Il cast di Glee al Television Festival di Monte-Carlo

Sono Jane Lynch, Kevin McHale e Jenna Ushkowitz gli attori del teen musical Glee che hanno accompagnato il produttore esecutivo della serie Dante Di Loreto al 50° Festival della Televisione di Monte-Carlo. Tutti insieme, ci hanno raccontato qualcosa in più su loro stessi e sul coloratissimo show di FOX.

Jane Lynch, vincitrice dell'Emmy come migliore attrice non protagonista per la sua interpretazione della tagliente Sue Sylvester, nella realtà è una donna altissima, umile e sicura di sé che non ha bisogno di criticare le acconciature altrui per colpire il prossimo; Kevin McHale è un giovanotto atletico che ha conquistato il ruolo del mite Artie grazie all'aspetto da secchione, e nella realtà se ne è sempre fregato degli schemi sociali del liceo; Jenna Ushkowitz, nella realtà, è timidissima - in nessun modo il suo personaggio Tina può competere con il suo timore del pubblico - e ha un animo ribelle offuscato da un'insana passione per Britney Spears. Insieme, hanno portato il verbo Glee nella assolata capitale del Festival della TV al seguito di Dante Di Loreto, produttore esecutivo che finge di non sapere il francese. E se la parlantina non manca né a lui né all'arguta Lynch, un po' più difficile è far chiacchierare i due giovani interpreti di Artie e Tina, i quali, tuttavia, si sciolgono quando si parla dei loro idoli musicali. Vi raccontiamo la conferenza stampa mentre la serie si prepara a lanciare il suo episodio speciale dedicato al The Rocky Horror Picture Show (The Rocky Horror Glee Show) sul territorio americano e la prima stagione arriva al termine sull'italiana Fox.

Quali sono le difficoltà di girare uno show come Glee?
Dante Di Loreto: Il numero crescente di esibizioni canore! All'inizio, per la puntata pilota, avevamo quattro numeri musicali e 17 giorni per girarli tutti, e già ci sembrava un'impresa impossibile; poi ci siamo ritrovati con 6 numeri da preparare in 9 giorni e siano finiti, con l'episodio di Madonna, a sfornare 10 numeri in 8 giorni e mezzo. Ancora non sappiamo come abbiamo fatto.

Kevin McHale: il trucco è trovare l'equilibrio tra recitazione, canto e ballo e riuscire a fare tutto resistendo per 15-16 ore al giorno, ma passiamo tutto il tempo tra un ciak e l'altro a ridere!

Jenna Ushkowitz: siamo veramente in tanti nel cast, e penso che le prove di danza costituiscano una bella esperienza da fare tutti insieme, il problema è che siamo in dodici ed è difficile far muovere dodici corpi insieme.

Signora Lynch, lei è probabilmente la migliore attrice di comedy dai tempi di Lucille Ball: se avesse uno show tutto suo, come sarebbe? Vorrebbe che la protagonista fosse Sue?

Jane Lynch: Ce l'ho già uno show tutto mio, è Glee! La verità è che sono sempre stata una caratterista e una spalla di altri personaggi, per cui non mi è capitato di avere archi narrativi dedicati a me: ero abituata ad arrivare sul set rapidamente e così andarmene, per cui le cose, per come vanno adesso, vanno benissimo!

Qual è il vostro personaggio preferito di Glee - escluso il vostro - e perché?

Jane Lynch: Il mio preferito è quello di Tina perché mi ricorda me stessa alla sua età e io sono molto narcisista. Quello che mi piace di come Jenna interpreta Tina è il fatto che riesce sempre a restare un po' defilata rispetto agli altri, mi piace che sia un po' dark ma sempre sorridente, e che quando esce dall'angoletto lo faccia esplodendo in modo fantastico.

Kevin McHale: A me piacciono le cheerleader meschine, Brittany e Santana, perché sono cattive e vacue e assolutamente fantastiche da guardare.

