Quella italiana è senza dubbio una delle cucine più ricche al mondo, ed è proprio nella famiglia che trova la sua espressione più caratteristica. Il cibo genuino si tramanda di generazione in generazione e racconta il nostro passato ma anche il nostro presente: i prodotti italiani e gli ingredienti semplici sono alla base di piccoli capolavori culinari, di piatti dal gusto unico ed indimenticabile, apprezzati tanto da noi quanto all'estero.
La famiglia e la cucina che nasce tra le mura domestiche sono gli elementi alla base di Family Food Fight: da oggi, nel cooking show prodotto da Endemol Shine Italy e in onda ogni giovedi alle 21.15 su Sky Uno, saranno proprio le famiglie a sfidarsi tra i fornelli, con l'obiettivo di rappresentare al meglio a tavola le proprie tradizioni e di vincere un premio finale di ben centomila euro. A giudicarli? Un magico trio formato da Antonino Cannavacciuolo, Joe Bastianich e, direttamente da New York, sua mamma Lidia, per la prima volta insieme al figlio in un programma televisivo. È proprio con l'eclettica Lidia, orgogliosa ambasciatrice della cucina italiana nel mondo, che abbiamo occasione di chiacchierare per questa intervista, in cui ci parla della sua idea di cucina e di famiglia e di che cosa abbia significato lavorare con suo figlio Joe e con uno Chef del calibro di Cannavacciuolo.
La cucina italiana scoperta durante il programma
Che dinamiche si creano cucinando insieme in famiglia?
Cucinare insieme è una delle cose più belle che una famiglia possa fare: dallo stare insieme in cucina nascono tante cose, si canta, si litiga, e così escono le personalità diverse di ogni individuo. Tutto ciò la famiglia italiana sente, perché le famiglie italiane sono molto emotive. In questo periodo, sopratutto, in cui ci si trova tutti insieme in casa, una delle cose migliori da fare è mettersi a cucinare e condividere il cibo in famiglia. Il cibo dona serenità, confort, amore. Il cibo dona tantissime cose.
Tra le cucine regionali scoperte durante il programma che cosa l'ha affascinata di più? Quali sono state le più belle scoperte?
Mi è sempre piaciuto girare le regioni italiane e provare cose nuove, scoprire prodotti e ingredienti da portare alla mia audience qui a New York. Alcune delle le cucine dei concorrenti mi hanno impressionato molto, per esempio quella della famiglia di origine algerina che vive in Sicilia, e che ha presentato una commistione tra questi due modi di cucinare. L'altra che mi ha stupito è stata la famiglia composto da due papà, con anche la nonna e la sorellastra. Sono stata felice di trovare questa situazione familiare così moderna: c'era l'amore, la voglia di cucinare, come in tutte le altre cucine italiane.
Nel programma qual è la categoria più forte? Le mamme, come è facile immaginare, o c'è stata qualche sorpresa?
Devo dire che le mamme, le donne in generale, sono l'ancora delle famiglie, sempre! Se si tratta di piatti tradizionali, di piatti di famiglia, sono loro a vincere sempre. Anche i giovani, però, portano molta freschezza in cucina. Durante il programma però ho notato che per ogni famiglia cambiano le dinamiche, e questo è stato molto bello da vedere. Lo show è molto vivo.
Lavorare con Joe e Antonino
Come è stato lavorare con suo figlio e con Antonino?
Mi sono divertita un mondo: Joe era molto rilassato durante le riprese e con Antonino ha un bellissimo rapporto, sono quasi fratelli, e quindi ho dovuto adottare anche lui. È stato molto divertente, loro sono giovani, pieni di energia, hanno tantissimo talento. Questo mi ha riempito anche a me di energia!
Che cosa non condivide con suo figlio?
È naturale che la differenza d'eta voglia dire molto. Io non smetterò mai di essere la sua mamma, però in questa situazione, in cui si collabora a livello lavorativo, si diventa qualcosa di diverso. Ognuno deve avere il suo spazio. Io gli dico quello che penso ma devo lasciargli comunque lo spazio di fare le sue scelte.
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La tradizione italiana
La cucina italiana, sopratutto negli Stati uniti, è ancora considerata come la più buona e la più equilibrata al mondo?
La cucina italiana è la numero uno delle cucine etniche in America, non c'è niente lì fuori che si avvicini alla bontà, alla sincerità, alla semplicità della nostra cucina. Qui in America è ancora la cucina favorita, è la cucina etnica che ogni americano si sente più a suo agio a cucinare. È per questo che io sono quasi vent'anni che vado in televisione per condividere con gli americani la cucina casalinga. Basta avere i prodotti, ora è più facile reperirli, un tempo, quando ho cominciato, erano molto difficili da trovare. La cucina italiana dipende molto dai suoi prodotti genuini.
Gli Stati Uniti sono da sempre accusati di stravolgere alcune ricette tradizionali italiane. Lei che cosa ne pensa?
Si tratta di due cucine diverse: quella italoamericana, che è una cucina di adozione, degli italiani venuti qui in America, e quella italiana. Quella italoamericana è una cucina di persone che non avevano i prodotti tradizionali e per questo si sono ingegnate a creare qualcosa di nuovo. Mettono insieme i prodotti che hanno trovato al loro arrivo. Qui negli Stati Uniti, ad esempio, le famiglie italiane hanno trovato tantissima carne, cosa che in Italia non c'era e hanno iniziato ad usarla in abbondanza. È inutile mettere questa cucina assieme a quella italiana, vengono dalla stessa famiglia ma sono due cucine diverse.
Quando pensa ai profumi, ai sapori italiani, che cosa ricorda con maggior affetto
L'aroma del cibo è una delle cose che più rimane nella nostra memoria, più a lungo, più forte. Io mi ricordo il gusto del rosmarino e del lauro fresco, che usavamo per i piatti della domenica. Questi gusti rimangono. La mia passione per la cucina nasce dalla volontà di comunicare quei gusti e quegli odori che mi ricordano la mia infanzia.