Lo abbiamo scritto più volte, con un pizzico di frustrazione, nonostante i film in stile After siano tutti ripetitivi, uguali per dinamiche, personaggi, situazione: in Top 10 di Netflix non solo entrano tali prodotti, ma permangono per settimane, colpendo svariati tipi di adolescenti e post adolescenti. Con l'amara consapevolezza che le nostre valutazioni potranno guidare i lettori almeno nel selezionare il meglio di questo genere, ci imbarchiamo nella recensione di Dalla mia finestra 3: Guardando te, terzo e ultimo capitolo della saga cinematografica spagnola tratta dai romanzi della venezuelana Ariana Godoy e diretto da Marçal Forés.
Era il 23 giugno 2023 quando approdava in piattaforma il secondo capitolo, Dalla mia finestra 2 - Al di là del mare, un titolo che mancava talmente tanto di originalità, copia e incolla conclamato da film simili ma più riusciti, da dedicare poca attenzione agli unici elementi che invece potevano fargli fare la differenza: l'ambientazione e la possibilità di dare ai personaggi uno spessore maggiore, una personalità più spiccata. Così, la regista Marçal Forés deve essersi accorta che nonostante il sicuro seguito della fanbase del film, le varie digressioni del secondo capitolo con l'ampliamento dello sguardo su altri componenti del cast, non avevano fatto altro che creare confusione. Ha deciso di puntare tutto sulla coppia di protagonisti, Raquel, ossia Clara Galle, e il suo Dio greco Ares, Julio Peña Fernández. Il risultato è l'effetto "Il primo amore non si scorda mai". Anzi, non c'è verso di andare oltre. In questo senso, senza anticipare troppo, Dalla mia finestra 3 farà contenti gli stessi spettatori che avevano tifato per la coppia di After o quella di Twilight...
Un terzo capitolo corale
Con il titolo di questo paragrafo facciamo eco alla recensione del capitolo precedente, il secondo, Al di là del mare, dove commentavamo la dispersione data dall'ampliare il fuoco del film su altri personaggi, troppi, oltre il duo di innamorati contrastati, Ares e Raquel. Nel terzo capitolo si inverte nuovamente la rotta e si aggiusta il tiro puntando a ciò che funziona: la chimica tra i due protagonisti e una sorta di rituale che si dispiega ogni qualvolta le loro strade si intrecciano. Dalla mia finestra 3, non sfrutta gli intermezzi musical come aveva accentuato nel secondo film, ma utilizza stilisticamente il fuoco dell'attrazione.
Per farlo, l'occasione perfetta è il ritorno sul luogo del delitto di Ares e Raquel che, dopo la rottura avvenuta mesi prima, si incontrano nuovamente "dalla finestra" delle loro case a Barcellona, dove sono tornati per le vacanze. Marçal Forés ha dunque, finalmente, a disposizione la premessa iniziale. Ossia, quella distanza tra i due, il desiderio, la nostalgia di corpi, odori, sapori e non può far altro che assecondare il gesto da Romeo di Ares che ancora una volta, impavido, scala un muro, persino sotto la pioggia, per ricongiungersi alla sua amata, l'unica, nascosta sotto un piumone, a dare le spalle al temporale. Complimenti a Forés per questa corsa senza freni nel romanticismo più sfrenato!
Amore, famiglia, affari
Tra le ragioni che rendevano Ares un'anima tormentata, c'era sempre stata la famiglia fin troppo dedita al business, ai soldi, agli affari. I tre fratelli Hidalgo, avevano sempre subito la pressione dell'apparire e del soddisfare le aspettative dei genitori, soprattutto quelle paterne, rispetto anche al futuro della società. Tra le linee narrative intraprese nel secondo capitolo, c'era l'inizio di ribellione da parte del primogenito e dunque primo erede dell'impresa di famiglia, Artemis (Eric Masip), innamorato di Claudia, tra le governanti della sua mansione. Li ritroviamo in attesa di una bimba, la cui nascita è pronta a rompere definitivamente l'impossibile ma bramato equilibrio che Artemis vorrebbe riuscire a mantenere tra i voleri del padre e i valori opposti della sua famiglia con la donna che ama. A seguirlo in questo inevitabile cammino di rottura si trova anche Ares, le cui scelte sono state prese fin troppo per pressione familiare ma troppo poco per amore. Dalla mia finestra 3: Guardando te riesce a chiudere il cerchio del percorso di Artemis affiancando il suo affrancamento dall'egemonia paterna a quella di Ares.
Il secondo libro di Raquel
In Dalla mia finestra 3: Guardando te ritroviamo Ares e Raquel all'indomani della loro separazione e dopo l'epilogo tragico del secondo film, con la morte violenta di Yoshi, migliore amico della ragazza. Hanno entrambi una persona nuova accanto. Per Ares, la scelta è ricaduta su Vera (Andrea Chaparro), causa primaria della rottura tra lui e Raquel mentre quest'ultima ha dato una possibilità a Gregory da sempre suo sostenitore e corteggiatore. Dall'amore tossico, passionale e romantico tra Raquel e Ares era nato il primo libro scritto dalla ragazza, finito nelle mani di una casa editrice grazie proprio all'indimenticato Yoshi.
Il contenuto del secondo libro commissionato a Raquel è inevitabilmente legato al destino della storia con il suo Dio greco. Il sentimento unico che lega i due non è mai messo in discussione e lo stesso trailer lo dichiara senza remore. Cosa impedirà ai due di tornare insieme al secondo minuto del loro incontro a Barcellona? Un film che è strutturato proprio per generare desiderio e nostalgia nello spettatore. Come era stato per After, anche la saga di Dalla mia finestra decide, senza tentare deragliamenti, di percorrere la strada più sicura e tornare esattamente a dove era partita: Raquel e Ares, prendere o lasciare.
Conclusioni
A fine recensione di Dalla mia finestra - Guardandoti, ultimo capitolo tratto dalla trilogia di romanzi di Ariana Godoy e diretto nuovamente da Marçal Forés, constatiamo che il film non porta nessuna sorpresa a ciò che ci si aspettava. Come nel caso della saga After, cugina americana di questa spagnola, non si esce dal meccanismo del primo amore che non ha rivali e da cui si torna sempre, anche se tossico. Attorno a questa certezza, questo terzo capitolo regala qualche momento di godibile romanticismo da non perdere.
Perché ci piace
- Crea un rituale romantico e passionale attorno alla coppia di protagonisti
- Racconta che l’amore, da solo, non sempre basta.
Cosa non va
- Finisce in maniera prevedibile e scontata
- Non si impegna ad ipotizzare altri percorsi per i suoi personaggi.
- Si trascina e chiude con superficialità quasi tutte le altre molteplici storie aperte nel secondo capitolo.