Invece di patire un leggero calo di ritmo come magari ci si sarebbe potuti aspettare dopo una puntata emozionante con la precedente, gli sceneggiatori di CSI: Crime Scene Investigation hanno sfoderato tutta la loro abilità e il loro savoir-faire: l'undicesimo episodio della nona serie è perciò uno scoppiettante benvenuto a Lawrence Fishburne, una puntata che riesce ad alternare momenti leggeri e persino divertenti a scene in cui lo spettatore ritrova la suspense che è da sempre il marchio di fabbrica del telefilm. E come battesimo del fuoco per il nuovo arrivato dottor Langston cosa poteva esserci di meglio che un incendio doloso?
La puntata inizia con l'arrivo di Langston in laboratorio. Mentre lo conduce attraverso i corridoi della struttura, Catherine gli rinfresca la memoria sugli oggetti che è sempre meglio avere con sé durante il lavoro sul campo. Poco dopo, Langston è già operativo, in coppia con Stokes: i due agenti si dirigono verso un appartamento dove è stato appena denunciato un furto. Proprio mentre stanno per entrare nell'abitazione, una massiccia eplosione colora la notte a qualche chilometro da lì. Dopo aver interpellato il padrone di casa e stilato una lista degli oggetti rubati, i due agenti accorrono perciò sul luogo della deflagrazione, nella zona delle Sunrise Mountain, dove una moderna villa è letteralmente andata in fumo. Brass è già sul posto, e li conduce all'interno della struttura semidistrutta, spiegando loro che quella è la dimora di una coppia di coniugi, i Kingsley. Sul pavimento c'è un corpo carbonizzato, il che fa pensare che si tratti di uno dei due, ma identificarlo non sarà facile.
All'interno della casa Nick, Greg e Langston stanno cercando di capire cosa può avere innescato l'esplosione. Gli investigatori prendono in esame l'ipotesi che Mr. Kingsley abbia voluto suicidarsi aprendo la valvola del gas e accendendo un fiammifero, ma gli indizi non sembrano quadrare. A un certo punto, i tre agenti decidono di spostare il corpo carbonizzato. Nel compiere l'azione, la cravatta di Langstone rimane appiccicata al corpo bruciato. Goffamente, il professore è costretto a tagliare l'estremità della cravatta e a lasciarla sul cadavere per non inquinare le prove.
La scena successiva ci riporta al caso del furto con effrazione: Riley e Langston hanno scoperto che uno degli oggetti rubati, un laptop, era provvisto di un sistema Gps, il che ha consentito al tecnico di laboratorio Archie di localizzarlo. I due agenti si recano così nella casa dove vivono un padre single e suo figlio. Esaminando la camera del ragazzo,i Csi scoprono la refurtiva e conducono il giovane in centrale per interrogarlo.
In laboratorio, Robbins analizza il corpo carbonizzato del signor Kingsley. A suscitare il suo interesse sono delle schegge di vetro conficcate nel cadavere. Quando le mostra a Langston, questi si accorge che su uno dei frammenti ci sono residui di una sostanza gialla. Altri indizi convincono i due uomini che Mr. Kingsley era già morto prima che il fuoco lo avvolgesse. Prende corpo l'ipotesi dell'omicidio.
Intanto Langston ha fatto progressi anche sul caso del furto: la ricevuta di un banco dei pegni dimostra che il ragazzo ha venduto lì alcuni gioielli facenti parte della refurtiva, ma poiché ha soltanto quattordici anni, è chiaro che deve aver avuto la complicità di un adulto. Utilizzando tutta la sua capacità persuasiva, Riley convince il ragazzo a parlare: a consegnarli tutti quegli oggetti rubati è stata la madre, donna problematica con la quale lui sogna tuttavia di andare a vivere. Uno sguardo al database della polizia conferma ai due investigatori che la donna ha precedenti per furto e droga.
In laboratorio, Hodges e Langston sono riusciti, dopo una serie di spassosissime scaramucce e schermaglie verbali (dovuti al fatto che il primo maltollera il rimpiazzo del caro amico Grissom), a trovare un'intesa sul caso. Mettendo insieme gli elementi recuperati - frammenti di un barattolo di vetro, un piccolo disco di metallo, tracce di mais e un cavo elettrico scoperto - il professore ha un colpo di genio: gli viene in mente un trucchetto usato dai militari, una bomba a orologeria artigianale grazie alla quale l'ipotetico assassino avrebbe potuto stordire Mr. Kingsley, aprire il gas e allontanarsi prima dell'esplosione.
Più tardi vediamo Riley e Langston appostati in macchina davanti all'abitazione del quattordicenne. Sanno infatti che la madre sbandata gli fa visita ogni notte, e contano su quest'occasione per arrestarla. Poco dopo, la donna compare effettivamente davanti all'abitazione, e i due agenti l'arrestano (anche se Langston non sembra troppo contento di allontanare così bruscamente madre e figlio).
Tornando in laboratorio, Nick e Greg si stanno arrovellando per capire chi possa avere avuto un movente per l'omicidio di Mr. Kingsley, quando la soluzione giunge inaspettata da Archie. Il tecnico mostra infatti ai Csi un video registrato dalle telecamere di sorveglianza all'esterno della palestra di Mrs. Kingsley. Il nastro mostra la donna in atteggiamento molto intimo con il costruttore edile che stava effettuando i lavori di ristrutturazione nella villa dei coniugi. Una volta arrestato, l'uomo ammette l'omicidio, spiegando però che il suo intento era liberare la donna che amava dalle grinfie di quel marito opprimente e ossessivo. Entrambi i casi sono finalmente chiusi.