Jenna Ushkowitz: il mio personaggio favorito è Sue Sylvester, perché è oscura, asciutta e onesta, di un tipo di onestà sfacciato. C'è un po' di lei in ognuno di noi, solo che lei non si fa problemi a mostrarlo.

Perché il personaggio di Sue Sylvester riscuote così tanto successo?

Jane Lynch: la mia opinione è che piace perché rappresenta il lato nascosto in ognuno di noi, con la differenza che lei lo tira fuori senza pudore, e gli spettatori la adorano per questo. A conti fatti Sue non è pericolosa, è una cattiva da ridere, non fa veramente paura.

Dante Di Loreto: Sue Sylvester è malefica e terribile ma vediamo un barlume della sua umanità ogni tanto, e questo la rende molto interessante.

Signora Lynch, lei canta anche fuori dal set?

Jane Lynch: Il problema è che canto ininterrottamente, anche se molto probabilmente sono la peggiore cantante del cast di Glee, però continuo a cantare anche se so che è una cosa veramente fastidiosa.

Jenna, secondo te perché Glee è diventato così popolare?

Jenna Ushkowitz: Glee dice ai ragazzi di essere sè stessi, di amare i propri difetti, di accettarli e di andare fieri di essere outsider. È questa positività che conquista, ed è una qualità che non si vedeva da un pezzo in una serie televisiva.

Come scegliete le guest che compariranno in Glee? Sa anticiparci qualche nome per la seconda stagione?

Dante Di Loreto: Come dirvelo adesso? Quello che vi posso dire è che grazie al successo che Glee ha riscosso con la prima stagione, la produzione riceve un sacco di offerte da parti di volti noti che desidererebbero partecipare alla serie. Per scegliere le guest partiamo dal personaggio, prima pensiamo alla storia e ai ruoli, poi a chi sarebbe adatto per interpretare quella parte. Prendiamo l'esempio di Neil Patrick Harris [che per la sua straordinaria guest in Glee ha vinto l'Emmy, ndr]: per il suo personaggio abbiamo avuto la fortuna di trovare Neil, che è un attore e cantante fantastico. Sono in tanti a proporsi, ma non possiamo dire a tutti di sì perché sarebbe assurdo avere una folla di guest che presidia il liceo, il pubblico percepirebbe il distacco con la realtà.

La produzione è soggetta a pressione da quando Glee è diventato un fenomeno così seguito?

Dante Di Loreto: Non ci aspettavamo tutto questo successo; i poveri sceneggiatori naturalmente sono quelli che ne risentono di più, ma cercano di non rifare cose già fatte anche se si sa che funzionano. Gli sceneggiatori continuano a stupirci e ci sorprendono per come riescono a sondare territori sempre inesplorati.

Potete anticiparci qualcosa sulla seconda stagione?

Dante Di Loreto: Ci saranno un sacco di inciuci!

C'è anche chi parla male di Glee, per esempio è uscito un articolo su Rolling Stone molto negativo. Cosa consiglia, signora Lynch, a Jenna e agli altri ragazzi per superare le critiche?

Jane Lynch: È la prima volta che scrivono di me e quindi ho la stessa esperienza degli altri, ma sono contenta che l'articolo in questione sia stato odiato all'unanimità!

Signora Lynch, ci parli della sua esperienza nel rifacimento di Vogue in cui rifà Madonna, e dell'incontro con Olivia Newton-John.

Jane Lynch: Il creatore della serie Ryan Murphy è riuscito a trasformare Olivia in una persona narcisista e insopportabile, ma lei in realtà è adorabile. Fare Madonna in Vogue è stato una delle esperienze più esaltanti della mia vita. Ryan ci teneva davvero molto a questo episodio, sognava da così tanto tempo di farlo che per prepararlo abbiamo passato ore e ore in riunione e alla fine sappiamo che anche Madonna ha apprezzato molto l'omaggio. Si è ventilato di fare una puntata così anche per Bruce Springsteen, mi piacerebbe molto farlo.

