Pathos e angoscia. Sono questi gli ingredienti principali della nona puntata della nona stagione di CSI: Crime Scene Investigation, prima parte di un episodio doppio che segna una svolta attesa e temuta da molti fan del telefilm: l'abbandono da parte di Grissom del ruolo di capo della Scientifica e la sua partenza da Las Vegas. Ma proprio perché quello del detective deve essere un addio (se solo momentaneo o definitivo non è dato saperlo) in grande stile, gli sceneggiatori della serie hanno dato fondo alla loro inventiva creando un episodio dai toni decisamente dark e inquietanti, che in alcuni momenti sembra addirittura virare verso atmosfere da film horror.
Lo spettatore viene infatti condotto sulla scia di sangue lasciata da un serial killer che sembra emularne uno ben più famoso, il "Dick & Jane Killer", rinchiuso da anni in un penitenziario di massima sicurezza. La prima sequenza dell'episodio ci mostra l'assassinio di un uomo che poi viene abbandonato in una remota zona boschiva. Come in una sorta di macabro documentario, possiamo vedere in modalità accelerata gli effetti del tempo sul corpo della vittima, che marcisce e si decompone fino a diventare irriconoscibile. La scena successiva è in laboratorio: Grissom ha convocato i suoi colleghi e sta distribuendo gli incarichi della giornata. Dopo le chiacchiere di routine però, il capo della CSI gela i amici con l'annuncio che sta per lasciare la Scientifica. Catherine diventerà il nuovo supervisore, e un nuovo capo verrà ben presto assunto in sua sostituzione.
A questo punto la telecamera effettua una carrellata sugli sguardi attoniti e perplessi dei colleghi di Grissom. Ognuno di loro ha infatti una lunga esperienza umana e professionale al fianco del detective, ed è chiaro che ormai il loro rapporto era andato ben oltre la sfera lavorativa per abbracciare quella affettiva. Tra gli sguardi più smarriti c'è quello di Greg, che con Grissom ha un profondo debito di riconoscenza: è stato proprio il capo della Csi infatti a "svezzarlo", facendolo passare dal lavoro di addetto in laboratorio a quello di agente sul campo e seguendolo con la dedizione e la pazienza di un autentico maestro.
L'attenzione degli agenti è divisa fra il caso che hanno per le mani e la sconvolgente notizia delle dimissioni di Grissom. Hodges sembra addirittura scosso, e viene naturale chiedersi se tutte quelle attenzioni dal vago sapore "equivoco" che l'addetto di laboratorio ha dedicato a Grissom negli anni non fossero spinte da un'attrazione di tipo sentimentale.
Il leader della CSI esamina alcuni degli oggetti ritrovati assieme a Robbins - il quale non manca ovviamente di fargli le proprie personali rimostranze a proposito della sua partenza - e da un'analisi del database salta fuori che il pendaglio a forma di Stella di Davide apparteneva a Joel Steiner, una vittima del "Dick & Jane Killer", efferato psicopatico omicida che ha terrorizzato il Nevada, la California e l'Arizona a metà degli anni '90 prediligendo come vittime le coppie.
Il problema è che DJK, vero nome Nathan Haskell, è in prigione da anni, condannato a due ergastoli dopo essere stato arrestato durante un banale controllo del tasso alcolico mentre era al volante.
Grissom spiega ai colleghi che Haskell non ha mai rivelato l'ubicazione dei corpi delle sue vittime femminili, ma che quelle maschili sono state ritrovate con un numero crescente di coltellate, tutte inflitte post-mortem. La teoria delle forze dell'ordine è perciò che il primo cadavere non sia mai stato trovato.
In corridoio, Grissom incrocia Hodges e gli dice che aveva proprio intenzione di parlare con lui. Il collega però prosegue senza fermarsi, ostentando freddezza e augurandogli il meglio. E' chiaro che ogni membro della Csi sta elaborando il "lutto" per la partenza del proprio leader in modo personale. Anche Wendy, che in laboratorio sta esaminando la ciocca di capelli chiari ritrovata sul corpo dell'uomo nel bosco, si sente dispiaciuta per l'abbandono di Grissom, e lo ringrazia per tutto ciò che ha fatto per lei. Nel frattempo, il test sui capelli rivela che, sorprendentemente, si tratta di materiale biologico appartenente a Haskell. Poco dopo, emerge che le scarpe da tennis sono "personalizzate", e che il loro disegno è stato realizzato due anni prima, quando Haskell era già in prigione da tempo. Il mistero s'infittisce.
