La seconda stagione di una serie di successo non è mai un'impresa semplice da affrontare: in Italia non siamo troppo abituati ad avere questo tipo di problema, quantomeno non per serie di qualità, ma misurarsi con questo tipo di successo e di attesa sul piccolo schermo è tutt'altro che facile. Gomorra - La Serie poi con soli 12 episodi è diventata un fenomeno popolare e culturale, ha suscitato dibattiti, è stata oggetto di tormentoni e prese in giro sul web, ed in più è riuscita con successo a superare i confini italiani, finendo nei palinsesti di oltre 130 paesi in tutto il mondo. D'altronde nelle ultime settimane si è tanto parlato di "rinascita" del cinema italiano, o quantomeno di quello di genere, ma dovrebbe ormai essere evidente ai più che una buona fetta di quella rivoluzione è passata proprio attraverso la serie di Sky ispirata al libro culto di Roberto Saviano.
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Il problema delle serie italiane, o quantomeno queste di Sky, però risiede nei tempi di produzione non all'altezza, ovviamente, degli standard USA: laddove in America chiusa una stagione si parte subito, o quasi, con una nuova, pronti a sfruttare il successo e l'interesse del pubblico, in Italia anche una serie popolarissima come Gomorra impiega due anni a tornare sul piccolo schermo. Non è un caso quindi che Sky sia già corsa ai ripari per il futuro e sia messa già adesso al lavoro per una terza ed una quarta stagione, cercando anche di ridurre l'attesa tra un ciclo di episodi e l'altro. Perché che questo Gomorra 2 sia un vero e proprio evento non ci sono dubbi, così com'è che certo gli spettatori siano ancora disposti a seguire le sanguinose vicende di Ciro e Gennaro. L'unica vera domanda da porsi quindi è: sarà valsa la pena di aspettare due anni?
Squadra che vince un po' si cambia
La difficoltà di una seconda stagione non risiede solo nelle aspettative che ovviamente sono molto più alte, ma nella difficoltà di trovare il giusto equilibrio tra novità e continuità, perché se è vero che il rischio di ripetersi è sempre dietro l'angolo, anche realizzare qualcosa di completamente diverso difficilmente troverà i favori del pubblico. In questo senso gli autori di Gomorra 2 scelgono di rischiare, ma solo parzialmente, e realizzano due primi episodi che sono esattamente opposti: il primo comincia esattamente dove si fermava la prima stagione, con Pietro Savastano evaso e pronto a lasciare Napoli, suo figlio Genny che viene portato in ospedale dopo essere stato colpito (quasi) a morte da Ciro, e quest'ultimo che fugge dal luogo del (quasi) delitto e raggiunge la sua famiglia nel nascondiglio.
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Il primo episodio quindi sceglie di puntare tutto sulla continuità e lo fa in modo intelligente, mostrandoci immediatamente le conseguenze di quell'esplosivo finale. Ciro si incontra con Salvatore Conte per continuare la sua sua scalata al potere per formare un'alleanza che possa far cadere una volta per tutte il regno dei Savastano, mentre i suoi nemici sono momentaneamente fuori dai giochi. Ciro sa che questo è il momento giusto per consolidare la sua nuova posizione, ma dovrà fare i conti con la paura di sua moglie Debora, ancora scossa per quanto avvenuto davanti agli occhi suoi e di sua figlia Maria Rita.
Il grande protagonista qui è quel Marco D'Amore che, grazie al personaggio di Ciro l'Immortale, è stato forse la grande rivelazione della serie due anni fa, e sebbene continui a funzionare molto bene nella maggior parte delle scene, risulta forse meno efficace in quelle più drammatiche, e più precisamente quelle "domestiche". C'è forse un problema a monte che andrebbe affrontato, ovvero la possibilità che il suo personaggio possa avere perso parte del suo fascino nel momento in cui non ha più quell'ambiguità che lo caratterizzava due anni fa, ma questo potremo saperlo con sicurezza solo con il prosieguo della serie.
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Deux tortillas
Il secondo episodio è invece l'esatto opposto: non solo la storia fa un balzo temporale di un anno in avanti, ma accantona (per il momento) Ciro e si concentra esclusivamente su Gennaro e suo padre Pietro, per di più in un episodio ambientato quasi esclusivamente fuori i confini italiani. Vediamo Genny prima in Honduras, ristabilito, più tosto che mai e pronto a tornare a casa per mettere in atto finalmente la sua vendetta. La vendetta nei confronti di Ciro e gli altri traditori, però, passa attraverso il padre, Don Pietro, anch'egli autoesiliatosi in Germania in attesa del momento più propizio per agire. Al centro dell'episodio c'è proprio il rapporto tra padre e figlio e la tensione e l'insoddisfazione reciproca che li caratterizza.
Nonostante la regia di entrambi gli episodi porti la firma di Stefano Sollima, da un punto di vista stilistico non potrebbero essere più diversi e bisogna dare atto alla produzione per aver avuto il coraggio di proporre un cambiamento così forte fin dall'inizio, anche perché nonostante il tono e l'ambientazione differente la qualità di scrittura e messa in scena non sembrano risentirne. L'unica vera perplessità su questa scelta non è quindi relativa al risultato ma all'opportunità della stessa: come già detto i due anni di attesa tra una stagione e l'altra non sono pochi, e ricominciare con una scelta di questo tipo e con due episodi così poco corali forse non è il modo migliore per riavvicinare gli spettatori e convincerli a proseguire nella visione.
Un futuro molto movimentato
C'è da dire però che qualsiasi perplessità si possa avere al termine della visione dei due episodi, viene spazzata via dal bel montaggio di anticipazioni sul resto della stagione che è stato mostrato alla stampa in fase di presentazione e che, speriamo, venga proposto anche in TV, perché in quei due minuti si susseguono scene che sembrano ancora racchiudere l'anima feroce della prima stagione che forse è un po' venuta a mancare in queste prime due ore più introduttive. Quello che ci si prospetta però è una vera e propria guerra, fatta di alleanze, tradimenti e colpi di scena. È quello che ci aspettiamo da una serie come Gomorra ed è quello che sicuramente ci verrà dato. In fondo questi due primi episodi erano solo un antipasto, state senza pensier!
Movieplayer.it
3.5/5