Lo scorso novembre, per celebrare il 30° anniversario dalla caduta del muro di Berlino, era addirittura tornato nelle sale. Ma CG Entertainment, in occasione della ricorrenza, aveva fatto ancora di più, ovvero lanciare una campagna di crowdfunding sulla propria piattaforma, per pubblicare il titolo per la prima volta in Italia il blu-ray. Stiamo parlando di Good Bye, Lenin!, il film di Wolfgang Becker premiato come miglior film europeo alla Berlinale del 2003, trionfatore agli European film Awards con i premi al miglior film, alla miglior sceneggiatura e al miglior attore protagonista, oltre che nominato ai Golden Globe.
L'obiettivo di CG Entertainment è stato raggiunto e ora, come vedremo in questa recensione del blu-ray di Good Bye, Lenin!, possiamo rivedere nella veste migliore il film che con grande ironia affrontò uno dei più importanti avvenimenti storici del secolo scorso. Nel film Alex, un ragazzo interpretato dall'allora giovanissimo Daniel Brühl, cercava di ricreare per sua madre costretta a letto dopo un infarto, e grande fan del regime della DDR, una Germania orientale che non esisteva più, quella precedente alla caduta del muro avvenuta mentre lei era in coma.
Un doppio tuffo nel passato
La netta sensazione che affiora guardando il blu-ray di Good Bye, Lenin!, è di un doppio tuffo nel passato, quasi un'esperienza vintage a più strati. Da un lato c'è il film e la sua vicenda, tutta giocata sulla creazione artificiale, goffa ma appassionata e dettata dall'amore di un figlio per una madre malata, di un mondo e di un regime che non c'era più. Al risveglio dal lungo coma, fuori non c'è più il regime socialista che la donna amava tanto e per cui si era battuta, ma visto il suo stato di salute bisogna nasconderle una realtà che sicuramente la traumatizzerebbe con gtavi pericoli per la sua vita.
Per questo Alex fa di tutto per mettere in scena quella Germania che non c'è più nella camera della madre, che diventa un microcosmo socialista: ecco la caccia ai mitici e ormai introvabili cetriolini della Spreewalt, a vecchi vestiti, giornali datati e simboli del passato, il tutto supportato dalla creazione ex novo di finti telegiornali austeri girati da un suo amico. Insomma bisogna nascondere l'Occidente arrivato in casa, con tanto di pubblicità, Coca Cola e quant'altro.
La grana e il look polveroso di un cinema che non c'è più
Dov'è dunque il doppio tuffo nel passato? Nel fatto che mentre scorre questo contenuto, per così dire, "nostalgico", ecco che anche la veste ricorda i film di quasi vent'anni fa, come in effetti è Good Bye, Lenin!, uscito nel 2003. Perché nell'ascesa all'alta definizione del blu-ray, va detto subito di buona qualità, ecco spuntare una grana più decisa e visibile, in qualche modo più corretta e naturale come quella del 35mm. Un effetto amplificato dagli spezzoni in 8mm che rendono ancora più polverose le immagini. Ed ecco il croma non urlato ma un po' sbiadito, il dettaglio efficace ma non incisivo, il contrasto piacevole ma non sparato, la nitidezza verace e lontana da quella digitale e se vogliamo artificiale. Per riassumere, il video è di buona qualità, non certo il meglio visto in blu-ray, ma comunque un netto passo avanti rispetto al DVD e comunque fedele a quel girato di vent'anni fa che a sua volta richiamava un ulteriore passato. E va apprezzata l'assenza di filtri e aiuti artificiali per rendere il quadro più cristallino.
L'audio: un bel salto di qualità
C'è poi anche il netto salto di qualità sul fronte audio: La presenza del DTS HD 5.1 sia in italiano che in tedesco, permette infatti un ascolto dal grande coinvolgimento, con un mix molto vivace in alcune scene, con dialoghi puliti e precisi e un'avvolgente e trascinante colonna sonora. L'asse posteriore, nelle scene che lo richiedono, arricchisce con convinzione e precisione la scena, con un buno supporto anche del sub. Il tutto, sia chiaro, per un film che non è certo di azione e dal quale non bisogna aspettarsi particolari vette sonore, ma che ha varie sequenze movimentate sempre ben catturate da tutti i diffusori.
Gli extra: tra musica ed effetti speciali
Per quanto riguarda gli extra, viene riproposto il pacchetto piuttosto buono già presente nel DVD, anche se a dire il vero la qualità video è piuttosto precaria. Il contributo più interessante è Lenin impara a volare, un bel documentario di 20 minuti che racconta la notevole quantità di effetti digitali utilizzati nel film per ricreare la Berlino e gli edifici dell'epoca. Poi c'è il Making of delle musiche (16 minuti) sulla colonna sonora del film firmata dal compositore Yann Tiersen, già autore delle musiche de IIl favoloso mondo di Amélie. A chiudere, un making of di un minuto e mezzo con un montaggio video di filmati dietro le quinte, e i trailer.
Conclusioni
Come abbiamo visto nella recensione del blu-ray di Good Bye, Lenin!, l’uscita del blu-ray permette di vedere il celebre film del 2003 in una nuova veste migliorata, che regala un curioso effetto di un doppio tuffo nel passato. La qualità video è buona, ottimo l’audio, mentre gli extra sono gli stessi della vecchia edizione DVD.
Perché ci piace
- Il video è di buona qualità e trasmette bene la sensazione del passato.
- Un ottimo audio avvolgente e deciso.
- La soddisfacente quantità degli extra.
Cosa non va
- Negli extra però, oltre a non esserci nulla di nuovo, c’è anche una qualità video poco convincente.
- A tratti il dettaglio video risente degli anni sulle spalle del film.