neri nei panni di una docente. Unico neo del loro lungo matrimonio, la mancanza di figli, che però ha addirittura rinsaldato la loro unione. La progressiva mancanza di memoria di lui e il suo allontanamento dal presente e dalla realtà, comporteranno dolorose scelte.
La parte in cui il giornalista si rifugia nei ricordi dell'infanzia, e nei quali si vede anche Serena Grandi, è chiaramente quella in cui Pupi Avati si ispira alle vicende personali, che tanta importanza rivestono nelle sue opere. Nel cast, anche Lino Capolicchio, Gianni Cavina e Manuela Morabito.
Una sconfinata giovinezza è appena uscito in DVD per la 01 Distribution con una buona resa tecnica ed extra davvero preziosi. A sottolineare l'importanza del tema del film, il fatto che Pupi Avati abbia presentato l'edizione homevideo in occasione della premiazione di otto giovani laureati che si sono distinti nella realizzazione di tesi sulla malattia di Alzheimer. Ma non solo: il DVD ospita anche lo spot istituzionale della Federazione Alzheimer, intitolato "La stanza della memoria", che fa vivere, attraverso la metafora di una stanza che lentamente si svuota, il sintomo più riconoscibile della malattia, ovvero la perdita della memoria.
Per quanto riguarda il video, ci troviamo di fronte a un quadro pulito e nitido, "sporcato" qualche volta solamente da un rumore video sui fondali degli interni che comunque non raggiunge mai livelli allarmanti. Piuttosto è da elogiare la definizione, sicuramente ottima per lo standard DVD soprattutto sui primi piani, sempre ben dettagliati. Ma anche gli interni sono definiti in maniera adeguata, qualche leggera incertezza si registra solo sui campi lunghi, dove i contorni perdono precisione, e nelle scene meno luminose, dove il quadro perde un po' di smalto. Un video che nel complesso, lo ribadiamo, è comunque positivo.Discreto anche l'audio, che non ha molte occasioni di mettersi in mostra in un film basato soprattutto sui dialoghi. I parlati comunque sono sempre caldi e nitidi dal centrale, mentre il leggero accompagnamento della malinconica colonna sonora è ben distribuito sui diffusori, che appoggiano la scena anche con qualche contributo ambientale, come ad esempio le scene con gli applausi in famiglia o nella cerimonia in cui si celebra la carriera del giornalista.
Brillante e dotato di un prezioso contributo il reparto dei contenuti speciali. Oltre al trailer, a un discreto dietro le quinte di circa 12 minuti e allo spot istituzionale della Federazione Alzheimer, troviamo infatti il bel documentario di circa 50 minuti intitolato Pupi Avati un poeta fuori dal coro, a cura di Adriano Pintaldi. In pratica una retrospettiva sul regista, un vero e proprio omaggio che raccoglie appunti, documenti, aneddoti, ricordi forniti dallo stesso autore e ripercorre la carriera cinematografica di Avati attraverso la sua corposa produzione. Non mancano interventi di attori, collaboratori e amici che hanno lavorato con lui nei quaranta anni di carriera.