Mentre continua la caccia all'uomo organizzata da FoxCrime lungo le strade di Courmayeur, il festival non accenna certo a rallentare il suo ritmo preparandosi ad accogliere il vincitore del Premio Raymond Chandler, attribuito quest'anno a una personalità la cui opera ha unito letteratura e cinema in un legame indissolubile. Stiamo parlando dello scrittore Don Wislow che, oltre a ritirare il riconoscimento attribuitogli dalla manifestazione, si prepara a intrattenere il pubblico e la stampa con le sue Belve, trasformate da Oliver Stone in uno dei film di punta del 2012. In attesa, però, di scoprire le differenze tra il linguaggio letterario e quello cinematografico che caratterizzano i due volti di una stessa creatura, il programma della manifestazione non rimane certo a guardare. Ad aprire la terza giornata è Nel paese di Giralaruota (Il grande inganno di Calciopoli), documentario liberamente tratto dal libro di Renato la Monica, con cui il regista Stefano Grossi cerca di dare delle risposte ai molti quesiti nati intorno alle attività della coppia Moggi/Giraudo. _ "Siamo diventati un calcio cattivo_ - spiega il documentarista - pieno di dannazioni insuperabili, paralizzanti in una pena che ci blocca, in un'eterna compassione di facciata dove sono i tifosi più assidui e insistenti che dettano i tempi della vulgata".
Dall'Italia dei furti calcistici agli adolescenti dell'Argentina il passo non è esattamente breve, ma il cinema riesce a colmare questa distanza senza troppa fatica. A farlo è il film di Alejandro Fadel, Los salvajes, già presentato alla Settimana della Critica di Cannes e ora in Concorso al Noir in Festival. Tutto inizia come una fuga e si sviluppa, poi, come un'avventura iniziatica in cui cinque ragazzi evasi da un centro di riabilitazione si lasciano andare a una vita libera e selvaggia. In questo modo il regista offre uno spaccato su dei personaggi _ "per i quali l'idea di famiglia o di appartenenza risulta misteriosa, immersi in un universo nel quale l'autorità esiste solo attraverso l'imposizione e dove l'affetto e la gentilezza sono soffocati da una violenza atavica"_. A fare da contrappunto a questa vicenda senza regole è Breve storia di lunghi tradimenti diretto da Davide Marengo. Il regista, dopo Notturno Bus e le esperienze televisive de Il commissario Manara e Boris, torna al cinema con una vicenda degna di un intrigo internazionale in cui la vita normale di Giulio Rovereto (Guido Caprino), avvocato del Banco Lario acquistato dalla Newlight, è bruscamente ravvivata dall'arrivo della nuova direttrice Cecilia Swartz (Carolina Crescentini). Al centro del contendere c'è una concessione per lo sfruttamento del lago salato di Queimada, dove si nasconde il più grande giacimento di riserve mondiali di litio. Dopo un breve diversivo televisivo gentilmente offerto da FoxCrime con l'ottava stagione di Criminal Minds, la serata termina a mezzanotte con il film in concorso Juan dei morti. Distribuita da Moviemax e diretta dal cubano Alejandro Brugues, la pellicola porta ufficialmente i caraibi nella terra dell'horror di genere attraverso l'immagine di un'Avana invasa da zombie famelici. L'unico a contrastarli e a venire in soccorso dei sopravvissuti è Juan che, però, ben presto si rende conto di poter trarre profitto anche da una situazione inaspettata. Per questo motivo decide di mettersi in proprio come ammazza zombie, pubblicizzando la sua attività con il motto "uccidiamo i vostri cari...a un prezzo ragionevole". Tanto per dimostrare che di un horror si può anche ridere.Courmayeur 2012 : giorno 3 - Il festival si popola di zombi cubani
Don Wislow, gli intrighi bancari di Davide Marengo, lo scandalo di calciopoli e un tocco di cultura televisiva con l'ottava stagione di Criminal Minds. Tutto questo è il Noir in Festival