Fast & Furious: Piloti sotto copertura, recensione: la saga automobilistica sbarca su Netflix

Recensione di Fast & Furious: Piloti sotto copertura, spin-off animato del franchise Universal disponibile su Netflix.

8 Tony Toretto
Fast & Furious: Piloti sotto copertura - Tony Toretto in una scena della serie

Con questa recensione di Fast & Furious: Piloti sotto copertura, nuova serie animata disponibile su Netflix, ci addentriamo in un territorio nuovo per la Universal, che produce il celebre franchise automobilistico di successo che a oggi ha generato nove lungometraggi cinematografici, tra filone principale e spin-off (il nono episodio della storyline centrale arriverà nelle sale a maggio). La major ha infatti acquistato nel 2016 la DreamWorks Animation, che arricchisce così il catalogo d'animazione insieme alla Illumination Entertainment (con la supervisione di Chris Meledandri per entrambe le divisioni), e tra le nuove mansioni c'è quella di ideare produzioni seriali, destinate allo streaming e con un target più giovane, basate sui brand maggiori dello studio. Come svelato al Festival di Annecy, i primi due franchise a ricevere questo trattamento sono quello capitanato da Vin Diesel e, nei mesi a venire, Jurassic World.

L'importanza della famiglia

Nelle intenzioni degli autori dello show, Fast & Furious: Piloti sotto copertura riunisce le caratteristiche essenziali del franchise: le corse automobilistiche, l'elemento spionistico che ha impreziosito i capitoli più recenti sul grande schermo e, ovviamente, la centralità della famiglia. Protagonista della vicenda è infatti Tony Toretto, giovane cugino del più famoso Dominic. Quest'ultimo inscena il proprio rapimento per testare le reazioni di Tony e della sua squadra, e così facendo li ritiene idonei per il reclutamento da parte di Ms. Nowhere. L'incarico del team? Infiltrare un'organizzazione di gare clandestine che in realtà è una copertura per il gruppo criminale SH1FT3R, che aspira al dominio globale. Spetta a Tony e ai suoi amici - il giovane prodigio tecnico Frostee, l'artista Echo e il bodyguard Cisco - sventare i piani del gruppo, e per farlo dovranno conquistare la fiducia di una certa Layla Gray.

Una serie in bilico

Tony Jump
Fast & Furious: Piloti sotto copertura - Un momento della serie animata

Fin dall'inizio la serie presenta un paradosso che ne riassume al contempo il fascino e le debolezze: da un lato è intrigante l'idea di espandere il mondo di Fast & Furious in altri formati, sfruttando la realtà dello streaming e le potenzialità del medium animato (dove una delle caratteristiche fondamentali del franchise - le sequenze spettacolari che ignorano qualunque legge della fisica - è decisamente di casa), ma dall'altro lascia un po' interdetti la scelta di puntare su un target più giovanile con un prodotto basato su un brand che, al netto di un senso dell'umorismo piuttosto puerile, ha sempre avuto come riferimento principale un pubblico leggermente più adulto (basti ricordare che il capostipite seguiva il modello narrativo di Point break, Punto di rottura).

Con Jurassic World l'operazione già ha più senso, dato che i bambini hanno sempre avuto un ruolo importante in quell'universo, mentre in questa sede l'impressione è quella di avere a che fare con qualcosa che è solo superficialmente legato alla serie madre, con legami che sembrano essere stati creati artificiosamente per dare una forza commerciale maggiore a una serie che, in termini strettamente narrativi, avrebbe forse beneficiato di un approccio slegato da un mondo più vasto. E se i più piccoli hanno di che godere con sequenze d'azione ben costruite e personaggi tutto sommato simpatici, il rischio è che i fan della saga dei Toretto trovino ben poco pane per i loro denti (e difficilmente lo show spingerà gli spettatori più giovani a cercare i film, generalmente poco adatti a quella fascia d'età).

Fast & Furious: 10 elementi fondamentali di una saga inarrestabile

Collisione estetica

4 Spy Racers With Ms Nowhere And Gary
Fast & Furious: Piloti sotto copertura - Una scena della serie Netflix

Il paradosso si presenta anche a livello visivo, soprattutto nel primo episodio che è quello più strettamente legato al franchise preesistente: se nella maggior parte delle scene l'animazione è fluida e riconoscibilmente frutto del meglio che la DreamWorks è in grado di offrire, ci sono anche dei momenti in cui sembra di essere nella cut scene di un videogame datato, principalmente quando entra in scena un improbabile e quasi irriconoscibile Dominic Toretto, il cui unico elemento rimasto intatto, almeno in originale, è la voce di Vin Diesel. Un'intrusione estetica che cozza con il tono generale della serie e appesantisce il tutto, lasciandoci con un'avventura un po' schizofrenica dove il protagonista vuole essere all'altezza del suo illustre parente, ma che a livello metanarrativo funziona meglio proprio quando si allontana dal nesso esplicito con il franchise di appartenenza. Per ora siamo dalle parti dell'esperimento riuscito a metà, con un po' di apprensione per ciò che la Universal potrebbe avere in cantiere per altri brand da sfruttare fuori dalle sale cinematografiche.

Conclusioni

Giunti in fondo alla nostra recensione di Fast & Furious: Piloti sotto copertura, nuova espansione del fortunato franchise della Universal, l'impressione è quella che la nuova versione della già collaudata sinergia tra DreamWorks Animation e Netflix non sia del tutto partita nel modo giusto. Ad appesantire maggiormente l'operazione è proprio il legame con Dominic Toretto, le cui avventure hanno sempre avuto un target molto diverso da quello a cui è destinata la serie.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • I personaggi sono per lo più simpatici e ben definiti.
  • Le scene d'azione sono molto ben congegnate.
  • Il medium animato dà agli inseguimenti una nuova carica vitale.

Cosa non va

  • L'apparato estetico vacilla in alcuni punti.
  • I legami con il franchise di Fast & Furious sanno di una forzatura che annacqua in parte la componente narrativa.