L'11 Dicembre è stato presentato al Noir in Festival la pellicola noir di Massimo Donati, Diario di spezie, tratto dall'omonimo romanzo. Una storia ricca di angoscia che si snocciola in un viaggio misterioso dove ad ogni bivio c'è un segreto sempre più marcio, torbido e pesante da scoprire.
In questa discesa lungo il male, dove è difficile dire se ci siano eroi e cattivi, spiccano due figure, quelle di Luca Treves, cuoco famoso, esperto di spezie, e Andreas Dürren-Fischer, celebre restauratore di quadri fiamminghi. Luca e Andreas appartengono a due mondi diversi, l'arte e la cucina, e hanno due caratteri opposti: tanto timido e impacciato il primo, quanto sicuro di sé e mondano il secondo. Ma cosa hanno in comune questi due uomini?
Diario di Spezie ci porta alla scoperta di questo, attraverso il viaggio che Luca intraprenderà con Andreas dalla Francia all'Italia, passando per la Germania, attratto dalla possibilità di potersi finalmente realizzare, lasciando che l'uomo più grande possa presentarlo ad amici influenti, ma affonda anche le radici su tematiche non facili da portare al cinema, come per esempio l'abuso su minore. Infatti, Luca e Andreas non sono gli unici personaggi coinvolti in questa storia. Da lontano c'è un altro uomo che li segue. Silenzioso come un fantasma, tormentato dagli spettri di un passato che non sembra essere poi così lontano. Cosa vorrà da loro? Cosa troverà Luca su questo cammino? E quali sono le reali intenzioni di Andreas?
La video intervista a Lorenzo Richelmy e Fabrizio Ferracane
Diversi eppure simili
In occasione della presentazione del film al Noir in Festival, abbiamo intervistato proprio loro, i due protagonisti, ovvero Lorenzo Richelmy (Luca) e Fabrizio Ferracane (Andreas), che ci hanno raccontato un po' dei loro personaggi. A partire è proprio Lorenzo che dice: "Luca è un giovane uomo con il disagio di un adolescente. Si confina ad una zona di comfort, sembra non aver alcuna ambizione, ma la realtà è che ha paura di sapere cosa vuole davvero. Una dannazione questa, per chiunque."
Dall'altra parte, invece, abbiamo Fabrizio Ferracane con un personaggio molto più oscuro e complesso che sembra quasi essere ossessionato dal personaggio di Richelmy.
"Io sono partito dalla fine del film, da come vediamo il personaggio di Andreas sul finale, per costruirlo, per renderlo mio. Andreas passa la sua intera esistenza a meditare una vendetta, una forma di rivalsa nei confronti di ciò che gli è stato tolto. Praticamente è ossessionato dal passato, dai perché, esige delle risposte e vuole capire cosa conduca le persone a fare una scelta piuttosto che un'altra."
L'ambizione come motore della vita?
Il male è sicuramente uno dei temi di Diario di Spezie ma, appunto, non è il solo. Uno dei topic che bruciano al centro del film è sicuramente quello dell'ambizione. Si può vivere senza ambizioni? E cosa siamo disposti a fare per le nostre ambizioni? Lorenzo Richelmy a questo proposito dice: "Abbiamo tutti delle ambizioni. Tutti vogliamo qualcosa. Andreas quello che fa con Luca è proprio questo: 'non fare finta di non volere niente'. Anzi, una frase che mi ha molto colpito è quando dice che le persone che non si aspettano nulla sono proprio quelle più speciali, ed è vero. Il film parla dell'impossibilità di vivere per vivere senza avere sogni, ambizioni. Senza avere qualcosa indietro."