Class, la recensione: il remake indiano di Elite riesce a trovare la sua strada rispetto alla serie spagnola

Netflix propone la serie tv Class, remake realizzato in India di Elite: la storia di contrasti tra diverse provenienze sociali risulta più realistica e incisiva rispetto all'originale.

Class, la recensione: il remake indiano di Elite riesce a trovare la sua strada rispetto alla serie spagnola

La serie spagnola Élite è alla base di Class, un remake indiano che riesce però a trovare una propria identità e indipendenza dall'originale dando maggior spazio, come suggerisce anche il titolo, alla rappresentazione delle differenze legate al background sociale ed economico.
I punti in comune tra le due serie sono numerosi ed evidenti, tuttavia l'adattamento è ben calibrato sulla nuova ambientazione e sui personaggi al centro della storia.

La trama della prima stagione di Class

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Class: una foto della prima stagione

La prima stagione di Class si apre con la morte di una teenager, ritrovata in una pozza di sangue, e l'interrogatorio di un ragazzo da parte della polizia. Sarà così Dheeraj (Piyush Khati) a raccontare cosa è accaduto in precedenza. La catena di eventi che hanno portato al tragico evento sembra sia iniziata quando la scuola del giovane, situata nel quartiere di Nurpur Khatola a Delhi, sia stata distrutta da un incendio e le persone hanno incolpato i responsabili della gestione dell'edificio, Ahuja Builders, che hanno reagito pagando agli studenti il trasferimento in altri istituti. Nella prestigiosa Hampton International School arrivano quindi Dheeraj, Saba (Madhyama Segal) e Balli (Cwaayal Singh).
La vita dei tre teenager è piuttosto complicata: Dheeraj ha un fratello maggiore, Neeraj (Gurfath Pirzada) con più di un problema con la legge avendo protestato contro la famiglia Ahuja; Saba spera di poter ottenere una borsa di studio per continuare dei costosi studi e intraprendere una carriera in campo diplomatico; e Balli è riuscito a entrare in qualche modo nell'istituto, nonostante sia più interessato ai follower sui social che alle lezioni. L'arrivo dei tre in mezzo a coetanei cresciuti tra agi e privilegi è però difficile e solo Suhani (Anjali Sivaraman) sembra apprezzare l'arrivo di Dheeraj. La ragazza è la figlia di Suraj Ahuja (Chandan Anand), il proprietario dell'impresa edile coinvolta nell'incendio, e ha un fratello minore, Veer (Zeyn Shaw). La teenager è una ribelle che ha problemi di dipendenze ed è in difficoltà nel suo rapporto con i genitori, che non sembrano sapere come gestire la figlia.
Nell'intreccio, già complesso, c'è poi spazio per la rivalità tra Saba e Yashika (Ayesha Kanga), amori, spacciatori, relazioni omosessuali, intolleranze religiose e voglia di riscatto.

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Un punto di partenza in comune con l'originale

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Class: una foto di Anjali Sivaraman

Non è possibile recensire Class senza prima accennare ai tanti punti in comune con Élite, di cui è il remake. Il punto di partenza di quasi tutti i tasselli che compongono la narrazione è infatti praticamente lo stesso rispetto alla serie spagnola, tuttavia le differenze sociali tuttora esistenti in India rendono l'evolversi della narrazione particolarmente significativa e rilevante. Lo scontro tra chi proviene da background economici diversi appare realistico e ben gestito, soprattutto per gettare le basi della seconda metà della stagione in cui, dopo l'introduzione di personaggi e situazioni, si iniziano ad approfondire le motivazioni e le interazioni tra i protagonisti. Class sviluppa bene i pregiudizi legati alle caste e alle diverse religioni, con un'intera parte della narrazione dedicata all'intolleranza dimostrata nei confronti di Saba, musulmana e forse non di origine indiana. Il clima socio-politico, nonostante il target giovanile a cui si rivolge il progetto, è tratteggiato con lucidità e con una buona verosmiglianza. Nonostante la generosa dose di eccessi, nelle situazioni e nelle emozioni, gli autori sono riusciti a mantenere la storia su binari piuttosto credibili.

