In un mondo alla deriva della crisi, ognuno si inventa quello che può per poter lavorare ed il campo della sicurezza è sicuramente uno di quelli in cui trovare ottime opportunità. Essere una banale guardia del corpo non è, però, nelle aspirazioni del protagonista di Human Target, che preferisce avere un approccio diverso alla protezione dei propri clienti: integrarsi il più possibile nelle loro vite, facendo loro da scudo e diventando un vero e proprio bersaglio umano.
Quello che nella serie conosciamo col nome di Christopher Chance, uno dei tanti alias di un ex assassino diventato uno specialista della sicurezza, è infatti un mercenario al servizio della protezione dei suoi clienti, un uomo dal passato oscuro a cui dona il volto, ed il fisico pronto all'azione, Mark Valley, già noto al pubblico prettamente televisivo per essere stato il Brad Chase di Boston Legal ma anche l'agente John Scott dei primi episodi di Fringe. Quello di Valley è un ruolo principalmente fisico, perchè la scelta della produzione è stata quella di integrare Chance nelle vite dei suoi protetti e non, come nel fumetto DC al quale la serie si ispira, prenderne il posto in tutto e per tutto.
Anche se è Chance ad essere in prima linea e nel mezzo dell'azione, il suo non è un lavoro che si può condurre da solo ed accanto a Mark Valley trovano spazio Chi McBride e Jackie Earle Haley nei ruoli rispettivamente del detective Laverne Winston e di Guerrero. Winston è un ex agente della polizia di San Francisco, mentre il secondo è un personaggio debole e nerd, molto intelligente e leale verso i suoi amici e colleghi, che si rivela utile in più di un'occasione grazie alla sua capillare rete di contatti. Quello che funziona è l'alchimia tra i tre, il rapporto tra i loro personaggi che i tre interpreti sanno mettere in scena, rendendolo un punto di forza della serie.
Dal punto di vista tecnico, Human Target tiene bene l'azione ed i suoi registi, da Steve Boyum (Supernatural, Numb3rs, The Cleaner) con quattro episodi all'attivo, a, tra gli altri, Simon West, Paul A. Edwards e Jon Cassar, sanno dettare il ritmo del racconto, enfatizzando gli aspetti più evidentemente rivolti all'intrattenimento spensierato: e l'approccio è evidente sin dal pilot, con la corsa senza freni del treno ad alta velocità su cui si muovono i protagonisti, alle lotte nello spazio ristretto dei suoi vagoni.
Pubblico che ha risposto in modo positivo alla messa in onda americana da parte della Fox: dai dieci milioni dell'esordio datato metà gennaio, agli oltre sette del dodicesimo ed ultimo episodio Christopher Chance, la differenza non è enorme e dimostra che Human Target è riuscita a racimolare un gruppo relativamente nutrito di affezionati spettatori che ha giustificato il rinnovo per una seconda stagione, in onda a partire dal 1 ottobre 2010, a poca distanza dal debutto italiano della serie su Steel, previsto per il 25 Settembre.