Rigiriamo le prospettive e, dietro l'ennesimo titolo arraffa e scappa, c'è una stramba commedia che merita un occasione. Sarà per il tono esagerato, sarà perché potrebbe non avere peli sullo stomaco, e sarà perché in un'epoca di perfezioni, trovare tante storture tutte insieme è una specie di boccata d'aria. Gli abbiamo dato una possibilità, e siamo stati in qualche modo ripagati: I nuovi ricchi, di Julien Royal, immerso in una Parigi ultra-kitch, è una commedia diremmo dell'assurdo, se non fosse che l'assurdità protagonista è resa credibile da una coppia di personaggi che, lì fuori, ne è pieno il mondo.
Dopotutto, I nuovi ricchi, a discapito di un titolo discutibile, segue il precedente - e ultra-dosato - film di Royal, Gli spacciati, che aveva presto scalato la top 10 Netflix. E su Netflix arriva Nouveaux riches, dai colori pop e dal ritmo esagerato che, come scritto in apertura di recensione, ribalta le fondamenta del grottesco e del romantico, unendo i due filoni in una commedia che non prevede piani d'atterraggio, ma corre (e corre) finché c'è benzina nel serbatoio. Per certi versi, film come I nuovi ricchi dovrebbero essere la pietra di paragone per i titoli che arrivano in streaming: nulla di troppo memorabile, ma memorabile quanto basta per unire nella stessa visione l'intrattenimento all'originalità. Con un'altra riflessione in calce: vedendolo, I nuovi ricchi ricalca il tono delle tipiche comédie française, senza però incastrarsi nei preconcetti degli sketch e degli imprevisti tipici delle nostre produzioni.
I nuovi ricchi, la trama: bugiardi cronici e criptovalute
Al centro della trama de I nuovi ricchi c'è quello che potremmo definire un perdente. Youssef (Nassim Lyes) è un logorroico bugiardo, un arrampicatore sociale, un truffaldino individuo che ci prova con tutte (e con tutti) cercando qualcosa in cambio. Non ha un soldo, ma si atteggia a grande imprenditore. Ad aiutarlo, i suoi occhi azzurri e il fisico scolpito, e una parlantina ficcante e convincente.
Bugiardo seriale - anche verso la sua presunta ragazza -, Youssef viene battuto a poker da individui poco raccomandabili: quando la situazione si fa pericolosa, incontra Stéphanie (Zoé Marchal, che brava) una disordinata ragazza che maneggia con destrezza le criptovalute. Per Youssef potrebbe essere la svolta. Tra le lenzuola e le menzogne che si susseguono (anche Stephanie è una bugiarda), i due potrebbero tornarsi utili a vicenda. Se non fosse che, di mezzo, oltre i gangster, ci si mettono anche i sentimenti.
Una commedia scorretta contro la perfezione moderna
Nassim Lyes, truccato come se fosse Nusret Gökçe alias Salt Bae, regge il tono e regge il gioco di un film gustosamente strampalato nella sua idea, senza la paura di sfruttare la trivialità e la scorrettezza come pretesti comici. La sorprendente riuscita, poi, arriva dalla bravura di Nassim Lyes, che non si prende sul serio, e dall'alchimia contrapposta con Zoé Marchal, che non ci tiene a risultare affascinante ma che anzi spezza il ruolo della femme fatale in funzione di una maggiore naturalezza, chiaramente ottimale per un contesto che punta su due personaggi tecnicamente respingenti, ma non per questo meno interessanti.
Del resto, I nuovi ricchi è una specie di 'altra faccia'. È la sostanza dietro l'apparenza, è la sconfitta più della vittoria. È una commedia romantica che azzera il sogno e l'immaginario, e rintraccia l'amore in una stanza in disordine, tra calzini puzzolenti e piatti sporchi. Questo, più di tutto, crea il giusto tono divertito, proponendo una tonalità pensata per il disimpegno, senza lasciar da parte la componente narrativa: mischiando un po' tutto, Julien Royal non si risparmia nelle scorrettezze e nel linguaggio, ed è proprio la costante esagerazione, voluta e sottolineata, a rendere I nuovi ricchi un'inaspettata commediola dalla verve cafona, e per certi versi libera di raccontare i lati più indicibili di una società votata all'estenuante perfezione.
Conclusioni
Un'ora e quaranta di esagerato divertimento con I nuovi ricchi, commedia che ribalta i personaggi in chiave scorretta, puntando ad essere una sorta di rom-com scorretta, che segue le disavventura di una coppia di bugiardi. Spassoso e a tratti cafone, il film è sorretto dalla bravura di Nassim Lyes e Zoé Marchal. Credibili e convincenti.
Perché ci piace
- Nassim Lyes e Zoé Marchal, bravissimi.
- La costante esagerazione.
- Un film che sta dalla parte dell'imperfezione.
Cosa non va
- L'esagerazione potrebbe essere scambiata per difetto, nonostante sia una peculiarità.