Una rappresentazione piuttosto accurata dei rapporti umani

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Class: un'immagine dei protagonisti

I rapporti tra i giovani, anche quelli più in stile Gossip Girl tra complotti e rivalità, sono tratteggiati con attenzione. Lo stesso accade con le interazioni tra i giovani e la generazione precedente, facendo emergere tutte le difficoltà nel comprendersi a vicenda. Lo spazio dato alla famiglia di Suhani, in particolare, è ben calibrato per mostrare i privilegi che la contraddistingue e al tempo stesso quanto la situazione agiata non corrisponda necessariamente a un'esistenza felice. La ricerca di comprensione e amore, presente in ogni ragazzo a prescindere dalla sua situazione sociale, diventa evidente e centrale nella narrazione, assumendo di volta in volta sfumature e caratteristiche diverse, dal tentativo di vivere liberamente la propria sessualità alle indecisioni e insicurezze nel relazionarsi con qualcuno dal passato molto diverso dal proprio. Tutti i contrasti, gli scontri e i segreti reciproci fanno così avanzare la narrazione in modo scorrevole e, nonostante si tratti di situazioni già viste numerose volte sugli schermi, piuttosto coinvolgente.

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Un cast convincente

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Class: un'immagine della prima stagione

Il merito è prevalentemente delle buone interpretazioni del cast, in particolare di Piyush Khati e di Anjali Sivaraman, che sostengono il racconto dovendo gestire due personaggi pieni di problemi e sfumature, riuscendo a non rendere troppo stereotipizzati i rispettivi personaggi. Madhyama Segal, inoltre, dà una buona intensità a Saba e al suo desiderio di costruirsi una vita migliore, dovendo però fare i conti con gli attacchi alla sua religione e ai ripetuti tentativi di ostacolare le sue ambizioni. Cwaayal Singh, infine, con la sua performance, non priva di un lato più serio, aggiunge una dose di leggerezza al contesto narrativo che, tra l'annunciata morte e i tanti problemi dei giovani, sulla carta offre pochi spazi per momenti più spensierati.

Conclusioni

Class sembra in grado di trovare la propria indipendenza da Elite, la serie di cui è un remake, e pur usandone molti elementi per costruire la narrazione, riesce a mantenere l'attenzione anche di chi ha già visto tutte le puntate dell'originale prodotto in Spagna. L'attenzione data ai contrasti tra le classi sociali è costruita bene per risultare rilevante ma senza mettere in secondo piano la capacità di intrattenere, ispirandosi a successi del genere teen drama ma aggiungendo degli elementi specifici legati all'ambientazione geografica. Il sistema di caste che ha tuttora una grande influenza in India viene così sfruttato a livello narrativo per proporre un racconto all'insegna del desiderio di riscatto sociale e di contrasti tra vecchie generazioni e nuove, determinate a uscire dagli schemi imposti a lungo.
Nonostante più passaggi all'insegna della prevedibilità, la serie di Netflix sa mantenere alta l'attenzione fino alla conclusione della stagione che, anche in caso di rinnovo, propone un epilogo soddisfacente.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
5.0/5

Perché ci piace

  • L'ambientazione degli eventi in India rende i contrasti sociali più rilevanti e incisivi.
  • I giovani interpreti riescono a offrire delle interpretazioni convincenti.
  • Nonostante il punto di partenza della storia sia lo stesso di Elite, la narrazione risulta indipendente e originale.

Cosa non va

  • Gli eccessi non mancano e non sempre sono giustificati.
  • I momenti di leggerezza non si integrano in modo del tutto organico con il resto del racconto.
  • Alcuni personaggi secondari non sono sviluppati nel migliore dei modi.