Al 31° Noir in Festival è stato presentato in concorso il film Diario di spezie di Massimo Donati, thriller noir dalla storia oscura tratto dall'omonimo romanzo dello stesso Donati, precedentemente racconto per il cinema vincitore del Premio Solinas Giallonero nel 2006.
Nella cornice del Noir, Massimo Donati porta in vita le ombre, i misteri, i terribili segreti che legano i suoi due protagonisti. Due uomini apparentemente sconosciuti che si ritroveranno a percorrere un viaggio disseminato di orrori. Una lunga ed inesorabile discesa negli inferi del male, costretti ad immergersi da capo a piedi, chi per ambizione e chi per vendetta. Queste due figure sono quelle di Luca Treves (interpretato da Lorenzo Richelmy), cuoco famoso, esperto di spezie, e Andreas Dürren-Fischer (i cui panni sono vestiti da Fabrizio Ferracane), celebre restauratore di quadri fiamminghi.
Quando Luca conosce Andreas pensa sia arrivato finalmente il momento per dare una svolta alla propria carriera, accettando l'invito del restauratore a seguirlo in un breve giro di incontri professionali in Germania. Ma c'è un uomo che segue Luca e Andreas da lontano: un ispettore "a caccia di fantasmi", in lotta da anni con un complicato caso internazionale e che, per uno strano gioco d'incastri, sarà forse l'unica persona in grado di salvare Luca...
La video intervista al regista Massimo Donati
Dalla carta allo schermo
In occasione della presentazione del film al Noir in Festival, abbiamo avuto modo di intervistare il regista, partendo proprio dal processo di adattamento che viene attuato, soprattutto per un autore, quando si passa da un romanzo ad un film. "Sono stato facilitato dal fatto che il romanzo partiva da un racconto per il cinema. Nel momento in cui è divenuto romanzo, la storia si è ingrandita e ha assunto nuove sfumature. Quello che ho fatto con Alessandro Leone, che ha seguito la sceneggiatura, è stato un po' tornare all'essenzialità del primo scritto con una serie di sacrifici necessari alla fruibilità."
Noir in Festival 2021: il programma completo
Il male non è solo un punto di vista
"Dal mio punto di vista la storia va guardata come una vicenda personale di una figura molto oscura che, in qualche modo, è l'elemento che trascina tutto quanto." Ci racconta Massimo Donati, analizzando uno dei topic principale del film Diario di Spezie: il male.
Un male che come un virus corrompe tutto ciò che tocca. Un male che ha molte facce e non lascia né vinti né vincitori. Tutti i personaggi fanno parte di questo macabro girotondo dove l'aspetto più feroce dell'essere umano viene messo sotto i riflettori, intrecciando una serie di tematiche non facili da digerire ma che non indugiano mai sulla spettacolarizzazione dell'orrore.
"Ho cercato di costruire un male assoluto." Continua a raccontarci il regista. "Una male di una durezza tale da non poter lasciare indifferenti nessuno di noi. Possiamo definirlo un male raffinato, perché si parla sempre della brutalità e della semplicità del male, ma credo che la nostra società sia caratterizzata dalla presenza di un male estremamente raffinato. Un male capace di sedurci e di portarci su delle strade inaspettate."