L'hanno fatto davvero. Quando è arrivata la notizia che Luca Marinelli non avrebbe più interpretato Diabolik in una trilogia già annunciata, siamo tutti rimasti sorpresi. Invece i Manetti Bros. non si sono scomposti: per il ruolo sono andati oltreoceano, e hanno giocato anche un po' i casa, scegliendo l'attore italo-canadese Giacomo Gianniotti. Per il grande pubblico il dottor Andrew DeLuca nella serie Grey's Anatomy. È lui a indossare la tuta nera in Diabolik - Ginko all'attacco! in sala dal 17 novembre.
Fare paragoni non è elegante, ma, questa volta va detto: il physique du rôle giusto è proprio quello di Giacomo Gianniotti. Non soltanto per il fisico più allenato, ma soprattutto per lo sguardo: gli occhi di ghiaccio di Diabolik sono il suo biglietto da visita e per portare sul grande schermo il personaggio creato dalle sorelle Giussani ci voleva quindi il taglio giusto.
L'attore e i registi questa volta ci hanno lavorato molto, come ci ha confermato Gianniotti a Roma, all'anteprima del film Diabolik - Ginko all'attacco!: "Abbiamo speso molto tempo a trovare lo sguardo giusto. Abbiamo curato l'attaccatura dei capelli, il trucco delle sopracciglia. Ho indossato delle lenti a contatto del giusto colore. Abbiamo fatto tanti test, tante prove. Ovviamente il trucco non può fare tutto, lo sguardo è mio, però la squadra che mi ha aiutato è stata fondamentale per ricreare questo look iconico".
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Diabolik 2: il rischio e l'ispettore Ginko
Secondo Valerio Mastandrea che lo interpreta, l'ispettore Ginko in realtà non vuole catturare Diabolik, perché non avrebbe più uno scopo. Secondo Gianniotti è la stessa cosa per Diabolik: "A lui piace che ci sia sempre Ginko dietro di lui, che è bravo e prova a catturarlo. Sarebbe noiosa la vita senza di lui".
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Per Marco Manetti c'è anche una motivazione in più: "Secondo me c'è anche qualcosa di più profondo. Ginko lo vuole prendere perché Diabolik rappresenta tutto quello che lui non riesce a essere. A Ginko piacerebbe essere Diabolik: ha la stessa intelligenza ma non ha la stessa libertà. Allora lo vuole prendere per negarne l'esistenza". Conferma Antonio Manetti: "Lo vediamo anche nelle loro storie d'amore: tra la coppia Eva e Diabolik e quella Altea e Ginko si vede questa differenza. I primi sono liberi di amarsi, Ginko e Altea no e lui questo lo subisce molto".
La prima battuta di Diabolik 2 è: "La cosa divertente non è giocare, è il rischio". Anche i Manetti e Gianniotti lo amano: "Abbiamo preso tante decisioni rischiose. La stessa decisione di cambiare l'attore protagonista è stato un grande rischio. Nel nostro lavoro c'è paura di rischiare. E questo appiattisce. Invece noi tre ci siamo trovati: ci piace rischiare, buttarci. Fare la cosa più rischiosa ma forse più stuzzicante. Come Diabolik".