E' sempre un piacere poter riscoprire in homevideo, soprattutto in una veste ben curata, dei cult del passato che hanno fatto discutere e scandalizzare. Perché in effetti Se sei vivo spara, il coraggioso e geniale western di Giulio Questi del 1967, all'epoca non passò certo inosservato. Tanto che finì presto nelle mire della censura per l'estrema violenza e la presenza di temi delicati per quegli anni come l'omosessualità. Un film per certi versi bizzarro, uno spaghetti-western originale e tutto particolare, con scene davvero forti e scioccanti.
Il protagonista della storia è un messicano (interpretato da un Tomas Milian ancora lontano dagli anni del Monnezza), che tradito dai suoi compagni dopo una rapina e dato per morto, viene in realtà salvato da due indiani. Presto inizierà la sua sete di vendetta e la caccia ai suoi assassini, rifugiatisi in una cittadina dove la voglia di oro ha già scatenato violenza e uccisioni. Sarà una carneficina a catena, una sorta di tutti contro tutti per il possesso del prezioso carico d'oro. Nel cast anche Piero Lulli, Ray Lovelock e Marilù Tolo.
Come accennato, adesso è possibile riscoprire in homevideo Se sei vivo spara nella veste migliore grazie a un restauro davvero ottimo. E' infatti ben realizzato il DVD della collana Cinekult della CG Homevideo, che ha il suo punto di forza in un video non solo pulitissimo (graffietti e spuntinature si contano sulle dita di una mano) ma anche sorprendentemente compatto per un film di oltre quarant'anni fa. Segno che il lavoro di restauro è stato fatto con cura. Il croma è vivo e solido, il rumore video molto limitato, il quadro propone sempre un'immagine limpida che, pur con tutti i limiti del caso, non delude nemmeno quanto a definizione, soprattutto sui primi piani.
Nel reparto audio, oltre a quella stereo, troviamo anche una traccia italiana in multicanale, un lodevole tentativo di dare respiro alla scena. Non si ottengono comprensibilmente gli stessi risultati realizzati con il video, ma anche in questo caso l'edizione soddisfa perché oltre a dialoghi chiari e puliti risulta meno fastidioso l'effetto inscatolamento tipico dei film datati. E in effetti, va regstrata anche qualche generosa apertura nella spazialità della scena, soprattutto nella riproduzione delle musiche e in qualche effetto sonoro.Note molto positive anche dagli extra. Bello e sempre interessante il contributo di interviste realizzate recentemente che CineKult propone anche per questo film. A parlare con argomenti interessanti e mai banali per quasi una ventina di minuti sono il regista Giulio Questi e il solito Tomas Milian. Ma la vera chicca è il commento audio dello stesso regista, un contributo prezioso per un film così vecchio. Completano il tutto la galleria fotografica, il trailer, gli spot di Notturno e di altri film della collana.