Se pensavamo di non poterci innamorare dell'Inferno, Hazbin Hotel è riuscita a convincerci del contrario. Il 2024 è stato un grande anno per l'animazione in streaming, proponendoci svariate chicche e capolavori (parola che tendiamo ad usare con parsimonia su queste pagine). Quando l'anarchia regna sovrana nel linguaggio animato, il più creativo esistente, si possono aprire solo porte incredibili ed affascinanti, e così è stato.

Helluva Boss: bentornati all'Inferno

Firmata dalla showrunner Vivienne Medrano, alias VivziePop, la serie animata è ambientata nello stesso universo di Hazbin Hotel e infatti non mancano i riferimenti tra le due, senza dimenticare lo stile visivo chiaramente (quasi) identico. Dopo Charlie Morningstar, protagonista questa volta è Blitzo (la "o" è muta), un diavoletto nato all'inferno e leader eccentrico dell'I.M.P. (Impresa Morte Professionale), una piccola e caotica organizzazione di assassini da compiere solamente nel mondo dei vivi, che prospera grazie a un grimorio magico.

Insieme a lui una squadra altrettanto caotica di dipendenti e collaboratori: Moxxie, un tiratore scelto troppo ligio alle regole; sua moglie Millie, più impulsiva e abile assassina; infine Loona, la loro sarcastica receptionist, votata all'inferno e soprattutto alla nullafacenza. Come se non bastasse il protagonista ha anche una complicata relazione (o sesso-dipendenza?) con il principe demone Stolas. In ogni episodio c'è una nuova missione da portare a termine: Blitzo viene incaricato di uccidere uno o più bersagli nel mondo umano e, mentre cerca di conciliare lavoro e vita privata, finisce costantemente in situazioni assurde, violente e tragicomiche.
Un mix irresistibile di generi: animazione, noir, splatter, comedy, musical, what else?
L'agenzia al centro di Helluva Boss ricorda quella dei detective privati dei noir di un tempo. Solo che invece della femme fatale di turno a Blitzo capita qualsiasi tipo (e gender) di creatura, possibilmente sanguinolenta e sessualmente promiscua; proprio come i personaggi principali, a cui è impossibile non affezionarsi. Compresa Loona, che ricorda a tratti l'apatica April di Parks and Recreation.

Di (dis)avventura in (dis)avventura, proprio come in un procedurale, conosciamo meglio il loro passato e come sono finiti all'agenzia, rimanendo spesso sorpresi per i continui plot twist messi in campo e per la risoluzione tutt'altro che scontata (o sicura) del caso della settimana. Non potevano mancare ovviamente, come nell'originale, il cinismo dark di fondo e i momenti musicali; se le canzoni sono meno istantaneamente iconiche rispetto a Hazbin Hotel, non mancano comunque di essere il tassello mancante perfetto di questa torta colorata e dark tutti-gusti-più-uno.
Un'animazione sperimentale, nel bene e nel male

È chiaro da subito come questa sia nata come web serie e non come prodotto per lo streaming, quindi coi mezzi indipendenti del caso. C'è più sperimentazione e libertà creativa: non che in Hazbin Hotel mancassero, ma qui raggiungono l'apice, proponendo un progetto più grezzo e sporcato ma proprio per questo più artigianale ed interessante. Questo incide anche sulla durata anarchica (in senso buono) degli episodi - che varia dai 10 ai 25 minuti - facendo proprio venire voglia di binge watching.

È interessante come nonostante i pochi mezzi a disposizione - o forse proprio grazie ad essi, dato che aumentano necessariamente la creatività - Vivienne Medrano sia riuscita a creare un altro piccolo gioiellino che fosse indipendente dal vero e proprio fenomeno - se siete passati al nostro stand del Comicon quando abbiamo ospitato i doppiatori vi sarete fatti un'idea della portata. I protagonisti sono ancora una volta spregiudicati e sboccati, le immagini sono volutamente esplicite e senza peli sulla lingua, e il rosso del sangue versato si confonde col colore predominante del character design. Insomma, cosa volere di più? Solo che Prime Video continui ad investirci: tre altre stagioni di Hazbin Hotel sono in arrivo (la seconda il 29 ottobre). Inoltre un episodio speciale inedito di Helluva Boss è ora disponibile in streaming insieme alle due stagioni del serial, e non resta che augurarci un ulteriore prosieguo.
Conclusioni
Helluva Boss è uno spin-off coerente ma allo stesso tempo indipendente rispetto ad Hazbin Hotel, vero e proprio fenomeno di costume e cultura pop dello scorso anno su Prime Video. Le caratteristiche principali sono le stesse: personaggi sopra le righe, linguaggio e messa in scena senza freni e senza edulcorazioni, momenti musical per esprimere cosa pensano i protagonisti e raccontare lo sviluppo della storia. L’approccio però è diverso: una sorta di procedurale con il caso della settimana che mescola ancora più generi. Una serie più irregolare dell’originale essendo nata come webserie ma proprio per questo anche più artigianalmente apprezzabile.
Perché ci piace
- Parte dello stesso universo di Hazbin Hotel ma con una storia diversa e indipendente.
- I protagonisti e la messa in scena, senza peli sulla lingua.
- Mescolare noir, horror, musical e animazione.
- La durata breve degli episodi che fa venire voglia di binge watching.
Cosa non va
- L’essere nata come webeserie, e quindi la sua anima più grezza ed irregolare.
- Le canzoni originali un po’ meno iconiche dell’originale.