David Lynch a Palermo tra cinema e meditazione trascendentale

Al Palermo Teatro Festivale il cinema di Lynch: ospiti Enrico Ghezzi e lo stesso regsita di Inland Empire.

La terza edizione del Palermo Teatro Festival si sofferma sul rapporto tra cinema e teatro, presentando appuntamenti eterogenei con attori teatrali e non, jazzisti, critici e noti registi. Il primo appuntamento di una manifestazione che si svolge da ottobre a dicembre, riguarda il cinema visionario, criptico e mentale di David Lynch, Leone d'Oro alla carriera a Venezia 2006. Due appuntamenti in due contesti diversi di una Palermo simbolo di diversità culturale: il 12 ottobre presso il Teatro Montevergini il critico cinematografico Enrico Ghezzi tiene una lezione sul cinema lynchiano, il 13 ottobre nella fantastica cornice della chiesa S. Maria dello Spasimo (simbolo di una città che vuole risorgere dalle macerie della malavita organizzata) la manifestazione, organizzata da Kasba comunicazione, si apre alla fondazione Paese Globale della Pace Mondiale, con un testimonial di eccezione David Lynch, sostenitore e praticante di questa particolare filosofia spirituale.

L'appuntamento ghezziano del 12 ottobre presso il Teatro Montevergini è affollato da amanti del cinema, nella cornice di una antica chiesa circondata da pannelli sonori grigio scuri, capaci di rendere l'atmosfera labirintica tipica dell'estetica del noto regista. Spente le luci, le immagini di Strade perdutee Mulholland Drive, proiettate su uno schermo frontale, accompagnano l'ingresso in scena del critico, che annuncia: "Oggi parleremo di Lynch affrontato una ipotetica parabola artistica per coppie di film".
Quella che propone riguarda i suoi primi due lavori da regista, Eraserhead - la mente che cancella e The Elephant Man; confronta, collega Lynch ad altri fondamentali autori della storia del cinema, autori come Kubrick e Fellini. Evidenziacome, con voce flebile e sottile, "Lynch fa un film che sembrerebbe rispettoso - The Elephant Man - meno spinto, meno circense, sorprendendo già con queste prime due uscite, la capacità di regalare uno sguardo capace di accostarsi allo sceneggiato televisivo - continua Ghezzi - un qualcosa fortemente inserito nei frame comunicativi legati ai pubblici più ampi, continuando ad affrontare la tematica della mutazione attraverso un proprio stile".
Ghezzi rimanda ancora a Tsukamoto (Tetsuo) e Browning (Freaks), terminando naturalmente con Inland Empire. "Una sorta di rituffarsi in tutto il suo cinema in modo di nuovo banale e ingenuo, insomma una dichiarazione di poetica fatta con molta semplicità". Affrontare Inland Empire significa anche affrontare, o comunque, accostarsi al nascente cinema digitale; con questo film Lynch ammette di respirare per la prima volta, di aver svolto un lavoro leggero, flessibile, immateriale (l'assenza del set), meno costoso ma ugualmente creativo.

Da Ghezzi a Lynch, dal 12 al 13 ottobre, dal Teatro Montevergini alla chiesa di S. Maria dello Spasimo. Una sala ancor più affollata e impaziente, anch'esso ambiente fortemente lynchiano (chiesa diroccata con spesse mura che fanno entrare dall'alto i rumori dell'ambiente circostante). Molti hanno qualcosa in mano, che sperano di farsi autografare, ma in questo incontro un Lynch in completo nero, camicia bianca, fascia rossa al polso e capelli spettinati all'in sù, non parla di cinema bensì di meditazione trascendentale, coscienza e creatività. Testimonial di questa fondazione che si pone lo scopo di promuovere la conoscenza e l'applicazione di tutti gli aspetti della Scienza Vedica di Maharishi in ogni area della società, per portare la vita della nostra nazione in armonia con la legge naturale, da permettere ad ogni cittadino di vivere in pace, prosperità, salute e felicità. "Io amo le idee - commenta in un intervento di oltre un'ora - e la parola chiave è trascendere, tutta la creatività risiede li". Non solo testimonial ma anche praticante (in Italia abbiamo un altro praticante d'eccezione, Franco Battiato, presente alla serata): "Pratico questa tecnica, che ha le sue basi scientifiche, - il Campo Unificato - da circa trent'anni ed ho compreso che conoscere se stessi significa aumentare le proprie potenzialità, allontanando così la negatività un nostro obiettivo è quello di promuovere ciò anche negli istituti scolastici, e quindi dare la possibilità agli studenti di apprendere la conoscenza in modo cosciente".

Insomma un incontro che ci offre un uomo diverso da quello che possiamo immaginare guardando i suoi film; per il futuro prossimo ancora nessun nuovo film, ma Lynch ha annunciato che, intanto, riprenderà a dipingere.