La maestria dietro la macchina da presa di Martin Scorsese, utilizzata per raccontare tutte le sfaccettature del personaggio George Harrison, a undici anni dalla sua scomparsa. Il prodotto di questo lavoro è George Harrison: Living in the Material World, un lunghissimo documentario (quasi tre ore e mezza di durata) dal ritmo sempre serrato e piacevole: il grande regista racconta la vita del chitarrista fin dalla sua infanzia, passando attraverso gli anni dei Beatles e quelli da solista, e per farlo alterna filmati rari, inediti o di repertorio con interviste attuali a vari personaggi.
Si susseguono curiosità, chicche imperdibili, canzoni indimenticabili e una serie di testimonianze sempre molto interessanti, dai famigliari come il figlio Dhani agli amici e colleghi Paul McCartney e Ringo Starr, Eric Clapton e Tom Patty, ma anche Pattie Boyd, Jane Birkin, Yoko Ono e Terry Gilliam.
Nulla è trascurato: oltre all'ascesa al successo con i Beatles, si parla ovviamente del lavoro da solista, del viaggio in India, dell'impegno umanitario e della conversione all'induismo, fino alla malattia che lo porterà alla morte a soli 58 anni.
Per quanto riguarda il video, bisogna ovviamente ricordare che gran parte del film è basata su filmati molto vecchi di repertorio, perfino rari spezzoni in vhs, per cui non si può ovviamente pretendere la massima qualità. Però bisogna riconoscere che pur provenendo da varie fonti, le immagini sono molto buone e il quadro si mantiene sempre compatto e solido, con pochissimi segni di usura. Naturalmente nelle interviste girate al giorno d'oggi il salto di qualità è notevole, con dettaglio al top, quadro nitido e croma brillante. In ogni caso, nonostante la lunghezza del film, non ci sono problemi di compressione.
Ottima anche la resa audio in DTS-HD, con dialoghi chiari e cristallini nelle interviste ma una discreta resa anche negli spezzoni d'epoca. Soprattutto le musiche, che tanta importanza rivestono ovviamente nel film, presentano una spazialità e un calore avvolgente davvero piacevole, con un sapiente utilizzo di tutti i diffusori e una soddisfacente resa dei bassi.
Sufficiente il reparto extra, considerando che già il documentario è molto esaustivo. Troviamo comunque tre mini interviste a Paul McCartney (2 minuti e mezzo), Damon Hill (4' e mezzo) e Jeff Lynne (3'). A chiudere il trailer e due curiose clip di "Dispute & Violence" e "Here come the sun".