I Testimoni: ombre e misteri della Crime Story francese

Arriva in Italia il 3 marzo grazie a Fox Crime il dramma poliziesco francese, che dopo il successo in patria punta a portare oltralpe il mistero del poliziotto Paul e degli strani omicidi che si susseguono intorno a lui.

Non è un mistero che il cinema francese stia vivendo una fruttuosa primavera: la fortuna dell'industria cinematografica negli ultimi anni ha sfornato talenti e pellicole d'eccezione apprezzate in tutto il mondo. Il rinascimento francese non guarda tuttavia solo al cinema ma anche alle serie TV, con prodotti d'eccezione che pur avendo una grandissima concorrenza oltreoceano riescono a distinguersi per stile e cura narrativa; ne sono un chiaro esempio piccoli gioielli di Canal+ come Versailles o Les Revenants, quest'ultimo tanto convincente da portare gli Americani a farne un remake (The Returned).

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I testimoni: Marie Dompnier accanto a Thierry Lhermitte in una foto della serie
I testimoni: Marie Dompnier accanto a Thierry Lhermitte in una foto della serie

Nel mercato dei più grandi prova ad inserirsi anche France 2, esportando oltralpe una serie che per atmosfere e sceneggiatura ricorda molto la fortunata e già citata Les Revenants: I Testimoni (Les Témoins) si muove nella stessa fredda parte della Francia, quel nord fatto di gelo, nebbia e spiagge che è la regione Pas-De-Calais, primo porto di confine con l'Inghilterra. Così come nella serie di Canal+, anche qui c'è un mistero da scoprire e una cittadina da indagare, chiusa nel suo microcosmo che le montagne da una parte e il mare dall'altra rendono ancora più inaccessibile. Stavolta però i morti non camminano e non tornano a rischiarare la disperazione del loro focolare, ma servono come mezzo intimidatorio per raccontare ad un uomo la sua stessa storia nella loro immobilità e putrefazione: uno scenario molto più inquietante quello disegnato da Marc Herpoux, che fa di I Testimoni un Crime Drama dei più classici, portando tuttavia alla luce degli aspetti stilistici che lo rendono unico nel suo genere rispetto ai suoi cugini oltreoceano.

Un CSI alla francese

I testimoni: i protagonisti Thierry Lhermitte e Marie Dompnier
I testimoni: i protagonisti Thierry Lhermitte e Marie Dompnier

Il caso sembra essere dei più classici, di quelli che gli appassionati di crime drama come CSI vedrebbero come all'ordine del giorno: due poliziotti vengono chiamati ad indagare su degli strani fatti avvenuti in due villette della cittadina di Le Tréport. La persona da cercare non è tuttavia né un assassino né un serial killer, ma qualcuno che nella notte ha esumato dei cadaveri da tre cimiteri diversi e li ha disposti in una villetta come se fossero una famigliola felice. Una donna seduta sul divano, un uomo in poltrona e un'adolescente in cucina: una cartolina pubblicitaria, se non fosse che quelle persone erano state interrate nei cimiteri della zona solo qualche giorno prima. Ad intorbidire l'evento ci si mette una foto sul comodino della camera da letto che raffigura Paul Maisonneuve, misterioso ex capo della polizia ritirato da tempo per cause personali e ora in prima linea per capire di più su quegli strani eventi che lo coinvolgono in prima persona; a lui il compito di capire il collegamento che potrebbero avere con lui e la sua vita. Accanto a Paul nell'impresa la voluttuosa Sandra Winckler, sua ex allieva nel corso di polizia, il cui modo di vivere appassionato e tenace sembra cozzare con la glaciale arrendevolezza dell'uomo, la cui presenza intorno a lei sembra farsi tanto puntuale quanto misteriosa.

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Elementi classici inseriti in uno stile unico

I testimoni: la protagonista Marie Dompnier
I testimoni: la protagonista Marie Dompnier

Il mistero dei cadaveri e dell'implicazione di Paul nel caso porta avanti la curiosità dello spettatore, che tuttavia si trova quasi subito interessato più all'aspetto umano che a quello prettamente forense: a convincere sono infatti i personaggi che ruotano intorno al mistero (e che compongono il mistero stesso), tratteggiati da Marc Herpoux con attenzione e particolare calibro. Le due figure principali, Paul (Thierry Lhermitte) e Sandra (Marie Dompnier), sono antitetiche tanto quanto complementari e molto spesso si scambiano il ruolo di vittima e carnefice creando, soprattutto nei primi episodi, un meccanismo in cui lo spettatore rimane piacevolmente incuriosito.

Il vero spunto in più lo fornisce tuttavia lo stile, che fa riaffiorare le sfumature dei personaggi principali e le trasferisce nelle ambientazioni, sempre fumose e leggermente desaturate: Le Tréport viene dipinta come una cittadina ingrigita ma non priva di contrasti, dove la terra raccoglie i corpi delle vittime e dissotterra i segreti nascosti dei cittadini, creando una fitta rete che lentamente si dispiega davanti agli occhi dello spettatore. Gli elementi della natura assumono il ruolo di terzo protagonista, venendo spesso sottolineati da una regia che sfrutta riprese aeree e campi molto lunghi in contrapposizione alle strette stanze che si fanno epicentro delle vicende. Un bilanciamento che funziona, e che riesce a dare quel tocco in più ad una serie che unisce l'autorialità ai meccanismi investigativi più classici, riuscendo ad essere originale pur nella sua prevedibilità.

Movieplayer.it

3.0/5