Spesso tanto attori quanto showrunner preferiscono non stare troppo tempo con le mani in mano in tv e quindi, reduci rispettivamente dalle conclusioni di The Good Wife e Luke Cage, i coniugi King e Mike Colter si sono imbarcati insieme in un'avventura folle che ha dato però i suoi frutti. Stiamo parlando di Evil, la serie che dopo quattro anni arriva finalmente in Italia su Paramount+ dall'8 maggio, mentre negli Usa è stata già ordinata la quarta stagione. Un percorso singolare quello del supernatural drama così come quello della storia al suo interno: ordinato per CBS e presto cancellato, ha trovato un prosieguo e una seconda vita sul suo servizio streaming, chiamato prima CBS All Access e ora Paramount+. Come vedremo nella recensione di Evil, lo show ha avuto anche la responsabilità di riportare in tv le storie di possessioni demoniache. Ci sarà riuscito?
La scienziata e l'esorcista
Kristen Bouchard (Katja Herbers, vista in poco altro in tv) è una madre single di ben quattro bambine e uno psicologo clinico accreditato, spesso chiamato a testimoniare dal tribunale e a studiare casi particolarmente difficili. David Acosta (Mike Colter, che i King ritrovano proprio da The Good Wife dove era stato il temibile boss criminale Lemond Bishop) è un prete in formazione ed esorcista praticante chiamato dalla Chiesa per i casi più singolari. I due, apparentemente agli antipodi, vengono chiamati a formare una squadra che valuti di volta in volta possibili casi di possessione per capire se si tratti di fenomeni soprannaturali o semplicemente psicologico-scientifici.
Da qui la natura procedurale del racconto, che però Robert King e Michelle King avevano già dimostrato di padroneggiare ottimamente riuscendo a spingerla verso una trama più orizzontale in The Good Wife e nello spin-off The Good Fight. È così che il passato familiare e privato dei due va ad intrecciarsi con i casi di puntata, rivelando man mano molto della loro storia e del loro personale rapporto con la scienza e con la religione, in percorsi diametralmente opposti eppure complementari. Insieme a loro Ben (Aasif Mandvi), l'assistente-tecnico di David che è il "braccio" della squadra sul campo con la propria tecnologia e i propri strumenti per provare a rilevare l'eventuale presenza di qualcosa di soprannaturale.
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Da verticale ad orizzontale
La bravura dei coniugi King, come dicevamo, è saper coniugare storyline orizzontali e verticali, trasformando un procedurale in qualcosa di più come hanno fatto con l'universo narrativo di The Good Wife. Con Evil ci sono riusciti ancora una volta, grazie anche ad alcuni personaggi "secondari" e via via sempre più rivelanti, come il mefistofelico Dr. Leland Townsend interpretato da Michael Emerson (proprio Benjamin Linus di Lost e Harold Finch di Person of Interest). Mentre il rapporto tra i due protagonisti si evolve ed intensifica, noi spettatori veniamo messi di fronte alle nostre paure e ad una possibile spiegazione totalmente razionale di ciò che stiamo vedendo. Starà a noi scegliere a quale soluzione credere, a seconda del nostro rapporto con ciò che è mistico.
L'aspetto particolare di questo procedurale è che si muove continuamente tra scienza e fede e quindi ogni episodio non sai mai a che risoluzione porterà, se tangibile o soprannaturale, oppure un misto delle due che lasci aperta l'interpretazione. La serie inoltre si fa forza della storia del cinema horror, con a capo il cult L'esorcista, per mettere in scena questa storia, dopo alcuni esperimenti non del tutto duraturi a livello televisivo come proprio la serie derivativa The Exorcist. Anche la messa in scena, che insiste su primi piani e dettagli, su una fotografia scura, su jump scare e altri stilemi del genere, vuole proporre un horror quanto più possibile psicologico. Emblematico nella doppia valenza e natura dello show è un episodio della prima stagione sulla realtà aumentata, che unisce in modo attuale e geniale soprannaturale e tecnologia.
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Attualità
Che l'argomento delle possessioni demoniache sia estremamente attuale e porti a possibili universi narrativi condivisi lo ha testimoniato la recente uscita del film L'Esorcista del Papa con Russell Crowe per le strade di Roma. Ancora una volta i coniugi King sono riusciti a intercettare un trend anche prima del tempo e soprattutto, proprio come nei loro lavori precedenti (compreso BrainDead), a pescare a piene mani dall'attualità per provare ad indagare la psicologia e l'animo umano (due parti dell'essere umano ancora una volta complementari nonostante quello che si pensi). Le ispirazioni per i casi vengono quindi da storie vere e da testimonianze di famiglie che raccolgono documentandosi per la serie ogni settimana. Dopo la fantapolitica e la fantalegislatura, ora tocca al soprannaturale delle possessioni: la fantapossessione, nel loro curriculum, se così possiamo definirla. Voi a quale versione crederete?
Conclusioni
Di incontro/scontro scienza-fede ma soprattutto di una serie che prova a portare entrambi i punti di vista in storie tratte dall’attualità, abbiamo parlato nella recensione di Evil. L’ultima creatura seriale di Robert e Michelle King continua ad unire procedurale e trama orizzontale attraverso due protagonisti silenziosi ma carismatici.
Perché ci piace
- Il thriller psicologico messo in scena che non si dimentica del lato soprannaturale e dell’attualità.
- Le storie personali dei due protagonisti che via via diventano più importanti e decisive.
- Katja Herbers e Mike Colter funzionano bene insieme.
- Il villain di Michael Emerson.
Cosa non va
- La serie ci mette un po' ad ingranare.
- Se cercate una storia totalmente orizzontale, non la troverete qui.