Le indagini rivelano ben presto che Gerald Tolliver, l'uomo ucciso e lasciato nel bosco, era diventato da alcuni mesi un informatore della polizia di Reno. Visitando il suo appartamento, Nick e Greg scoprono che l'uomo si divertiva a collezionare i cosiddetti "murderabilia", macabri reperti provenienti da brutali omicidi. Tra questi c'è anche il pendaglio appartenuto a Steiner, giovane vittima di DJK il cui corpo non è mai stato trovato.
Altri oggetti si rivelano essere collegati ad altrettanti omicidi. Comincia a profilarsi l'ipotesi che Tolliver fosse un complice di Haskell.
Intanto Greg esamina un'impronta di scarpa rinvenuta nell'appartamento di Tolliver, e con grande sorpresa scopre che coincide con quella ritrovata sulla scena di un omicidio irrisolto: quello di Ian Wallace e Justine Stefani, una coppia di fidanzati massacrati in quello che sembrava un delitto collegato a pratiche sadomaso (Episodio 5 della Stagione 9). L'agente ricorda che il corpo di Wallace presentava 9 coltellate inflitte post-mortem. Comincia a profilarsi nella mente del giovane l'atroce impressione che qualcuno stia proseguendo il "lavoro" di Haskell.
Nel frattempo Greg sta esaminando un video registrato durante un concerto dei Paramore al quale pensa che il killer abbia partecipato, essendo l'unico collegamento con le vittime Wallace e Stefani. Avendo la possibilità di visualizzare l'area precisa degli spalti in cui si suppone, dalle matrici dei biglietti, che il killer si trovasse, il detective individua due giovani che lavorano in un autolavaggio. Immediatamente, la polizia si mette sulle loro tracce, bloccandoli mentre stanno svolgendo il loro lavoro.
I due giovani confessano di avere comprato i biglietti del concerto da un "bagarino" che glieli aveva rivenduti, e che a questo punto potrebbe essere l'emulatore di DJK. Per fortuna, uno dei due ragazzi ha una copia del biglietto utilizzato al concerto: analizzandolo, gli investigatori scoprono, oltre alle impronte di Wallace (il killer gli aveva preso i biglietti dopo averlo ucciso e li aveva rivenduti), quelle di un criminale di nome Curtis Keesey.
La polizia circonda la roulotte dell'uomo, ma solo per trovarvi dentro il cadavere dello stesso Keesey, ricoperto da larve che indicano un avanzato stato di decomposizione. In laboratorio, Catherine tenta di collocare Keesey nella catena di omicidi assieme a Nick e Greg. Il ruolo del criminale sembra infatti essere stato quello del fiancheggiatore e aiutante piuttosto che quello del killer vero e proprio. I detective avanzano a questo punto l'ipotesi che l'attuale killer fosse un complice di Haskell ai tempi degli omicidi, il quale poi è stato in galera per un certo periodo di tempo e, una volta uscito, abbia voluto riassaporare il gusto del sangue. E quale vittima poteva essere meglio di Tolliver, divenuto nel frattempo un "fastidioso" informatore della polizia?
Langston rinfaccia a Brass di non averlo informato della situazione, e di avergli così impedito di dare un aiuto maggiore. Poco dopo scopriamo che Langston lavorava come anatomo-patologo in un ospedale nel quale un suo collega era un "angelo della morte", un dottore cioè che uccideva intenzionalmente i pazienti con iniezioni letali. Alcuni indizi erano finiti anche sulla scrivania di Langston, il quale non era però riuscito a mettere insieme le prove per incastrarlo. Quella sera stessa, in ufficio, Langston riceve una chiamata da Haskell, il quale desidera rivelare alcuni indizi sugli omicidi da lui commessi. Il professore riesce, con uno stratagemma, a mettersi in comunicazione con Grissome e a fargli ascoltare la chiamata. Haskell rivela il luogo dove si trova il cadavere di Steiner, una zona desolata lungo la strada verso la città di Hasbrook. Sotto un ponte, la polizia trova infatti delle ossa seppellite nel terreno. Ma al telefono con Langston, Haskell aveva aggiunto un'altra sconvolgente rivelazione che lo stesso Grissom verifica essere veritiera. In una piccola galleria sotto al ponte, il detective trova infatti un cadavere "fresco" con dieci coltellate inflitte post-mortem. Brass, che è in piedi accanto a Grissom, gli dice che forse il momento della sua partenza non è così vicino come crede. Intanto si materializza sullo schermo la scritta "To Be Continued" che ci lascia col fiato sospeso al termine di un episodio che ha toccato apici di tensione e angoscia davvero unici nella storia di CSI. Bisognerà aspettare il prossimo per scoprire chi è il feroce serial killer che sta proseguendo il lavoro di DJK e per dare il nostro personale e sentitissimo commiato a Gil Grissom.