Dopo il passaggio alla Festa del Cinema di Roma, arriva al cinema dal 6 novembre il nuovo film di Davide Minnella Fuori la verità, distribuito da PiperFilm. Un lavoro interessante, che parte da uno spunto e una domanda molto forti, ovvero "cosa saremmo disposti a fare per soldi? Che segreti accetteremmo che fossero rivelati?" Ne è protagonista la famiglia Moretti, composta da padre Edoardo, madre Carolina e i tre figli, un gruppo eterogeneo di personaggi che accetta di partecipare a un reality show televisivo in cui si procede, fino a un montepremi finale, mettendo però a repentaglio il fragile equilibrio familiare e quella facciata da famiglia perfetta che hanno cercato di costruire e mantenere.
La verità è sopravvalutata?
Se, infatti, "tutti mentiamo" come ricorda il monologo iniziale della presentatrice interpretata da Claudia Pandolfi, è anche vero che non tutte le bugie sono uguali, che ce ne sono alcune che diciamo in automatico perché sarebbe inutile lanciarsi in soluzioni diverse o per salvaguardare le persone che ci sono attorno. Ed è da questo che siamo partiti nella nostra chiacchierata con il regista Davide Minnella, Claudia Gerini e Claudio Amendola, dal loro rapporto con la verità: qual è il confine sottile tra bugia bianca e menzogna? "Su questo ci stiamo interrogando da stamattina" ci ha detto Claudia Gerini nel corso della nostra intervista alla Festa di Roma, "perché tutti noi mentiamo come dice il monologo della presentatrice, mentiamo tante volte al giorno, anche semplicemente così per non far preoccupare."
Ed è vero, a pensarci, anche se la verità dovrebbe essere sempre preziosa e auspicabile. O no? "La verità a volte è sopravvalutata" ha detto ancora la Gerini, "perché queste bugie servono per proteggere chi amiamo, addirittura si dice che mentiamo proprio a chi amiamo per proteggere". E per quanto riguarda i protagonisti del film, i Moretti, "la verità li prende a schiaffi, almeno a noi genitori, perché capiamo delle cose dei nostri figli che non avevamo compreso perché troppo presi da noi stessi e dal nostro narcisismo."
La verità che fa male o salva situazioni
È d'accordo Claudio Amendola che, però, si sente di difendere "il diritto alla bugia, perché molto spesso le bugie possono salvare delle situazioni altrimenti molto critiche. C'è ovviamente un limite, perché quando la bugia diventa menzogna, implica cose che vanno al di là, limiti che non si possono valicare. Ma sono grato a tante bugie che ho detto e hanno funzionato."
Come dice una nota canzone, ci ricorda Davide Minnella, "la verità fa male. Ti mette in discussione, ti fa cambiare il rapporto che hai con determinate persone. Non è sempre facile dire la verità, ci vuole un atto enorme di coraggio" E infatti, chiusa la Gerini, "te la devi poter permettere la verità."
La struttura narrativa di Fuori la verità
Elemento interessante del film, di cui vi abbiamo parlato anche nella nostra recensione di Fuori la verità, è la struttura narrativa, con lo show a rappresentare un contenitore in cui le storie dei singoli personaggi si incastrano tramite dei flashback, che è qualcosa di molto originale per il mercato italiano. "È stato molto bravo Davide a pensare al soggetto" ci ha detto Claudio Amendola, "ormai sono tanti anni che a me e Claudia capita di leggere sceneggiature e quando abbiamo letto questa abbiamo pensato due cose: la prima è che fosse molto bella; la seconda è stata 'ma come cazzo fa?!' Perché c'era un'idea di regia, di racconto su questi due piani, che vuol dire il doppio delle inquadrature. Perché lo giri due volte il film, quindi per noi devo dire che è stato abbastanza faticoso, ma gratificante."
Un lavoro portato avanti con grandissima energia, perché sul set "è una furia che corre e salta", ma aveva anche molto chiari "i due linguaggi del cinema e della tv per mescolarli. È un film originale, moderno, che ti porta sempre a chiederti che cosa potrà succedere." Una struttura originale che nasce da un'idea "che ho avuto un pomeriggio, perché facevo un quiz televisivo e sono andato a briffare dei concorrenti" ci ha raccontato Davide Minnella, "e questi nel giro di due minuti mi hanno raccontato tutta la loro vita. Mi è sembrato incredibile che non mi conoscessero e mi raccontassero bugie, segreti, tradimenti, perché erano disposti a tutto pur di entrare in quello studio e vincere dei soldi, volevano convincermi che erano le persone giuste e ho avuto l'illuminazione: che succede se metto queste persone in uno studio, senza filtri, con un milione di euro davanti dicendogli che devono raccontare tutto?".