Dawn, la recensione: uno young-adult senza guizzi

La giovane Dawn si trasferisce in una nuova città insieme alla sua famiglia, ma scoprirà ben presto uno scioccante segreto sulle proprie origini che cambierà per sempre il suo modo di vivere. Su Rai2 e RaiPlay.

Le protagoniste di Dawn in un'immagine

La quattordicenne Dawn è cresciuta insieme alla sua famiglia, composta dai genitori Ormond e Sally Jean Longchamp e dal fratello maggiore Jimmy, di due anni più grande. I Longchamp conducono una vita vagabonda e modesta, ma il loro rapporto è caratterizzato da un amore profondo che li spinge ad affrontare insieme tutte le difficoltà.

Dawn Jesse Metcalfe Brec Bassinger In Una Foto
Dawn: Jesse Metcalfe, Brec Bassinger in una foto

Questo stile di vita errabondo sembra potenzialmente aver fine quando Dawn e Jimmy riescono a iscriversi in una prestigiosa scuola privata, dove inoltre la ragazza scopre di avere un notevole talento per il canto. Ma allo stesso tempo finisce nelle mire della ragazza più popolare della scuola, la ricchissima Clara Sue Cutler, rampolla di una delle famiglie più influenti della zona, che inizia a bullizzarla insieme alla sua cricca di amiche. Come se ciò non bastasse Dawn fa colpo anche sul primogenito Philip Cutler e inizialmente ricambia i suoi sentimenti. Un'incredibile rivelazione sulle sue reali origini rischia di cambiare tutte le carte in tavola...

Dalla carta allo schermo

Dawn Donna Mills Elyse Maloway In Una Scena
Elyse Maloway e Donna Mills complottano contro Dawn

Alla base vi è la saga di romanzi della scrittrice americana V. C. Andrews, continuata dopo la scomparsa dell'autrice dal collega Andrew Neiderman. Dawn è l'adattamento per il piccolo schermo del primo volume e come tale serve da introduzione ai temi e alle atmosfere che saranno ulteriormente sviluppati nei successivi capitoli, già realizzati. Un film televisivo della durata di un'ora e mezzo nel quale veniamo a conoscenza della sfortunata protagonista, una ragazza bionda dalla voce portentosa che si trova a frequentare una nuova scuola dove sono iscritti i figli dell'alta società e lei da "povera" si ritrova ovviamente nell'occhio del ciclone, attirandosi sin dal primo giorno l'antipatia della ragazza più odiosa e popolare dell'istituto.

Fabbricante di lacrime, la recensione: uno young adult fin troppo enfatizzato

Dawn: Essere o non essere

Dawn Brec Bassinger Khobe Clarke
La protagonista Brec Bassing e Khobe Clarke in una scena

Ma in realtà l'anima vera e proprio dal racconto si avrà da lì a poco dopo, quando ha luogo un "inaspettato colpo di scena" che rivoluziona le coordinate narrative e pone la malcapitata Dawn in un nuovo contesto, ora schiava di una nuova prigione - seppur dorata. Una sorta di moderna Cenerentola in versione mystery, giacché la protagonista è pronta a tutto pur di indagare e scoprire di più sulla sua reale famiglia e su come uscire da una situazione assai scomoda, che rischia di ingabbiarla ulteriormente e in maniera sempre più claustrofobica. Si sfiorano temi come l'incesto e si apre uno squarcio sulla piaga della violenza sessuale, ma il tutto è talmente all'acqua di rose che resta soltanto in superficie, perdendo così l'ipotetica verve drammatica che era nel relativo sottotesto; domina d'altronde un'anima young-adult che si confà ad un target specifico e si preferisce non rischiare su argomenti parzialmente scabrosi e scomodi.

Incertezze e sicurezze

Dawn Una Scena Del Film
Brec Bassinger e Donna Mills si affrontano in una scena chiave di Dawn

Il problema di un'operazione del genere è non essere né carne né pesce, difficilmente apprezzabile da quel pubblico adolescenziale ormai abituato a ben altre serie o film ambientati in quel complicato periodo di crescita e ben più smaliziati e altrettanto poco a fuoco per lo spettatore più adulto, che non troverà i necessari spunti di interesse in questo coming-of-age forzato e improbabile, che mette in gioco per l'ennesima volta la lotta e la differenza di classe. Più che dignitosa ad ogni modo l'interpretazione della protagonista Brec Bassinger, che tenta di sfumare come può una figura a forte rischio stereotipo, e alquanto gustosa la performance di Donna Mills nelle vesti di una villain sui generis, che siamo sicuri darà ancora molto filo da torcere alla Nostra nell'immediato prosieguo della saga.

Conclusioni

L'arrivo in una nuova scuola coincide per la protagonista con l'inizio di una nuova vita, nella quale dovrà rimettere in discussione la sua intera esistenza per fare finalmente i conti con quelle origini che ignorava fin dalla sua nascita. Dawn è la trasposizione in un film televisivo del primo romanzo di un'omonima saga e almeno in questo "pilot" mette in mostra un'anima young-adult fin troppo smussata per il piccolo schermo, con temi e situazioni potenzialmente rischiose che vengono annacquate in maniera tanto indolore quanto anonima, pur lasciando balenare qua e là degli spunti che speriamo di veder maggiormente espressi nel prosieguo della storia.

Movieplayer.it
2.0/5
Voto medio
4.7/5

Perché ci piace

  • Un paio di fortunate scelte di casting, a cominciare dalla protagonista e dalla sua principale nemesi.
  • La storia non è priva di idee...

Cosa non va

  • ...ma risulta a tratti derivativa e messa in scena senza il necessario coraggio.
  • Un pizzico di malizia in più non avrebbe guastato.
  • Regia priva di particolari guizzi.