Signora Lynch, com'è sopravissuta senza morire dal ridere alle scene di seduzioni di Schuester nei confronti di Sue?

Jane Lynch: Matthew Morrison è così sexy, non pensate che sia immune al fascino maschile! Ho ridacchiato un paio di volte, mentre giravamo Funk, lo ammetto, ma è stato divertentissimo e Matthew è fantastico.

Kevin, cosa ci dici di Joss Whedon, che ha diretto Continua a sognare?

Kevin McHale: Joss è un dio! Ha un gran senso dell'umorismo, ed è arrivato preparatissimo. Ha passato molto tempo con noi a parlare dell'episodio e di come farlo, aveva un'idea molto precisa di cosa fare ma senza alterare il tono della serie. Penso sia un genio!

Ci sarà Glee The Movie?

Dante Di Loreto: Abbiamo organizzato un tour estivo che ci ha messo in contatto con il pubblico e sappiamo che il film farebbe felici molti. Purtroppo per ora non è possibile perché non c'è abbastanza tempo tra una stagione e l'altra per girare un film, e comunque lo show è partita solo un anno fa, riteniamo sia più importante concentrarci sulla serie per farle avere più successo possibile.

E avete pensato a un tour europeo?

Dante Di Loreto: Ci piacerebbe molto, ma di nuovo il problema è il tempo, ce ne serve di più sostenere un tour europeo, ma sarebbe molto gratificante, pensate che in USA abbiano fatto il tutto esaurito con 5 show.

Signora Lynch, ha partecipato a qualcosa come 400 serie televisive, sul set di quale si è trovata meglio e a quale altra serie vorrebbe partecipare? Jane Lynch: Ho adorato fare Due uomini e mezzo e lavorare con Charlie Sheen. Se potessi mi piacerebbe partecipare a Damages, con Glenn Close, perché è una serie pazzesca e adoro quello che sono riusciti a fare con Ted Danson e il personaggio che gli hanno affidato, però sto bene dove sto, sul set di Glee.

Signora Lynch: è stata dura decidere di fare outing a Hollywood?

Jane Lynch: Non ci ho mai pensato perché in realtà non fregava a nessuno a Hollywood del mio orientamento sessuale! Sono grata a Melissa Etheridge e K.D. Lang per aver spianato la strada a tutte noi e aver avuto le palle per dire al mondo cos'erano e che non importava se a qualcuno non andava bene. Quando sono arrivata io tutta la fatica era già stata fatta da loro! Non so come mai per le donne gay è più facile fare outing, la società pare farsi meno problemi, la sua sensibilità sembra meno colpita, e il mio recente matrimonio non ha sconvolto veramente nessuno.

Chi sono i vostri eroi musicali?

Kevin McHale: Ci tenevo da morire a vedere Michael Jackson dal vivo, io dico Michael Jackson.

Jenna Ushkowitz: Britney Spears. E' importante quanto lo è stata Madonna per la generazione prima della mia. La trovo una performer straordinaria e sono andata a vederla in concerto almeno sei volte.

Jane Lynch: Joni Mitchell è tutto per me! È una vera poetessa, ha una voce unica e poi ricordo di aver letto un articolo dove un giornalista le chiedeva cosa ne pensasse di altre artiste "della sua categoria" tipo Joan Baez e Rita Coolidge, e lei lo ha interrotto e ha replicato: "nessuno è nella mia categoria". Grandiosa.

Ritenete che Glee possa fare da spartiacque per altre serie che hanno per protagonisti loser piuttosto che gente bellissima, perfetta e popolare?

Dante Di Loreto: me lo auguro! Per me è molto importante, ci piacerebbe che Glee avesse influenza in questo senso. Addirittura, auspichiamo che la serie convinca i licei a investire di più sulla materie artistiche.

Che consiglio dareste ai tanti loser là fuori?

Kevin McHale: il mio consiglio coincide con la morale di Glee: non avere paura di essere quello che sei, e fregatene di quello che gli altri pensano di te.

Jenna Ushkowitz: Libera il perdente dentro di te!