Recensione Baby boom (1987)

Divertente commedia degli anni '80 con una Diane Keaton in grande forma e basata sul tema della donna in carriera ma non solo...

Colazione di lavoro alle 12...

Brillante commedia anni '80 con soggetto e sceneggiatura di Nancy Meyers e Charles Shyer, che qui è anche regista. Un'accoppiata che poi si avrà modo di rivedere all'opera in altre famose commedie come Il padre della sposa, Inviati molto speciali e Genitori in trappola.

La protagonista è una Diane Keaton in forma strepitosa, che interpreta J.C. Wiatt, una donna in carriera di New York, bella, intelligente, efficientissima e dedita al lavoro settanta ore alla settimana tanto da essere nota nel mondo degli affari come "Tiger Lady". Improvvisamente, essendo l'unica parente di un lontano cugino morto in un incidente, le viene affidata una deliziosa e bellissima bambina, Elizabeth, interpretata in un modo assolutamente adorabile dalle gemelle Michelle Kennedy e Kristina Kennedy. Adattarsi ad una nuova vita tra pannolini, biberon ed assillanti ed importanti impegni di lavoro è dura anche per una donna forte come J.C. e questo le porterà problemi sia nella vita sentimentale con il compagno Steven (Harold Ramis) che nel lavoro dove un collega giovane e rampante, Ken Arrenberg, interpretato da un anonimo James Spader, si guadagnerà la fiducia del capo Fritz Curtis (Sam Wanamaker) e la scavalcherà nella carriera. Non disposta a retrocedere ad un settore lavorativo meno brillante, si trasferisce nel Vermont dove, pur fra mille difficoltà, si adatterà ad una vita più tranquilla, si affezionerà sempre più alla bambina, scoprirà il vero amore nel veterinario del paese, il dottor Jeff Copper (Sam Shepard) e, grazie alla sua intraprendenza e al fiuto per gli affari, metterà su la "Country Baby", una impresa di alimenti genuini per l'infanzia, e si prenderà finalmente la sua meritata rivincita con la ex-ditta rifiutando una allettante offerta per rilevare la sua piccola azienda.

La storia, per quanto semplice e forse non originale nell'idea, è ben costruita e la sceneggiatura risulta essere ben equilibrata dall'inizio alla fine del film. Ma a dare spessore a questa commedia è, come detto, una Diane Keaton ai massimi livelli interpretativi e che con questo film ritorna ad essere quella attrice brillante e coinvolgente apprezzata dieci anni prima in Io e Annie e che si continuerà ad ammirare fortunatamente anche in quelli futuri, grazie anche al connubio con Nancy Meyers e Charles Shyer. Importante sicuramente per la buona riuscita del film e per l'efficacia delle numerose situazioni divertenti che si incontrano nella visione è il personaggio della bimba Elizabeth il cui delizioso faccino, gli occhini brillanti e furbi ed il sorriso bellissimo ben si adattano con il talento di attrice della Keaton. E a dimostrazione della felice accoppiata J.C./Elizabeth basti far notare che nemmeno le prove opache di James Spader (che rivedremo poi in Cattive compagnie e Stargate) e Sam Shepard riescono a rendere poco digeribile una commedia che invece si dimostra molto più che gradevole e, soprattutto, ben diretta.