Copper: sbirri irlandesi Made in Usa

Dall'11 ottobre su Fox Crime Copper, show originale di BBC America e anomala, brutale serie in costume creata dal Tom Fontana di Oz.

Presentata al RomaFictionFest, host del fenomenale BBC Worldwide Day, e dall'11 ottobre su Fox Crime a breve distanza dalla programmazione USA - Copper, serie di BBC America in dieci episodi da non lasciarsi sfuggire. In tempi burrascosi, la Giustizia si persegue aggirando la Legge. Copper ("poliziotto"), la prima produzione seriale originale di BBC America affonda nel cuore - spezzato - degli Stati Uniti spaccati dalla Guerra di Secessione. Una mossa impavida quella di ambientare la serie nel 1864, alla fine della guerra nel periodo della (ri)elezione di Lincoln. L'azione si svolge in larga parte a Five Points (la zona dove sorge l'attuale Manhattan e dove si svolge Gangs of New York di Scorsese), i quartieri pullulanti immigrati, criminali e prostitute e martoriati dalla povertà e dalle epidemie della New York del XIX secolo.
Creata da Tom Fontana (suo il merito di Oz e la colpa di I Borgia) che ha imbastito le sceneggiature di tutta la prima stagione con Will Rokos (Southland) e prodotto da Barry (Good Morning Vietnaaaaam) Levinson, Copper ha per protagonista il poliziotto irlandese dalla mano pesante e dal cuore tenero Kevin Corcoran e narra di immigrati dalla radici ancora europee ma in cerca di un'identità nel Nuovo mondo. Un soggetto volutamente azzeccato per la succursale americana di BBC.


Macchiata di fango, sangue e fluidi corporei la moralità dei protagonisti è flessibile come i tempi imponevano: il poliziotto Corcoran sa in cosa credere ma la sua tempra iraconda ne offusca l'oggettività, il suo partner Maguire, da buon irlandese, è guidato dalla brama di metter su famiglia e cerca una moglie in ogni prostituta, signorina e vedova che incontra; l'imperscrutabile Morehouse, di primo acchito il solito riccastro intrigante, è un geniale stratega doppiogiochista che sa piegare le regole per fare la cosa giusta ed è governato dalla riconoscenza per l'uomo che gli ha salvato la vita sul campo di battaglia segandogli una gamba. La sofisticata e intelligente inglese Haverford, intimamente divisa tra perbenismo e voglia di provocare, è costretta in matrimonio con un mostro ma sa usare la furbizia per emanciparsi; il dottore nero Freeman è un pozzo di scienze - e improbabile precursore della medicina forense - dalla carriera ostacolata dal razzismo ma dagli amici potenti. La prostituta Eva è la la scaltra e ambiziosa madame del bordello frequentato da Corcoran e Maguire che cerca di spazzare il ricordo della moglie scomparsa di Kevin per averlo tutto per sé. Infine Annie, prostituta preadolescente dal corpo di bimba ma dalla voce e dai pensieri di adulta che sembra l'ennesima innocente vittima destinata a essere dimenticata ma che introduce una storyline brutale e straziante.

Copper è violenta, sporca e senza fronzoli, indugia su realtà raccapriccianti fatte di abusi e prevaricazioni ma riesce a metterle in scena senza la morbosità emetica di I Borgia e la crudezza agghiacciante di Deadwood. Protagonisti sono gli animi dei personaggi e i loro intrighi ma dallo sfondo emerge spesso la Storia: l'insoddisfazione per gli esisti della guerra, l'ingerenza del Presidente Lincoln, la questione degli immigrati e l'astio tra bianchi e neri. Le manovre politiche sotterranee di Morehouse e il suo volteggiante talento nel piegare al suo volere gli arroganti membri della sua potente classe sociale fanno emergere la realtà fatta di cospirazioni e ingiustizie.
La vita e la morte di molti cittadini dipende da intrighi sovversivi ma quest'uomo dall'apparenza di frivolo signorotto riesce a sguazzare nell'ipocrisia raggiustando con metodi poco leciti il tiro. Il pragmatico Morehouse è interpretato dal vampiro canadese Kyle Schmid di Blood Ties e Being Human US, qui sornione splendido personaggio. All'inglese Tom Weston-Jones (Mondo senza fine) tocca la parte di Corcoran, introverso, segnato dall'immancabile dramma irrisolto (la scomparsa misteriosa della moglie e la morte dell'amata figlia che identifica con Annie), abile nel fare giustizia con metodi sbrigativi e puntualmente gabbato dalle donne, tutte più scaltre di lui. Maguire, cieco da un occhio e che ancora si lagna di non aver potuto partecipare alla guerra tra Blu e Grigi ha il volto del dublinese Kevin Ryan (star della serie di Rté Raw); è la quintessenza dell'irlandese testa calda, semplice, leale, ingenuo, amante della famiglia e con uno scomodo segreto. Eva è interpretata da Franka Potente (Lola corre) nota alla serialità americana per Dr House. In Copper l'attrice tedesca è la madame di un bordello furba e con grande fiuto per gli affari, dalla gelosia omicida e decisa a tenersi tutta per sé Corky, ancora in cerca della moglie e subito affezionato ad Annie, surrogato della figlia che non ha saputo proteggere e ragazzina la cui anima non si può più salvare.
Nelle puntate di Copper - dieci in tutto per questa prima stagione - convivono casi di omicidio e rapine da risolvere nell'arco dell'episodio a narrazioni che si dipanano lungo il corso di tutta la serie: quella a sfondo politico legata agli intrighi di Morehouse e agli esiti degli scontri tra Nord e Sud, quelli delle indagini di Corcoran sulla moglie scomparsa e la figlia morta, quella incentrata su Annie e i maniaci che vogliono abusarne, quella riservata alle donne che si contendono il protagonista, quella rivolta alle traversie sentimentali di Maguire, il quale porta più di un peso nell'animo.
Polveroso e ruvido, lo show non è un western ma l'amministrazione della Legge è scandita da analoga disumanità - i poveracci finiscono appesi per aver ucciso in nome della legittima difesa e gli assassini la fanno per lo più franca - e l'equilibrio sociale è subordinato all'esito di un incontro di boxe. Non c'è perdono o redenzione per il cast corale e sfaccettato della serie, non ci sono buoni e cattivi - anche le anime dei bambini sono annerite dal peccato -, e la Storia che emerge soprattutto nei ultimi episodi non può cambiare il suo corso.
Copper incolla allo schermo perché la ricostruzione del periodo è pregevole, la narrazione fluida e i personaggi - in bilico tra Vecchio mondo e Nuovo, fallibili e così pieni di ombre che la luce, come a Five Points, filtra appena - si fanno istantaneamente amare. Per loro speriamo un futuro migliore che non arriverà.