Tra più o meno improbabili remake, reboot e sequel che "infestano" i nuovi palinsesti televisivi di questa stagione 2016/2017, non deve certo stupire l'interesse per questa nuova serie ABC con protagonista Kiefer Sutherland che parte da un'idea semplice ma originale, quella del Designated Survivor del titolo. Se a molti di voi questa definizione non dirà molto, non c'è da stupirsi: si tratta di qualcosa di molto radicato nella cultura e nella politica d'oltreoceano, ma sappiate che anche per i cittadini americani non è un qualcosa a cui rivolgono il pensiero molto volentieri. E adesso vi spieghiamo come mai.
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Per chi non fosse troppo ferrato di politica USA (noi modestamente un po' lo siamo, ma solo grazie a West Wing), ogni anno tra gennaio e febbraio il presidente USA tiene il discorso sullo stato dell'Unione di fronte all'intero Congresso e gran parte dei membri del governo. È una pratica richiesta dalla Costituzione e quindi vecchia di oltre due secoli, ma soltanto a partire dagli anni '80, in piena Guerra fredda, nacque una consuetudine, quella di individuare una persona che fosse presente nella linea di successione presidenziale (generalmente un Segretario di Stato), impedirgli/le di partecipare allo State of the Union e invece tenerlo al sicuro in un luogo nascosto.
A che scopo, direte voi? Perché nell'eventualità di una catastrofe di qualsiasi tipo al Campidoglio durante il discorso del Presidente, l'intero governo americano verrebbe completamente annientato: niente Commander in Chief, nessun vice né Ministri, né senatori o deputati; con il designated survivor al sicuro, invece, viene comunque garantita una continuità di governo attraverso l'unico sopravvissuto della gerarchia di successione. Perché quell'unico sopravvissuto, fosse anche il Segretario dell'Agricoltura, diventerebbe il Presidente ad interim ed, ovviamente, si ritroverebbe una situazione di guerra impossibile da gestire, ancor di più senza alcun tipo di esperienza. L'idea di ascoltare Obama parlare ininterrottamente per un'ora non è più così male, vero?
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Roba da film
Se tutto questo vi sembra fantascienza, o quanto meno materiale per un super blockbuster hollywoodiano, beh, è proprio il motivo per cui siamo qui: perché tutto quello che vi abbiamo raccontato - che, badate bene, è assolutamente vero - è diventato la premessa ideale per uno show ad altissima tensione. Talmente ideale che viene naturale chiedersi come mai nessuno c'avesse pensato fino ad ora, visto che al massimo finora il designated survivor era stato oggetto di un bellissimo finale di episodio del capolavoro di Aaron Sorkin dedicato proprio allo State of The Union (He Shall, from Time to Time..., episodio 1x12), ma a parte il dialogo splendido tra il Presidente Bartlet ed il suo sopravvissuto designato ("Hai un grande amico? È più intelligente di te? Gli affideresti la tua vita? Ecco, hai il tuo capo di gabinetto.") durante il discorso al Campidoglio non succedeva poi nulla di eclatante. Né tantomeno di esplosivo.
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Come potete invece facilmente immaginare, in questa serie creata da David Guggenheim (già sceneggiatore di Safe House - Nessuno è al sicuro) la catastrofe c'è eccome: nel bel mezzo del discorso trasmesso in diretta TV qualcosa va storto, il segnale TV viene perso e Tom Kirkman, Segretario della Casa e dello Sviluppo Urbano, passa nel giro di pochi secondi dallo scherzare con la moglie (la sempre affascinante Natascha McElhone) all'essere sequestrato dai Servizi Segreti che cercano di proteggerlo. Tom, ancora stordito dall'irruzione repentina, si affaccia alla finestra e vede il celebre Campidoglio di Washington sovrastato da fumo e fiamme. L'inimmaginabile è accaduto, l'intero Gabinetto e l'intero Congresso USA sono stati spazzati via nel giro di un attimo. Con un'unica eccezione.
Da Jack Bauer al più sfigato dei Presidenti
Ora voi con molta probabilità starete pensando "Poco male, con Jack Bauer al potere nel giro di ventiquattro ore è tutto risolto" ed è esattamente quello che la ABC voleva farci credere scegliendo come protagonista il pluripremiato attore di 24. La vera (se non unica) novità dello show è invece proprio qui, nel personaggio di Sutherland che di partenza è fondamentalmente un fallito, perché, destino vuole, poche ore prima dei tragici eventi Tom Kirkman era stato praticamente licenziato dallo staff del Presidente, e la sua scelta di designated survivor doveva essere di fatto l'ultima sua azione ufficiale da Segretario di Stato.
Nella seconda metà dell'episodio invece si trova costretto a prendere in mano le redini di un paese sconvolto, senza guida se non quella spaventosa e rischiosa di un Generale che per prima cosa vorrebbe mostrare al mondo la superiorità bellica degli USA e bombardare l'Iran. Tom non è un militare, non è nemmeno un leader, ma agli occhi di tutti è fondamentalmente un debole; questo è quello che pensano di lui coloro che sono presenti nella Casa Bianca e questo è quello che cominciano a dire i media subito dopo che è diventato Presidente. Riuscirà a dimostrare a tutti, e in primis a se stesso, che si stanno sbagliando?
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24, West Wing o Assalto al potere?
Questo primo episodio, diretto da Paul McGuigan (Slevin - Patto criminale), necessariamente si deve dilungare nelle interessanti premesse e ha ancora troppo poco da offrirci per capire realmente che tipo di serie sarà questo Designated Survivor. Tutto si concentra ovviamente sul personaggio interpretato da Sutherland e sulla sua famiglia, con brevi visite sul luogo dell'attentato dove troviamo la bella agente FBI interpretata da Maggie Q. È lecito pensare che le indagini relative all'attentato, e relative conseguenze, avranno molta importanza per il futuro dello show, ma il tutto sarà trattato più da un punto di vista politico/cospirativo o sfocerà nell'action puro?
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In realtà 24, la serie che ha fatto la fortuna di Kiefer Sutherland e del suo iconico Jack Bauer, quando era al suo meglio riusciva davvero a bilanciare al meglio entrambi questi aspetti, ma è difficile giudicare ed immaginare cosa possa succedere visto che quanto mostrato finora ha dalla sua molto poco oltre l'affascinante premessa. Quando al termine dell'episodio veniamo lasciati in sospeso, con il neo Presidente Tom Kirkman che si sta per presentare al mondo intero, c'è un dubbio che attanaglia gli spettatori: il Jack Bauer che è in Sutherland emergerà prima o poi o ci dovremo accontentare di vederlo dietro una scrivania? Perché per quanto prestigiosa possa essere quella della Stanza Ovale, noi di certo speriamo che alla vista del primo terrorista lasci la poltrona senza troppi indugi e cominci a torturarlo urlando "Dammit, we're running out of time!"
Movieplayer.it
3.0/5