Il colpo del cane alla Festa del Cinema: “Un film credibile, con elementi strambi”

Il regista Fulvio Risuleo, accompagnato da cast e produttori, ha presentato alla Festa del Cinema di Roma alcune clip del suo nuovo film, Il colpo del cane.

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Guarda in alto: il regista Fulvio Risuleo sul set del film

Doveva chiamarsi Dogsitter, ma arriverà nelle sale con il titolo Il colpo del cane. Si tratta del secondo lungometraggio del giovane regista romano Fulvio Risuleo, classe 1991, che proprio nella capitale, alla Festa del Cinema, aveva presentato lo scorso anno la sua opera prima, Guarda in alto. È tornato alla kermesse, all'interno della sezione Alice nella città, per presentare alcuni spezzoni del nuovo film. Ad accompagnarlo c'erano due degli interpreti, Daphne Scoccia ed Edoardo Pesce, e i produttori Annamaria Morelli (TIMVision Production) e Donatello Della Pepa (Revok Film).

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Nuove strategie produttive

L'incontro inizia con una riflessione sulla natura produttiva del film, in particolare le strategie di TIMVision che punta sulle nuove generazioni. Dice Annamaria Morelli: "Noi puntiamo sulle nuove generazioni e sui giovani, spesso schiacciati dalle modalità produttive tradizionali. L'abbiamo già fatto con le serie, grazie a Skam Italia, e ora lo facciamo con i film, tra cui quello di Fulvio. L'ho scoperto con un cortometraggio, Varicella, di cui mi sono innamorata subito. Ci siamo messi in contatto con Donatello, perché secondo noi Fulvio ha un talento straordinario." Si esprime anche Donatello Della Pepa, sul fatto che la partecipazione di una piattaforma come TIMVision non precluda l'uscita in sala: "Sono due universi differenti, uno non esclude l'altro. Il film è pensato per la sala, va visto al meglio, ma non trascuriamo una seconda vita su piattaforme varie." Quando vedremo il film? Risponde Morelli: "La data non l'abbiamo ancora decisa, ci sono vari elementi da valutare, in base alla stagione. Vogliamo che esca nelle condizioni migliori."
Fulvio Risuleo, dal canto suo, non vuole pronunciarsi troppo sulla sua opera seconda: "Siamo nella fase finale del montaggio, non so ancora come sarà il risultato conclusivo. A livello di parole-chiave, al centro del film c'è un cane, come dice il titolo. Il colpo del cane è un vecchio detto degli antichi romani, mi ci sono imbattuto sfogliando il dizionario di latino. Senza svelare troppo, ci sono due storie: una ragazza che fa la dogsitter (Daphne Scoccia) e la sua amica che vivono una serie di disavventure per recuperare un cagnolino scomparso. La seconda storia segue un personaggio misterioso (Edoardo Pesce), presente anche nella prima. È una sorta di antagonista. Lui è secondario nella prima storia, mentre nella seconda diventano secondarie le ragazze. C'è anche un inseguimento, mostrato due volte, da due punti di vista diversi. La questione del punto di vista è molto interessante nel film."

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Le sequenze con Edoardo Pesce in anteprima

Outcast: Edoardo Pesce sul red carpet della premiere europea
Outcast: Edoardo Pesce sul red carpet della premiere europea

Si passa quindi alle clip. La prima è incentrata su Edoardo Pesce, in macchina, che inveisce contro tutto e tutti. L'attore, visibilmente divertito, commenta lo spezzone e la sua collaborazione con il regista: "Fulvio mi ha incoraggiato a sfogarmi, giravamo per Piazza Dante e Piazza Vittorio. Secondo me però dovete vedere il film intero, spiegare il talento di Fulvio è come cercare di spiegare il talento di un musicista. Se andate su YouTube, trovate un corto che ha fatto per il Centro Sperimentale, girato con la steadicam. A Cannes ha vinto il premio della Cinéfondation, che consiste in una pellicola. Con quella pellicola abbiamo girato _Varicella, che è andato nuovamente a Cannes. Stavamo scomodissimi. C'erano dieci corti, alcuni girati con 100.000 euro, quelli francesi duravano 35 minuti, una cosa allucinante. Poi abbiamo vinto noi, l'ho saputo mentre stavo in un'osteria a Roma. Ogni volta che Fulvio mi propone qualcosa, dico subito di sì." Il secondo spezzone mostra sempre Pesce, nei panni di un secondo personaggio molto diverso, che incontra le protagoniste femminili. L'attore commenta il suo taglio di capelli: "_Quello che fa le parrucche è uno bravo. È svedese, un nerd totale, e usa i capelli dei cinesi, o erano colombiani? Oddio, detta così sembra un serial killer." Com'è stata l'esperienza per Daphne Scoccia?: "Una bella esperienza, perché Fulvio è un grande artista. Ho accettato subito quando ho saputo chi erano le altre persone che ci lavoravano. È bello vedere persone giovani con tanto talento e lavorarci insieme."

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Una realtà diversa

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Dalle due clip emerge un contesto di quasi totale realtà, dove però vengono inseriti elementi surreali. Commenta Risuleo: "L'idea è di fare un film realistico con elementi strani. C'è un equilibrio del surreale, la storia deve essere credibile anche nei momenti più strani. Il personaggio di Edoardo, per esempio, potrebbe essere una macchietta, ma lui lo rende credibile. Mi interessa un cinema credibile che sfocia nel bizzarro, ma senza esagerare." Da lì si passa al terzo spezzone, una sequenza ambientata in un locale. Si commentano le scelte cromatiche, lontane dai chiaroscuri tipici del cinema italiano. Si esprime in merito il regista: "Il film è ambientato in pochi giorni e prevalentemente di giorno, quindi il buio non c'è. Mi interessava un'estetica fumettistica, ma non alla Topolino, più vicina al fumetto franco-belga. Però non ho ancora fatto la color correction, quindi potrebbe cambiare tutto." A tal proposito, Risuleo ha anche firmato un fumetto: "Sì, sono un grande lettore di fumetti, ho molte idee che al cinema non sarebbero realizzabili, e mi spiace buttarle via. Il fumetto è per i soggetti irrealizzabili, al cinema porto i personaggi che possono essere interpretati da degli attori. Questo doveva essere un cortometraggio, ma avevo troppe cose da dire ed è diventato un lungo." L'idea ha fatto paura a qualcuno? Risponde Morelli: "No, ho accettato dopo trenta secondi."